capitolo 34

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" Qualcosa da condividere.."

- Nothing's impossible, Depeche Mode.

Scarlett's pov.

Ero nervosa, anzi più che nervosa. Le mani sudate, i capelli completamente schiacciati lungo la schiena.

Camminavo velocemente, a passo spedito verso la scuola, curiosa di scoprire cosa Zayn, Sasha e soprattutto Harry volessero dire.

Controllai l'ora al telefono. Quindici minuti e la campanella sarebbe suonata.

Sperai di riuscir a parlare con tutti e tre, anche se la cosa risultava impossibile.

Non appena intravidi il grosso edificio del Boston College, rallentai per riprendere fiato.

Avevo praticamente corso senza accorgermene.

Subito i miei occhi cercarono una persona non presente però tra la folla di alunni radunati in cortile.

Così decisi di entrare.

Un calore fortissimo si imbattè sulla mia pelle non appena il mio corpo varcò la soglia dell'entrata.

Alunni sudati e in ansia che camminavano freneticamente nei corridoi, in cerca dei loro armadietti o dei loro compagni del cuore.

Subito gli occhi di alcune Barbie iniziarono a fissare la maglietta troppo lunga e le scarpe poco bianche che stavo indossando.

Scrollai le spalle, e continuai a camminare in cerca di uno di loro.

Sentii una leggera pressione sulla spalla e mi voltai di scatto, facendo finalmente staccare i capelli dalle spalle.

Sasha, in tutta la sua immansa bellezza.

I lunghi capelli castani erano raccolti in un codino rosso quanto il rossetto che indossavano le sue labbra.

La camicia terminava nascosta nei pantaloncini di jeans a vita alta. Le Vans nere per terminare il tutto.

'Sasha' sorrisi debolmente, scrutando la sua espressione.

'Hai letto il messaggio?' chiese, posizionando meglio i libri che aveva tra le mani.

'Si, stavo cercando te' o Zayn, o Harry.

'Bene, devo parlarti Scarlett' esordì, iniziando a camminare verso il suo armadietto.

Quante volte ci eravamo ritrovate lì dopo le ore di lezione trascorse a pensare l'una all'altra.

Io mi preoccupavo dei suoi problemi d'amore, consolandola ogni volta che il solito stronzo le spezzava il cuore.

E lei si preoccupava che gli altri la smettessero con il loro comportamento nei miei confronti.

Ero felice per lei. Simon era davvero un bel e bravo ragazzo.

Aprì l'anta dell'armadietto, posando i libri per prenderne altri.

'Mi dispiace per ieri sera' disse, ancora di spalle.

'Dispiace a me, per averti chiamato a quell'ora' ammisi, abbassando lo sguardo.

'Davvero, non dovevo arrabbiarmi in quel modo' finalmente si voltò, e sorrise dolcemente.

'Scusa Sasha' proferii, aspettando che lei dicesse qualcosa.

Le sue braccia teneramente circondarono le mie spalle, e la sua testa era nascosta nella mia spalla.

'Scusa Scarlett'  immediatamente mi sentivo meglio.

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