Capitolo 9

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Sono pronta: alla fine ho optato per un vestitino nero piuttosto semplice e aderente, scollato ma non troppo, con abbinate delle belle scarpe alte décolleté, sempre nere. Niente calze perché ormai è primavera inoltrata quindi la sera si sta bene. Mi sono però messa sopra un giubbotto in pelle nera chiodato per sdrammatizzare il tutto. Ho osato anche con il trucco, cosa che non faccio quasi mai, con l'aggiunta di un bel rossetto color rubino intenso.

In perfetto orario, Simon mi telefona dicendomi che è giù e mi sta aspettando.

Appena arrivata in strada, vedo che è venuto in limousine e la cosa mi sorprende un po'. Chissà chi sarà l'autista.

Entro e nel vederlo mi si secca la bocca: ha un vestito color celeste, con camicia blu, scarpe abbinate e quei fantastici occhi color giallo arancio che mi lasciano sempre senza fiato.
Anche io devo aver fatto una buona impressione perché trattiene il fiato e rimane bloccato senza dire nulla per qualche istante, mentre io faccio in tempo ad accomodarmi a fianco a lui.

"Allora, non mi saluti?" Gli dico con tono divertito.

"Certo, certo." Poi mi bacia delicatamente sulla guancia sinistra lasciando che il suo profumo mi inebri le narici facendomi dimenticare cosa stavo facendo o dicendo poco fa.

Lui sorride perché ovviamente avrà sentito il battito del mio cuore accelerare vorticosamente.

Io lo guardo, anzi lo squadro e: "Non sei per niente male... in questa situazione però, io sono in svantaggio competitivo con te. Tu infatti puoi renderti conto di quello che io, o per meglio dire, il mio corpo, prova e reagisce a quello che fai o dici. Non è giusto."

Lui scoppia a ridere e nel frattempo l'auto riparte. Non so chi è alla guida perché c'è il divisorio alzato. "Hai ragione Mak, sono in vantaggio, ma ti prometto di dirti sempre quello che penso e di non mentirti mai. Così dovremmo riequilibrare le cose."

Mi appoggio comodamente sui sedili in pelle e afferro il bicchiere di champagne francese che mi sta porgendo: "Non proprio, però ci sto. Dove andiamo di bello?"

Sorseggia con gusto prima di rispondermi e con sguardo malizioso mi dice: "È una sorpresa..."

Dopo mezz'ora abbondante di macchina, ci ritroviamo fuori dalla città in aperta campagna. Dopo altri dieci minuti raggiungiamo una villa maestosa circondata da un alto muro e da piante secolari. Un pesante cancello in ferro battuto posto all'inizio di un vialetto in terra chiara, si apre appena gli arriviamo di fronte. Noto che ci sono delle telecamere attive che inquadrano l'entrata e parte del viale.

Mi giro stupita verso Simon: "E questa reggia cosa sarebbe?"

Lui mi sorride sornione: "Sì dà il caso che sia la mia casa estiva e di proprietà della mia famiglia da generazioni. Purtroppo non riesco a venirci spesso, ma stasera è speciale e volevo portarti in un posto che per me rappresenta molto e che racchiude importanti ricordi della mia infanzia."

Questa confessione personale mi lascia per un attimo senza parole: "Mi fa piacere che tu voglia condividere questo luogo con me e mi fa capire che dobbiamo ancora scoprire molto l'uno dell'altro. Ci sono tante cose che io non so di te e tu di me..."

Lui mi prende delicatamente la mano che sparisce all'interno della sua gigantesca e ben curata: "Lo so, ma ho tutte le intenzioni di scoprire tutto di te, anche quello di cui hai paura tu stessa, ciò che temi, cosa ami, cosa desideri. Tutto."

Il parco intorno alla villa è maestoso e dopo qualche minuto in macchina, raggiungiamo l'entrata della casa a tre piani illuminata con delle lampade antiche che conferiscono un'atmosfera calda ed accogliente alla facciata finemente decorata in stile neoclassico. Sembra di stare in un'altra epoca.

The Bounty Hunter - Inquisitio (Vol. 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora