TAEHYUNG'S POV
16 novembre 2019, sabato ore 20:17 - appartamento di TaehyungNon mi ero mai sentito così agitato in tutta la mia vita. Ero in piena crisi esistenziale: non sapevo cosa mettermi. Ormai mi trovavo da una decina di minuti buona in piedi, davanti all'armadio con le ante spalancate, a tentare di invocare la musa della moda. Non possedevo nessun capo di abbigliamento che fosse adatto ad una cena formale, a parte forse qualche camicia e pantalone elegante. Io volevo stupire Hoseok e, da buon vanesio che ero, volevo farmi sommergere da tantissimi complimenti.
Infastidito sbuffai rumorosamente, poi feci scorrere giù lungo le spalle l'accappatoio e lo lasciai cadere a terra, tra i miei piedi. Mi voltai leggermente ed osservai il mio corpo nudo attraverso lo specchio intero, dalle rifiniture mogano, appeso tra la porta del bagno e la mia piccola libreria di fumetti e manga. I miei occhi scandagliarono attentamente ogni lembo della mia pelle, leggermente più scura rispetto a quella dei miei amici, ed indugiarono più a lungo lì, in quel piccolo sprazzo di cute che congiungeva spalle e collo, dove risaltava il segno di un morso. Il marchio, il sigillo che Hoseok amava lasciare per rivendicare ciò che era esclusivamente suo. Era un gesto certamente un po' primitivo e bruto, eppure mi rendeva in un certo senso orgoglioso di essere stato scelto da lui.
Scossi poi la testa per scacciare quei pensieri inutili, e posai la mia attenzione nuovamente sul contenuto del mio armadio. Passai in rassegna ogni indumento appeso, accarezzando con i polpastrelli ogni singolo capo e apprezzando allo stesso tempo la diversa consistenza dei vari tessuti. Non so quanto tempo impiegai per portare a termine questo attento processo di selezione, ma alla fine riuscii in qualche modo a trovare una combinazione di vestiti all'altezza di quella serata.
In fretta indossai un paio di boxer neri, un paio di pantaloni neri dal taglio aderente che scoprivano appena il malleolo ed una camicia bianca di una taglia più grande e decorata con delle arricciature e dei bottoncini argentati sui polsini. Poi mi spostai davanti allo specchio intero, finii di abbottonarmi le camicia e la infilai all'interno dei pantaloni, lasciandola leggermente sborsata. Poi infilai tra i passanti dei pantaloni una cintura di pelle nera, posizionando la fibbia argentata perfettamente al centro. Calzai due mocassini neri e, per dare il tocco di classe, mi annodai al collo una cravatta nera di Gucci, caratterizzata dalla raffigurazione di un serpente corallo. Questo elapide è considerato simbolo di potere, seduzione e paura e, nell'arte greca e romana, i serpenti rappresentavano la conoscenza, mentre in quella biblica la tentazione. Tutto ciò mi aveva fatto innamorare di questa cravatta, che avevo pagato a caro prezzo.
Di sfuggita diedi un'occhiata all'orologio e per poco non mi venne un colpo. Non avevo tempo per sistemarmi i capelli e così sbuffai mentre mi infilavo un anello in argento al pollice sinistro. Celermente mi misi la sciarpa e il cappotto invernale, recuperai il telefono e il portafoglio e, veloce come una saetta, uscii di corsa dall'appartamento. Davanti al cancello del conglomerato abitativo mi aspettava la Mini rossa di Hoseok, tirata a lucido per la serata. Salii immediatamente e fui accolto da uno sguardo truce.
- Ti sto aspettando da almeno venti minuti - mi informò con un tono di voce basso, facendo poi schioccare la lingua contro il palato in un gesto di disappunto. - Sei in ritardo - constatò nuovamente, stringendo con forza il volante della macchina. Hoseok odiava le persone ritardatarie e, di conseguenza, si era certamente innervosito a causa mia. Eppure mi sembrava più strano del solito quella sera: era nervoso e, sopratutto, il suo volto appariva leggermente spento.
- Mi dispiace - dissi con tono sommesso, cercando lo sguardo del mio ragazzo. Avrei voluto dirgli che avevo perso tutto quel tempo solo per farmi bello per lui, per essere una calamita per i suoi occhi e motivo di vanto. Non mi importava del giudizio altrui; volevo solo essere perfetto per Hoseok.
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Shameless ~Jikook [completa].
FanfictionJimin non è così innocente come può sembrare e, più di tutti, Jungkook è colui che lo può confermare. - Mi vuoi? - chiese Jimin al più giovane, avvicinando il suo viso a quello di Jungkook. Quest'ultimo non riusciva a distogliere lo sguardo dagli o...