Capitolo 1

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26 giugno.

L'esame è finito da circa una settimana e fortunatamente sono uscita con un bel 10 che speravo di meritare.

Oggi è un giorno speciale, perchè non solo è il mio compleanno, ma anche perchè oggi partirò per Londra con la mia famiglia.

Questa mattina mi sono svegliata alle tre del mattino: tutta colpa di mia madre... Dopo che lei mi ha ripetuto almeno dieci volte il mio nome, decido di alzarmi e tutta assonnata mi dirigo in cucina per mangiare la mia ripetitiva colazione: due biscotti e latte caldo.

Non mi piace molto ma cerco di non lamentarmi.

Dopo essermi vestita con dei jeans aderenti, una maglia della Duff Beer e le mie amatissime Vans, vado in bagno per mettermi la mia collana preferita della collezione "Prism" di Katy Perry; è troppo importante e non posso lasciarla qui.

Successivamente mi lavo i denti e mi guardo allo specchio osservando attentamente i miei occhi, l'unica parte di me che adoro. Questi sono di color marrone non molto scuro e hanno un riflesso verde; nel mio occhio destro c'è una piccola macchia bianca che amo e che mi identifica. Non ho mai capito cosa sia in realtà, ma è da quando sono nata che ce l'ho e non mi lamento.

Mi riprendo da questo stato di trance e penso a come pettinare la mia chioma castana e ondulata, optando per legarli con un elastico che mi tiene indietro anche i ciuffi ribelli che mi cadono in viso.

Quarantacinque minuti dopo saliamo sull'aereo e il mio posto è stato assegnato vicino ad un uomo che non faceva altro che parlare della sua situazione familiare e amorosa: ho capito che si chiama Roberto e che abita a Genova, ha una ragazza che si chiama Sara e il resto non me lo ricordo più.

Alla fine prendo le mie cuffione nere Koss, che mi regalò mio padre, e metto a tutto volume le canzoni del mio idolo: Katy Perry, addormentandomi con il sottofondo della canzone "Not like the movies".

Hearts Without AgeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora