Capitolo 23

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In meno di venti minuti ho raggiunto la mia meta.
Entro non annunciata nel Comando centrale dei grizzly di New York e camminando nell'atrio, saluto diversi suoi membri con cui ho un ottimo rapporto.
Ormai lui saprà già che sono arrivata, infatti poco dopo una delle sue guardie del corpo mi viene incontro per dirmi che mi sta aspettando nel suo ufficio.

Dopo aver salito ben nove piani a piedi perché l'ascensore è in riparazione, entro in un ampio ufficio elegante, ma semplice. Uno stile antico, meno moderno rispetto a quello di Simon, ma che comunica solidità e calma, vista la presenza di legno massiccio e pietra nera. C'è anche un piacevole e fresco profumo di muschio, di sottobosco. I grizzly sono molto più legati alla natura e agli spazi aperti rispetto ad altre specie mutaforma che si sono adattate meglio agli ambienti urbani. Gli orsacchiotti, invece, sono sempre insofferenti negli spazi chiusi.

Lui, alto e slanciato, mi sta dando le spalle mentre guarda ammirato il panorama: una vista mozzafiato di Central Park, il polmone della città.
Ancora prima che possa dire qualcosa, mi dice: "Era ora che mi venissi a trovare! Pensavo ti fossi dimenticata di me." Contemporaneamente si gira, fa un passo con le sue lunghe gambe raggiungendomi subito e mi abbraccia con affetto, togliendomi tutta l'aria dai polmoni.

Io sorrido mentre respiro il suo profumo così familiare: "Carl, non mi sono dimenticata, anzi, piuttosto sei tu ad essere sparito. Il tuo nuovo lavoro ti sta impegnando troppo!"

Lui ride e: "È vero, ammetto che in parte è anche colpa mia. Su forza siediti." Mi fa cenno verso la sedia di fronte alla sua scrivania. Mi siedo volentieri, dato che sono ancora scossa per quanto è successo.
Carl, rimanendo in piedi, si appoggia con fare pigro e calmo a pochi centimetri da me. Non vuole stare seduto dietro la scrivania per non dare l'impressione di essere il capo, anche se di fatto ormai lo è, ma con me non riesce ad assumere questo ruolo. È più forte di lui, mi vede troppo come una cara amica  per mettersi, anche solo con la prossemica, in una posizione di vantaggio o supremazia.

Io appoggio le spalle rilassandomi e lo guardo sorridendo: "Ti trovo bene nonostante il tuo nuovo lavoro a tempo pieno."

Incrocia le braccia muscolose che sembrano voler strappare da un momento all'altro le maniche della sua polo verde: "Sì me la cavo. Ho avuto un paio di stolti che hanno cercato di sfidarmi, con scarso successo dato che ormai sono morti. Qualche problema qua e là, ma ora che la macchina è ben oliata e ho il rispetto di tutti, le cose procedono molto bene, così come anche gli affari. Il clan è in salute anche se il malcontento che si respira in giro dopo l'attentato a Richard e i conflitti che ci sono tra i membri del Consiglio, non mi fanno dormire bene. A proposito come stai? Come l'hai presa?"

"Non bene, come potrai immaginare, anche perché avevo un conto in sospeso con lui che non potrò mai chiarire. Quello che però preoccupa me e Simon, è tutto quello che c'è dietro. Ti abbiamo parlato dei nostri sospetti e avremo bisogno di tutto il tuo supporto per far aprire gli occhi al Consiglio su quello che la Triade vuole fare."

"Sai che avete il mio pieno supporto, ma il problema è che molti membri del Consiglio non vedono l'eventualità della perdita della Neutralità come una brutta cosa... anzi, molti la anelano senza neanche sapere delle macchinazioni della Triade."

Inizio a muovere la gamba su e giù dal nervosismo, quasi senza accorgermene: "Se si perdesse la Neutralità non credo che la Triade si fermerà lì, ma anzi farà di tutto per ottenere più potere e dopo aver privato gli umani dei loro diritti e averli decimati, rivolgerà la sua attenzione ai mutaforma, ai vampiri e a tutte le altre specie. Non si fermeranno Carl, sarà solo l'inizio."

"Io questo lo capisco e lo temo, ma gli altri non sono così lungimiranti. Ma perché sei venuta? Non penso solo per parlare di politica o per salutare il tuo bellissimo e affascinante amico!"

Scoppio a ridere. Mi mancano un sacco i nostri teatrini divertenti di botta e risposta a lavoro. Non averlo più negli Hunter è stata una perdita che ovviamente non ammetterò mai, se no il suo ego smisurato mi perseguiterebbe anche nel sonno.

Annuisce convinta: "Hai ragione Carl, non sono qui solo per questo. Ho bisogno del tuo aiuto."

Gli spiego che sono vicina a prendere il serial killer e dove le indagini mi hanno portato. Gli dico che il mattino seguente piantonerò lo store in attesa che lui passi a prendere le candele che ha ordinato. Gli confermo che dopo la morte del Comandante mi fido ancora meno del suo sostituto e che ho paura che vada a finire come con l'elfo scuro.

Lui annuisce mentre parlo e poi dopo aver fatto un lungo sospiro dice: "Fammi capire... vorresti un paio dei miei uomini come scorta ma soprattutto che non dicano nulla sul fatto che tu hai tutta l'intenzione di ucciderlo e di non arrestarlo. O sbaglio?"

"Proprio così. È troppo pericoloso, è un pazzo maniaco e non posso sopportare l'idea che venga liberato da qualche altra parte nel paese. Devo fermarlo ed essere certa che non faccia più male a nessuno."

"Va bene, hai ragione. Ma nel tuo mandato cosa c'è scritto?"

"È proprio questo il punto: all'inizio c'era scritto o vivo o morto, ma pochi giorni fa hanno emesso l'ordine di cattura pur sapendo ormai che è un serial killer efferato. Non ha alcun senso... o potrebbe averne molto... e proprio per questo non voglio coinvolgere il Comando e i miei colleghi."

"Concordo con te. Come vuoi, ti manderò i miei due combattenti migliori. Verrei io stesso, ma purtroppo non posso allontanarmi. Ma perché non hai chiesto aiuto a Simon? Ormai lo sanno tutti che siete una coppia affiatata e devo dire che state dando scandalo in città..."

"Felice di aver bloccato la crescita a tutti... non l'ho chiesto a lui perché ha altro per la testa in questo momento. Non voglio coinvolgerlo poi nel mio lavoro."

"E a me invece, non ci pensi?! Ok, non mi guardare così, sto scherzando. Manda un messaggio appena saprai con certezza che si tratta del tuo serial killer."

Poco dopo sono di nuovo in sella alla mia moto. L'aria fredda mi fa lacrimare gli occhi.
Mi dirigo verso casa. Il mattino dopo voglio essere al negozio molto prima che apra.

Non mi sfuggirai, ormai sei mio.

The Bounty Hunter - Inquisitio (Vol. 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora