Shameless ~Jikook [completa].

"boy, i am shameless"

Avviso: non so se ho creato qualche incomprensione, ma i capitoli "A feeling deliciously destructive" e "See? Now, evaporate." avvengono nello stesso arco temporale, ovvero dopo la festa di "Why did i come again..?". Il seguente capitolo riprende l'ultima parte dell'ultimo capitolo citato.

Questo capitolo e l'intera storia sono stati ispirati da una canzone di The Weeknd, ovvero Shameless (da cui il titolo sia del capitolo che della mia fanfiction). Leggendo noterete delle parti del testo di questa canzone nella parte destra ed in corsivo. Bando alle ciance e buona lettura.

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Appartamento di Jungkook

- Hai freddo? - chiesi, chiudendo dietro di me la porta della mia stanza.

- Un pochino, ma solo perché siamo appena entrati e mi devo abituare alla temperatura del tuo appartamento - mi rispose Jimin, in piedi in mezzo alla mia camera da letto, mentre sfregava una mano contro l'altra per scaldarle.

- Chi se l'aspettava la neve - commentai dopo aver tolto i residui dei fiocchi bianchi dalla mia frangetta un po' troppo lunga.

- Infatti è stata proprio una bella sorpresa - esclamò Jimin, fissando estasiato i fiocchi di neve attraverso la finestra.

Io mi sedetti sul letto e rimasi a contemplare la schiena del ragazzo che, evidentemente soprappensiero, continuava a passarsi la mano tra i capelli. - Vieni qui - richiamai la sua attenzione, mentre con le dita gli facevo segno di avvicinarsi. Lui lanciò un'occhiata fugace all'orologio analogico sul mio comodino, poi si diresse verso il mio letto e si sedette sulle mie gambe. I nostri visi erano a pochi centimetri l'uno dall'altro, i nostri nasi si sfioravano e riuscivano a percepire il respiro caldo dell'altro.

I miei occhi incontrarono i suoi, stranamente timidi e fugaci. - Non puoi guardare solo me? - gli chiesi.

- E chi altri dovrei guardare, idiota! Ci siamo solo io e te - rispose Jimin con tono leggermente sprezzante.

- Lo sai a cosa mi riferisco. Da adesso in poi, puoi guardare solo me? - domandai nuovamente, celando un mezzo sorriso.

- Potrei farlo - rispose. Jimin era così. Non amava sbilanciarsi quando si trattava di sentimenti ed emozioni correlati a qualcosa che iniziava per la lettera A e finiva con la lettera E.

- Per me, tu sei proprio un angelo. Anche quando non dici nulla e rimani soltanto accanto a me, anche il solo guardarti.. proprio qui - dissi indicando il mio cuore - qui tutto impazzisce -.

Jimin deglutì rumorosamente e trasalì per un secondo, ma poi eresse nuovamente la sua facciata ed i suoi occhi ritornarono impassibili e vitrei.