capitolo 22

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" Sei andato via così facilmente..."

- Impossible, Shontelle.

Scarlett's pov.

'Harry!' Abbie urlò il suo nome, e vidi il riccio fermarsi di scatto e voltarsi verso la bruna.

Io continuai a camminare, con le lacrime che continuavano a minacciare di rigare lungo il viso e la testa rivolta verso il corpo inerme di Harry.

Il suo sguardo era  fisso su Abbie, che lentamente si stava avvicinando a lui, mentre io mi allontanavo sempre più dalla loro presenza.

Camminavo, non curante di ciò che i miei piedi colpivano sull'asfalto, con lo sguardo fisso ancora su Harry.

D'un tratto lo vidi voltarsi verso di me, e iniziare a camminare velocemente nella mia direzione.

Io, impulsivamente, affrettai il passo.

Lui fece lo stesso, e allora io iniziai a correre, lasciando che i lunghi capelli svolazzassero dietro le mie spalle.

Mi voltai, ad Harry era sempre più vicino.

Abbie era dietro di lui, che lo seguiva e teneramente lo chiamava.

Non le importava di me, perchè avrebbe dovuto considerare che una ragazza stava soffrendo nel preciso momento in cui lei era tornata dal suo ragazzo?

L'unica fatica che stavo facendo in quel momento era trattenere il battito accellerato del cuore e le lacrime.

Ben presto mi ritrovai accasciata a terra, massaggiando il fondoschiena e imprecando mentalmente.

Avevo colpito qualcosa, o meglio qualcuno.

Alzai lo sguardo, e ritrovai Zayn Malik che mi osservava stranulato.

'Stevens' sussurrò, per poi abbassarsi e aiutarmi a rialzarmi.

'Grazie' sussurrai, controllando il resto del corpo.

'Perchè stavi correndo?' chiese, ma la risposta fu ovvia quando Harry ci raggiunse.

'Zayn' sbottò, ansimando.

'Harry, ma che cavo-' Abbie si posizionò dinanzi ad Harry.

'Torniamo a casa, ti prego. Dobbiamo parlare, recuperare il tempo perso. Mi manchi Harry, e penso di amarti ancora' disse, tutto d'un fiato, mentre le labbra di Harry si spalancavano sempre più.

'M-ma, devo chiarire con-' lo bloccò di nuovo.

'Lo farete un altro giorno. Sono venuta da Londra, qui, per te! Lo capisci?' battè i piedi a terra.

Freneticamente scossi il capo, iniziando a camminare sempre più velocemente.

Sentii il mio nome sussurrato nell'aria, e poi il silenzio.

Lui aveva scelto lei.

Non stava cercando di fermarmi, di spiegare cosa cavolo stava succedendo, no.

Lui aveva dato retta alle parole della persona che evidentemente amava ancora.

Corsi, corsi verso la spiaggia.

L'unico luogo sicuro in quel momento.

Corsi, con quanta forza avevo nella gambe.

La gonna bianca, che avevo indossato per andare a casa di Harry, svolazzava mentre i miei piedi continuavano a sfiorare l'asflalto.

Mi ero illusa di potergli piacere davvero. 

Tanto da cercare di sembrare più carina ai suoi occhi.

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