Capitolo 27

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SIMON

Sono tuttora sconvolto e furioso per il tentativo di attacco contro Makhaira da parte di mia madre. Ancora non me ne capacito, anche se la sua ossessione per il prosieguo della nostra famiglia e il mantenimento della sua purezza, sono sempre stati un suo chiodo fisso. Ovviamente ci sono i miei fratelli e sorelle che si stanno dando da fare, ma non sono i capi branco e per lei avere un'umana in famiglia è inconcepibile.

Per fortuna tutti i suoi complici si sono presentati in ufficio neanche dieci minuti dopo il mio discorso nell'atrio perché sanno che non faccio minacce a vuoto. Ricordando anche le parole di Mak, li ho solo condannati a una settimana di reclusione nelle celle. Erano alla fine grati del fatto che non avessi staccato la testa a morsi a tutti quanti, anche se mi sono trattenuto a stento.

Mia madre è ancora in infermeria, ma le ho già detto che è stata bandita dalla città. Non potrà più tornare a visitarci o vedere nessuno finché non darò un contrordine. Non l'ha presa per niente bene e mi ha minacciato di riprendersi la guida del branco. A quel punto colto da una furia che raramente ho provato, l'ho guardata negli occhi e le ho detto che poteva sfidarmi in qualsiasi momento e che l'avrei uccisa senza alcuna pietà. Lei si è azzittita, sconvolta dal fatto che suo figlio potesse dirle una cosa del genere, ma non le ho dato il tempo di replicare perché me ne sono andato. Avevo paura di perdere il controllo e aggredirla.

I suoi occhi increduli mi stanno ancora perseguitando, ma adesso ho altro a cui pensare.

Guardo l'orologio: sono le quattro e mezza del mattino e sono già nell'ampia sala in attesa che arrivino tutti.
Ho convocato un'altra sessione d'emergenza del Consiglio dei Sette a cui partecipano tutte le razze principali: mutaforma, elfi, gnomi, nani, maghi, streghe e vampiri.
Fino a pochi mesi fa c'erano sia i puri che gli impuri di tutte le razze, ma poi quest'ultimi sono stati esclusi dopo lo scandalo dei rapimenti, inasprendo ancora di più i rapporti tra le due fazioni.

Il mio obiettivo di oggi è cercare di ribadire lo scopo ultimo della Triade e il pericolo che corriamo se non faremo nulla per fermarli. Compito tutt'altro che facile.

Lentamente arrivano tutti ed occupiamo le sedie del vecchio teatro umano in disuso che ora utilizziamo noi per questo tipo di incontri.
Poco dopo giunge anche Carl che mi sorride sprigionando come al solito tutto il suo fascino da conquistatore che usa indistintamente e senza alcuno sforzo, con ambo i sessi. Ammetto che mi dà un po' sui nervi, soprattutto quando si aggira come uno squalo intorno a Makhaira. È però un formidabile combattente e soprattutto un alleato, dato che è uno dei pochi che sostiene il mio punto di vista, compresa la necessità di reintegrare gli impuri nel Consiglio. È anche l'unico, oltre a me, che pensa che gli umani non siano solo cibo o schiavi.

Una volta che sono tutti seduti, mi metto al centro del palco, ma non faccio in tempo ad iniziare la seduta, che il rappresentante degli elfi chiari prende la parola e senza nascondere il disappunto, dichiara: "Allora Simon, perché hai convocato questo ennesimo incontro? È il secondo in meno di un mese... Sta diventando un'abitudine da parte tua".

Mantenendo la calma, con tono fermo e sicuro gli rispondo: "La ragione della mia convocazione è molto seria e sto cercando di aiutare tutti noi." Inizio a camminare sul palco con passo lento in modo da poter vedere tutti i presenti e incrociare i loro sguardi: "Come già vi ho esposto in precedenza, è sempre più chiaro lo schema della Triade: vuole togliere la Neutralità al nostro territorio..."

Il rappresentante dei maghi, seduto in seconda fila e con la tipica tunica scura che lo copre dal collo ai piedi, prende la parola: "E secondo te perché dovrebbe essere un problema? Si tratta solo di insulsi umani che non contano nulla. Cosa ce ne importa?"

Io scuoto la testa in modo enfatico: "Ed è qui che vi sbagliate. La perdita della Neutralità farà insorgere degli scontri: prima stermineremo gli umani e poi ci rivolgeremo l'uno contro l'altro. Di fatto è già cominciato, dato che abbiamo cacciato gli impuri e loro si stanno organizzando per fare un Consiglio parallelo al nostro. Scoppierà la guerra che porterà solo caos, morte e soprattutto perdita di business. Secondo voi come mai il nostro Stato è il più ricco? Semplice coincidenza, perché siamo più bravi? No, perché c'è la pace da molto tempo e perché gli umani contribuiscono al nostro benessere e all'economia."
Faccio una pausa ad effetto, poi continuo in modo enfatico: "Siete dei ciechi se non vi rendete conto di questo. La Triade sta alimentando l'odio e la sfiducia, insinua il dubbio anche tra gli alleati più storici. Un gioco subdolo volto a metterci gli uni contro gli altri per ottenere più potere!"

Nella sala è calato il silenzio, tanto che possiamo sentire il rumore della ventola del riscaldamento che va a singhiozzo.

Continuo imperterrito nella mia arringa approfittando della completa attenzione della platea: "Ci lasceranno distruggere e poi finiranno indisturbati e con il minimo sforzo, i pochi sopravvissuti rimasti."

The Bounty Hunter - Inquisitio (Vol. 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora