10-ALEX

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Eva chiuse la porta a chiave e si diresse in salotto facendomi strada. Era vestita in modo casual eppure la trovavo super sexy. Aveva un sedere bellissimo e due gambe fantastiche.

Viveva in un appartamento normale, esattamente come il mio, arredato con i mobili color sabbia che rendevano lo spazio più caldo e accogliente. Mi sedetti sul sofà marrone e la guardai spostarsi nella stanza.

«Cosa hai portato?», chiese riferendosi ai dvd.

Rovesciai il contenuto sul divano. «Allora, ho portato un po' di generi. Per gli horror IT», dissi e vedendola sbarrare gli occhi aggiunsi: «Okay, deduco che i pagliacci non sono la tua passione.»

Eva scosse la testa. «No, li ho sempre trovati terrificanti!»

Guardai altre copertine. «Ho portato... Io vi troverò, Armagheddon, The day after Tomorrow, Orgoglio e Pregiudizio, La mascher...», stavo dicendo quando lei mi bloccò.

«Hai detto Orgoglio e Pregiudizio?», chiese e io, le lanciai il Dvd.

Eva si accucciò davanti al lettore e io potei ammirare il suo lato B ancora meglio.

Dio quanto avrei voluto...

«Sai, proprio oggi abbiamo parlato di Jane Austen», mi raccontò.

«Davvero?», mormorai grattandomi la nuca.

«Si, vedi, senza nemmeno farlo apposta!», rispose tutta pimpante.

Unii le mani sfregandole. «La prossima volta allora ci guardiamo Pearl Harbour, va bene?», chiesi dal momento che il nostro programma di Storia era dettagliato sulla Seconda Guerra Mondiale.

Eva annuì soddisfatta, mentre mi raggiungeva con la ciotola di pop corn. Iniziammo a mangiarli e, di tanto in tanto, apposta le sfioravo le dita con le mie. Se ne stava tutta rannicchiata in un angolo, mentre si stringeva le ginocchia al petto.

La fissai per un attimo e sorrisi. «Se preferisci vado in cucina a vederlo.»

«Come?», domandò confusa.

«Avanti, avvicinati. Mi sento solo», dissi facendole gli occhi dolci e lei mi accontentò nonostante fosse titubante.

Dopo circa dieci minuti di film allungai una mano dietro alle sue spalle e appoggiai una mano sul suo braccio. Sussultò.

«Cosa fai?», chiese agitata.

Ma che diavolo le prendeva? «Ho un po' freddo», dissi e lei si guardò intorno.

«Vuoi che prendo una coperta?», chiese mentre stava per alzarsi ma io l'afferrai per un polso, fermandola.

«Non serve, mi basta abbracciare te», dissi stringendola dolcemente.

Eva era ferma immobile, come se fosse fatta di marmo. Non era la prima volta che la tenevo tra le braccia, ma questo, in qualche modo sembrava turbarla come non mai.

Mr Darcy stava facendo la sua dichiarazione ad Elizabeth e io pensai di riprovare. «Eva, esci con me.»

«No», rispose immediatamente, senza nemmeno darmi peso.

Afferrai il telecomando e misi in pausa. «Perché l'hai fatto?», chiese lei arrabbiata e ferita.

«Dimmi perché.»

«Perché no!», disse fissandomi negli occhi.

«Non è una risposta», sostenni.

«Beh, è la mia, fattela andare bene!», ribatté sfidandomi.

ASPETTAVO SOLO TE ( 3-The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora