"a deadly magic"

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JIMIN'S POV

Un calore infernale lambiva la mia pelle, lungo metà del mio corpo, sempre più rovente. Il peso di quel bollore rendeva arduo ogni mio movimento. Provai, così, a muovere gli arti inferiori, ma erano bloccati. Una gamba dalla muscolatura vigorosa era adagiata di traverso sulle mie cosce.

Un momento, che stava succedendo?, pensai appena il mio cervello riprese un barlume di lucidità. All'improvviso mi irrigidii completamente ed il mio cuore prese a battere all'impazzata, al punto che temevo di avere una bomba ad orologeria nel petto, che stava per esplodere da un momento all'altro, uccidendo me e colui che dormiva dietro di me. La pelle era diventata di colpo appiccicosa, l'ansia si era impadronita di ogni mia terminazione nervosa.

Con molta calma iniziai a muovere gli arti tesi per la paura e mi preparai a colpire. Strinsi la mano destra a formare un pugno e caricai il gomito per sferrare il colpo, piegarmi e rotolare via: una successione di tre mosse simili a quella che mi aveva insegnato da mio nonno per scappare da un incendio. Allora, però, i movimenti erano leggermente diversi: fermarsi, buttarsi a terra e rotolare via. Ripetei mentalmente il mio piano di fuga: sferrare il colpo, rotolare, a terra - dove con "a terra" intendevo di fianco al letto - e correre via come una saetta.

Sentii il grugnito di un uomo dietro di me e le gambe, che mi tenevano fermo, mi strinsero ancora più forte. - Riesco a sentire che il tuo cervellino si sta arrovellando per qualcosa di stupido -. La sua voce era decisamente assonnata.

Proprio mentre ero sul punto di tirargli un pugno e darmela a gambe secondo il brillante schema che avevo ideato in poco tempo, quella voce mi fece cambiare idea immediatamente. Fui travolto da una sensazione completamente nuova e mi venne la pelle d'oca, subito seguita da una serie di brividi incontrollabili. Mi vennero le lacrime agli occhi e mi girai. Quella stretta infernale si rilassò allentandosi e finalmente riuscii a muovermi: mi trovavo faccia a faccia con l'unico ragazzo che desideravo più dell'ossigeno che respiravo.

Jungkook.

Scoppiai a piangere, mentre lui allungava una mano per accarezzarmi la guancia. - Ti sono mancato? - mi chiese, sorridendo, e a quel punto persi ogni briciolo di controllo.

Agile come una belva lo girai sulla schiena e mi misi a cavalcioni su di lui. Una parte decisamente impressionante del suo corpo moriva dalla voglia di spuntar fuori per salutarmi, ma ci avrei pensato più tardi. La mia bocca cominciò a darsi da fare, e ricoprii di baci ogni centimetro quadrato del suo viso: la fronte, le guance, il mento liscio, il collo e perfino i suoi capelli corvini.

Oddio, non ci posso credere che sia qui con me, in carne ed ossa, pensai in preda all'incredulità.

Finalmente posai le labbra sulle sue: lui aprì immediatamente la bocca ed in un attimo l'avevo fatto nuovamente mio. La sua lingua era calda e umida; erano quattro mesi che non sognavo altro. Gli presi le guance tra le mani e le nostre lingue iniziarono a danzare. Le mani del mio Jungkook correvano lungo tutta la mia schiena e il suo bacino, che premeva contro la mia area pelvica, mi dava sollievo e, allo stesso tempo, mi accendeva di desiderio come se fossi il fuoco e mi avessero gettato sopra l'alcool.

Si staccò per un istante dal bacio soltanto per pronunciare poche parole, con una specie di grugnito ad accompagnarle. - Voglio fare l'amore con te, Jiminie. Voglio perdermi dentro di te, ancora e ancora -.

Senza staccare la bocca dalla sua mi sollevai sulle ginocchia per togliermi i boxer, poi cominciai ad armeggiare con i suoi. Afferrai il tessuto di cotone tra le dita e glieli calai giù per le gambe muscolose. Lui li scalciò via, non so dove, e mi afferrò possessivamente per i fianchi. Il suo membro era già orgogliosamente eretto, teso all'inverosimile e pronto ad essere accolto dentro di me.

Shameless ~Jikook [completa].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora