Sette del Mattino,La caffettiera sbuffa ed io bevo quel caffè amaro come la vita in cui sono imprigionato da anni. Nel tragitto che percorro per andare a scuola mi si fissò in mente la parola "speranza". Dal nulla codesto termine invase con una luce ineguagliabile la mia oscura mente, un sorriso di pura e folle rabbia si stampò sul mio magro viso color bianco cadavere poi da lì a due minuti scoppiai in pianto tranquillo,quella parola mi ricordava quel sorriso che aveva maledetto la mia intera esistenza. Quel sorriso un tempo amato ora era oggetto dei miei rabbiosi incubi.
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