Capitolo 26

116 7 0
                                    

L'adrenalina mi pompa nelle vene tanto da non farmi sentire alcun dolore. Corro su di sopra volando per le scale e appena arrivo nel salone trovo il caos.
Ci sono due grizzly in forma animale e uno in forma umana con una spada che fronteggiano l'assassino.
Inspiegabilmente il serial killer è ancora intatto, senza nemmeno una ferita, anche se sta affrontando tre avversari contemporaneamente.
Mi aggiungo volentieri alla mischia.
È quasi più difficile evitare di ferire i membri del proprio team che attaccare lui che ha assunto una forma guerriera mai vista prima: sulla schiena gli sono comparse delle ampie ali che gli permettono di fare dei salti acrobatici verso l'alto rimanendo in sospensione. La testa è a forma di rettile con la pelle verde scuro e ha un becco da uccello predatore. Le mani sono dotate di artigli affilati come quelli di un'aquila. Sul collo ci sono le branchie che quasi di sicuro gli consentono di respirare bene sott'acqua.
Una macchina ibrida da guerra perfetta, ma non c'è da stupirsi che sia così arrabbiato e mentalmente instabile.

I grizzly hanno difficoltà a superare le sue difese, dato che sono grossi ma molto più lenti.
Anche io inizio a danzare con la mia spada aumentando sempre di più la velocità e finalmente mettendo qualche colpo a segno.
Il suo sangue è quasi nero e molto più denso del normale; inoltre sembra quasi acido perché corrode la pelle. Le bruciature sulle mie braccia ne sono la prova.
Come se non fosse già abbastanza pericoloso e letale, le sue ferite si rimarginano ad una velocità tripla di quella tipica di un normale mutaforma.

Mi giro verso le scale buie e urlo: "Carl porta fuori la ragazza e vieni a darci una mano!!"

Sono restia ad usare i miei nuovi poteri di Nullo di fronte al killer e agli uomini di Carl. Se l'Inquisitore dovesse scappare, potrebbe raccontare a qualcuno quello che so fare.
Nemmeno Carl sa ancora l'estensione dei miei poteri, soprattutto le ultime novità.

Poco dopo Carl ci raggiunge e il grizzly con la spada esce dal salone. Di sicuro porterà subito la ragazza in ospedale.
Carl dà sfoggio delle sue eccellenti capacità di lottatore e di forza sovraumana nella sua forma guerriera. Il problema è che anche se lo feriamo, l'assassino si riprende quasi all'istante. Noi quindi continuiamo a stancarci sempre di più subendo anche diverse ferite, mentre lui sembra appena uscito fresco dalla doccia.

Con il fiato corto e la stanchezza che rischia di farmi fare qualche errore fatale, mi giro e: "Carl... dobbiamo farla finita. Ti ricordi quella volta di cui parlavamo della Dead Zone...?"

Lui mi guarda e intuisce che mi sto riferendo ai miei strani poteri, così mentalmente dice ai suoi uomini di uscire.
Loro obbediscono all'istante e rimaniamo solo io, Carl e il killer nella stanza ormai ridotta a un campo di battaglia.
Anche Carl si fa da parte per lasciare campo libero a me, ma non va via.

È la prima volta che vedo dei flussi di energie così strani e confusi. Ogni specie di mutaforma ha un colore prevalente che rappresenta le forza magica che impregna i loro corpi, ma con lui è tutto diverso. C'è un mix di colori, quasi un arcobaleno e pulsano a intermittenza invece che fluire come una corrente.
L'Inquisitore mi guarda con disprezzo e la follia negli occhi perché sa che è solo un'umana a sfidarlo. Poi a velocità quasi impercebile all'occhio umano, mi attacca con ferocia con un colpo diretto alla testa.
Io blocco il braccio pur essendo un destro devastante, lo afferro al polso con la mia mano sinistra e ruotando su me stessa, lo scaglio contro la parete con una forza devastante tanto che lui si schianta sul muro opposto lasciando il segno del suo corpo e facendo un rumore di ossa spezzate, quasi vaporizzate.
Si accascia infatti al suolo senza avere più una forma definita. Io, proseguendo nel movimento, con un passo fluido lo raggiungo e lo decapito con un colpo secco alla base del cranio.

Ora è morto di sicuro.

Mi giro e guardo Carl che ora mi sta osservando con gli occhi spalancati e con un po' di timore come se avesse visto il diavolo all'opera. Rimane lì e non mi dice niente, cosa assai anomala per lui. Nessuna battuta, nessun spintone per spezzare la tensione, niente. Sta lì in piedi e mi guarda.

"Carl? Stai bene?" Faccio un passo verso di lui che però istintivamente si allontana.

Io blocco la mano a metà strada: "Carl, posso spiegarti. Non c'è nulla di cui aver paura. Sono sempre io, la tua Mak."

A quel punto è come se si risvegliasse da un incantesimo: "Ehm, sì, scusa. Non volevo reagire così, ma mi hai colto alla sprovvista. Mi avevi accennato del fatto che i tuoi cosiddetti poteri erano in evoluzione, ma non avrei mai pensato a qualcosa di simile. Potresti sfidare tutti i capibranco di New York e prendere il loro posto. Anzi, potresti diventare la regina di tutti i mutaforma e vampiri dello Stato!"

A quel punto sono io che mi congelo sul posto. Non l'avevo mai pensata in questo modo, ma in effetti forse è per quello che in passato i Nulli venivano cacciati ed uccisi: un umano che possiede questo potere potrebbe far risorgere la nostra specie dalle sue ceneri e farla tornare sul gradino più alto della catena alimentare.
Un brivido mi corre lungo la schiena.

Chissà se altre specie possono essere Nulli o se è solo una prerogativa umana... so davvero troppo poco su di me e su cosa sto diventando, ma ora non è il momento di fare riflessioni filosofiche sull'argomento.

A quel punto rido forzatamente e dico: "Ma non dire stupidaggini Carl! Non ho alcuna intenzione di diventare la regina di nessuno... voglio solo fare il mio lavoro e venire lasciata in pace."

Lui annuisce e sorride con la bocca e basta. Stiamo mentendo entrambi e lo sappiamo: nessuno dei due è tranquillo.

A quel punto mi dice: "Beh, bel colpo comunque. Più morto di così non si può! Ora come vuoi comportarti con il Comando? Vuoi che rimanga per testimoniare che ti abbiamo aiutato oppure no?"

"No, andate pure. Per ora non voglio metterti nei guai. Se sarà necessario che testimoniate, vi contatto io. L'Inquisitore è morto e la ragazza è ormai in salvo, quindi è arrivato il momento di chiamare i rinforzi ufficiali." Sorrido stancamente e: "Grazie ancora dell'aiuto e di avermi salvato prima."

Lui si avvia verso l'uscita, poi si gira di scatto e mi dice: "Beh non credere di cavartela così! Sei in debito con me e potrò chiederti quello che voglio."

"Contaci!" Stanca fino alle ossa, metto via la spada, che ho già pulito dal sangue nero su una sedia lì vicino. Un movimento che faccio ormai in automatico senza accorgermene.

Prima di andarsene il mio orso preferito si ferma di nuovo sulla soglia della porta e con tono serio dice: "Mak, fai attenzione a chi mostri questi poteri. Qualcuno potrebbe vederti come una seria minaccia..."

"Lo so Carl, purtroppo ne sono consapevole e per quello ho voluto che ci fossi solo tu."

A quel punto annuisce, sorride in modo sincero, tanto che gli occhi gli si illuminano, poi si gira e se ne va.

The Bounty Hunter - Inquisitio (Vol. 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora