Capitolo 3

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Sono già passati i mesi di vacanza e oggi inizia la scuola. Fortunatamente è vicino a casa e posso raggiungerla benissimo a piedi. I miei sono al lavoro e Andrea, mio fratello, ha preso la macchina per andare all'università.

In questi tre mesi ho esplorato molto bene Londra e posso dire che conosco quasi tutto di questa città: al parco ho anche fatto conoscenza di una ragazza molto simpatica e carina della mia stessa età. Si chiama Catherine, si è trasferita insieme a sua madre e il fratello di diciasette anni nel nostro stesso palazzo e saremo nello stesso corso a scuola. Almeno non sarò da sola in questi primi giorni.

“Arianna! Ari! Sono qui!” la sento gridare davanti al portone della scuola. La saluto e insieme ci dirigiamo nella segreteria per gli orari dei corsi.

“Buongiorno” dice una signora sulla cinquantina e con un trucco troppo vistoso per la sua età.

“Buongiorno. Noi vorremo gli orari per i nostri corsi” dico.

“Signorine?” la donna si gira sulla sedia per cercare i nostri fascicoli.

“Rossi Arianna”

“Styles Catherine”

La signora cerca e quando riesce nel suo intento tira un gridolino di vittoria.

“Ecco a voi ragazze. Buon primo giorno di scuola!” esulta

“Grazie. Arrivederci” diciamo io e Catherine in coro.

Guardiamo l’orario e ci dirigiamo nell’aula di matematica. Perfetto. Buon inizio di giornata. Ci sediamo nei primi banchi aspettando gli alunni ritardatari: ovviamente mi sembrano tutti ragazzi che vengono a scuola per fare tutt’altro che studiare e, ovviamente, si siedono negli ultimi banchi. Fifoni.

“Allora ragazzi. Io sono il professor Smith, non che il vostro prof di matematica. Oggi vorrei imparare a conoscervi, quindi per adesso niente problemi o calcoli”. Tiro un sospiro di sollievo e al mio turno mi presento.

Le ore sono passate velocemente e non vedo l’ora di andare a casa. Poco fa Catherine mi ha invitato alla festa di stasera per l’inizio dell’anno, quindi devo scegliere cosa mettermi e preparare anche la mia borsa con i libri necessari per domani in caso tornassi a casa molto tardi.

Mamma e papà, intanto, mi mandano un messaggio dove dicono che rientreranno molto tardi stasera e che Andrea andrà alla festa del suo istituto. Rispondo e corro subito in camera a preparami.

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