"In the end, it's him and I"

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14 novembre 2019, giovedì. Seul

TAEHYUNG'S POV

Avere un ragazzo - in realtà non sapevo bene cosa eravamo, anche se sono dettagli - che faceva il ballerino era una fortuna. Per esempio potevo imparare passi di danza gratuitamente o entrare ad uno degli spettacoli del suo studio di ballo gratuitamente. Inoltre, come in questo caso, potevo assistere tranquillamente ad uno dei corsi tenuti dal mio sole.

Hoseok trascorreva la maggior parte della sua giornata dentro alla sala delle prove della Dark Horse. Questa stanza era molto spaziosa: una parete era interamente coperta di enormi specchi, le altre tre invece avevano delle rivestiture di spugna insonorizzate. Nell'ultimo periodo, ogni volta che finivo il mio turno in pasticceria, raggiungevo Hoseok a lavoro e mi sedevo su un materassino, in un angolo di questa sala, ed osservavo il mio uomo (lo ammetto, mi elettrizzava pensarlo) insegnare hip pop. Mi bastava questa piccola routine, che durava da appena una settimana e mezza, per trovare una piccola gioia giornaliera che ero pronto a proteggere con tutte le mie forze.

Hoseok continuava ad essere la mia ancora di salvezza, il mio tutto e, se non avessi avuto lui, sarei ricaduto nel mio solito periodo difficile. La conversazione con Jungkook, avvenuta qualche giorno prima alla pasticceria, mi aveva lasciato l'amaro in bocca e una sensazione di angoscia mista a tanta tristezza. Anche lui occupava gran parte dei miei pensieri e semplicemente mi mancava da morire il mio amico, colui che conoscevo da ormai dieci anni. Avevo imperato che gli amici andavano e venivano nella mia vita proprio come le onde del mare; ma i veri amici, quelli che potevo contare sulla punta delle dita, erano come dei polipi che ti si appiccicavano in faccia e non eri più in grado di scrollarteli di dosso. Io tentavo di essere la piovra per Jimin e per Jungkook e, con i miei tentacoli pieni di di buone intenzioni, avevo pianificato ogni soluzione, ovviamente alla mia portata, per cercare di sanare la loro lontananza. Ero stato spinto soltanto dall'affetto sincero che provavo per entrambi, eppure il più piccolo sembrava inconsapevole di tutti i miei sforzi. A dire il vero, ero stanco di sopportare le parole di Jungkook, sputate dal suo essere troppo impulsivo, ed ero ormai arrivato al punto di non scusare più la sua lingua senza freni.

- Di nuovo. Uno, due, tre e quattro. Tutto il peso si sposta sulla gamba destra, invece il braccio destro segue il movimento della spalla.. proprio così - esclamò il sorridente coreografo, mentre si asciugava la fronte con il mio asciugamano con le paperelle gialle. In quel momento stava mostrando i primi passi di una nuova coreografia ed io ero comodamente seduto nel mio angolino, col mento appoggiato sulle ginocchia raccolte contro il busto. I miei occhi seguivano attenti ogni micromovimento di Hobi, mio sole, e sembravano non essere catturati da nessun altro oggetto. Spesso mi chiedevo se Hoseok lo facesse apposta a vestirsi in tal modo quando andavo ad assistere alle sue lezioni: quel giorno indossava una canottiera bianca, che gli stava appiccicata al petto e agli addominali visibili attraverso il tessuto leggero e bagnato di sudore, ed un paio di pantaloni corti da basket. A quel pensiero sbuffai e piegai leggermente la testa, mentre una smorfia di disappunto si dipingeva automaticamente sul mio volto.

Quando ballava, Hoseok compiva una metamorfosi: fuori dalla stanza delle prove era una persona solare e socievole, all'interno era serio ed estremamente sexy. Adoravo vedere come i suoi muscoli si flettessero e si contraessero ad ogni singolo movimento oppure come il sudore, piccole perle vitree sotto la luce al neon, correvano giù lungo la sua mascella marcata. Senza dimenticare quei movimenti pelvici così decisi e sensuali che causavano una vampata di ormoni a mille al mio povero organismo sprovveduto.

Shameless ~Jikook [completa].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora