Capitolo 6

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La folla accerchia Carl in pochi istanti e lo solleva lanciandolo in aria mentre urla il suo nome. La gioia che sprigionano è quasi tangibile, così come il sollievo che vedo dipinto sui loro volti.
In poco tempo mi ritrovo a diversi metri dal cerchio dove è avvenuto il combattimento ed osservo come un pesce fuor d'acqua il branco accalcarsi e festeggiare il loro nuovo capo. Non so bene cosa fare perché da un lato vorrei congratularmi con Carl, ma dall'altro non voglio disturbare questo suo momento di gloria.

Decido alla fine di andarmene; ci sarà tempo per complimentarmi con lui direttamente.

All'improvviso sento delle urla e dei ringhi feroci provenienti dagli alberi di fronte. Carl e le persone più vicino a lui si girano di scatto stupiti e con la velocità tipica dei mutaforma, si lanciano verso la fonte del rumore.

Io osservo la scena stupefatta, mentre altri membri del branco mi spingono via per raggiungere i loro compagni. Nel caos scoppiato in pochi istanti, capisco che un gruppo di orsi Kodiak sta attaccando. I Kodiak hanno un temperamento più tranquillo e meno aggressivo dei grizzly, ma sono anche molto più grossi e pesanti. Inoltre questi sembrano davvero arrabbiati e tutti già trasformati: un attacco premeditato. Ma perché?

Decido di andare incontro alla ressa e aiutarli come posso, pur non essendo armata, ma vado a sbattere contro un uomo dallo sguardo truce affiancato su ambo i lati da due energumeni: "Dove pensi di andare Makhaira?"

Realizzo subito che il trio in questione è, anzi era, tra i sostenitori dell'ormai defunto Sam.

Gli rispondo con voce calma nonostante la confusione che ci circonda: "Cosa sta succedendo? Il branco è sotto attacco!"

Quello più grosso, di cui non mi ricordo il nome, scoppia a ridere come se non stesse succedendo nulla: "Lo sappiamo fin troppo bene e fa parte del piano... ma tu non preoccuparti perché noi tre ora abbiamo bisogno del tuo aiuto per allontanarci da qui indisturbati. Sai, è sempre meglio essere super prudenti perché per quanto Carl sia progressista, non penso abbia delle buone intenzioni nei nostri confronti."

Maledizione a me che per rispetto dell'evento ho lasciato la mia spada a casa: "Non ne sarei così sicura, sai? Secondo me lo sottovaluti. Perché non andiamo a parlarne con lui?"

Lui piega la testa di lato, sorride e poi con voce perentoria dice: "Non farla troppo difficile... vieni con noi senza fare resistenza e appena saremo lontani da qui, potrai andartene per la tua strada."

D'istinto faccio un mezzo passo indietro, ma lui con velocità da mutaforma mi afferra il braccio e mi lancia verso i suoi due compagni che, senza troppi sforzi, mi sollevano da terra e si allontanano verso il bosco retrostante. Nessuno può accorgersi di quanto sta succedendo, dato che sono impegnati a respingere l'attacco del gruppo di orsi rivali.

Cerco di divincolarmi, ma inutilmente: "Se prima Carl non aveva intenzione di farvi del male, state pur certi che così lo farete davvero incazzare."

Il capo del trio risponde con sdegno: "Sta zitta puttana umana! Il tuo Carl ha altro a cui pensare... Davvero non riesco ancora a capacitarmi del fatto che tu sia qui, ma d'altronde ti stai anche rivelando utile. Continua a camminare, altrimenti ti trasciniamo noi e guai a te se urli."

Ci allontaniamo velocemente e ci addentriamo sempre di più tra gli alberi. Qui la luce è quasi del tutto assente e faccio fatica a muovermi senza rischiare di cadere. I due scagnozzi muti che mi tengono per le braccia si spazientiscono e per un secondo allentano la presa. Ne approfitto per tirare una gomitata alla giugulare ad uno e un calcio alle palle all'altro. Entrambi si accasciano e senza perdere tempo inizio a correre verso la direzione in cui credo si trovi la mia moto.

The Bounty Hunter - Inquisitio (Vol. 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora