11-EVA

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«Allora... come è andata ieri sera?», chiesi a Michela mentre camminavamo sul marciapiede dirette a lezione.

Si voltò verso di me sorridendomi con gli occhi azzurri che oggi sembravano ancora più limpidi e chiari del solito. «Benissimo e vuoi sapere la novità?», chiese e io annuii forte. «Non l'abbiamo fatto. Non volevo rovinare tutto subito. Durante l'uscita ho capito che mi interessa davvero Stefano e non voglio iniziare una relazione basata sul sesso. Voglio che lui mi desideri. Ti sembra sbagliato?»

«No, per niente», ammisi. «Ma vi siete baciati vero?»

Michela alzò un sopracciglio come per dirmi: "quanti anni credi che abbia tonta?"

Avevo avuto la mia risposta. Mi voltai verso di lei e aprii la bocca ma fui fermata dalle sue parole.

«E... si, per rispondere alla tua tacita domanda, bacia da Dio», confermò con occhi sognanti. Se fossimo state in un cartone animato avrebbero avuto la forma di due cuoricini rosa.

Indossavo una camicia beige ricoperta di farfalle, una giacca rosso carminio, pantaloni neri e stivali. In testa un panama in tinta con quest'ultimi.

Afferrai l'orlo della camicia e lo strinsi tra le dita. «Gliel'ho detto», sputai d'un tratto. Michela si voltò verso di me scrutandomi attentamente. «Ad Alex, gli ho detto che sono fidanzata», ammisi tristemente.

«Oh, capisco. Quando?», mi chiese accarezzandomi un braccio.

Mi scostai i capelli dietro all'orecchio e mi passai la lingua sul labbro superiore. «Ieri sera. È stato da noi. Abbiamo visto solo un film, nient'altro, giuro!», mi rassicurai appena notai la scintilla di curiosità nei suoi occhi.

«Okay, va avanti non voglio perdermi nessun dettaglio della tua scabrosa vita da fedifraga.»

La fissai malissimo. «Primo di tutto non sono una fedifraga dal momento che con Alex non è successo nulla.»

«Non ancora», mi corresse lei con lo sguardo dritto.

«E secondo... mi ha chiesto di uscire e io gliel'ho detto,  lui non vuole arrendersi, dice che magari non subito, ma che prima o poi usciremo insieme e la cosa che mi spaventa di più è... che una parte di me non vede l'ora», ammisi con lo sguardo basso.

«E tu escici.»

«Miky non posso uscire con lui io sto con...»

«Si, stai con Francesco e allora? Guarda che non devi mica fare chissà che cosa con Alex. Potete mangiare una pizza, andare al cinema, a vedere le stelle, insomma, qualunque cosa per conoscervi meglio. Magari se ti fa sentire più tranquilla puoi chiedergli di farlo in amicizia. Se ci tiene davvero non potrà dirti di no.»

«Sul serio?»

«Certo, sono sempre tua sorella no?», scherzò e per la prima volta nella giornata sorrisi.

Michela mi seguì a lezione di Filosofia. Kant e il Criticismo erano l'argomento della giornata.

«Il Criticismo», disse la nostra insegnante, «deriva dal greco e significa giudicare.»

In quel momento mi sentii sottopressione. Forse perché, anche se gli altri non lo facevano, io stavo giudicando me stessa.

«I limiti della ragione umana sono quelli della percezione umana ovvero della percezione sensibile. Lo scopo è approdare a nuove forme di sapere più sicure e per farlo bisogna adoperare gli strumenti corretti, ovvero l'analisi della ragion pura.»

ASPETTAVO SOLO TE ( 3-The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora