ASPETTAVO SOLO TE ( 3-The Lovers Series)

EPILOGO

ALEX

Sette mesi dopo...

Mancava davvero poco. Stavo per farcela.

Quando chiamarono il mio nome, con lo sguardo cercai quello scuro della mia ragazza e sorrisi. Mi portai una mano sul cuore, comunicandole tutto l'amore che provavo per lei.

Affianco ad Eva, c'erano Michela, Ian, Emma e i restanti membri della band, Federica, Stefania, Dario e Daniele.

C'erano tutti ed erano tutti lì per un solo motivo: la discussione di tesi.

Dopo circa trenta minuti di spiegazione, mi diedero il voto finale, ovvero 110/110 con lode.

Eva mi saltò praticamente addosso. «Sei stato stupendo!», esclamò baciandomi.

Tutti i miei amici vennero a far festa. Ci ritrovammo tutti al Green Apple, dove Ian mi offrì cocktail per tutta la serata.

Ero stato contattato da un prestigioso studio legale di Milano e, dal mese di settembre, avrei iniziato a lavorare presso di esso.

«Allora piccolo, sei felice?», mi domandò Eva abbracciandomi.

«Vuoi sapere la realtà?»

Eva annuì e io le spostai una ciocca di capelli dietro all'orecchio. «Da quando sono di nuovo con te non ho mai smesso di esserlo.»

EVA

Un anno dopo ...

«Oh, Miky dai non piangere...», mormorai abbracciandola stretta, mentre la mia valigia riposava riversa sul materasso. «Sarò semplicemente nell'appartamento di fianco!».

Lei tirò su col naso. «Si lo so, però... non vivremo più assieme», piagnucolò.

«Questo è vero, ma, se non sbaglio, anche tu andrai a vivere con il tuo innamorato, no?», le ricordai e lei annuì con foga. «Dai, aiutami a finire queste valigie!»

Era un normalissimo pomeriggio di metà luglio quando successe l'inimmaginabile. Il campanello suonò e, quando andai ad aprire alla porta, mi trovai davanti Ian.

«Ho una proposta per te», mi disse varcando la soglia.

«Wow... sarebbe?», m'informai.

Ian si sedette sul divano fissandomi. «Tu sai che ho un fratello...»

«Se intendo quel pezzo di figo che era con te al Green Apple... si lo so», sorrisi.

«No, non lui, ne ho un altro, più piccolo», mi rivelò.

«Okay, e con questo?»

«Tralasciamo il problema cuore infranto che tutti conosciamo bene e veniamo al sodo: mio fratello Jake aprirà una Casa Editrice e ha bisogno di gente in gamba per lavorare», esordì.

Una luce si accese nei miei occhi.

«Voglio che ti sia chiara una cosa, non te lo sto chiedendo perché siamo amici, ma perché ho assistito al tuo dibattito di laurea e non penso affatto che tu sia una sprovveduta. Sei una ragazza ricca di talento e innovativa e credo che saresti portata per questo lavoro. Gli ho parlato anche di Stefania. Voi due assieme sareste perfette», mi rivelò. «Qui trovi il contatto di mio fratello, così avrai modo di confrontarti direttamente con lui», mi sorrise.

Non sapevo che dire se non un enorme grazie.

Quella sera io ed Alex partimmo, recandoci per un weekend nelle Marche. Cenammo nel ristorante di pesce nel quale mi aveva portata la prima volta e poi eravamo rimasti accoccolati sotto le stelle, dopo aver fatto l'amore sulla spiaggia. Il piccolo Jack dormiva al nostro fianco.

«Ho intenzione di non rinunciare alla band, voglio continuare a cantare, anche se avrò uno stupendo lavoro, non voglio rinunciare alle mie passioni.»

«Va bene, sono contenta di sentirtelo dire. A proposito con Omar poi? Hai fatto pace?»

Alex fissò il cielo. «Si, non posso certo negare che sia un po' infastidito dal fatto che ti ha baciata, ma comunque gli voglio bene, e soprattutto ha capito che tu sei solo del sottoscritto», scherzò.

«Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti?», indagai.

Alex appoggiò il mento sulla mia testa. «Non potrei mai dimenticarlo, ero lì assieme a Stefano a cercare un qualcosa, un qualcuno che mi desse un attimo di pura gioia e poi, tutto d'un tratto, ti ho vista e da allora la mia vita è cambiata, per sempre», disse. «Sai qual è la verità?»

Scossi la testa. Alex mi fissò intensamente negli occhi. «Aspettavo solo te.»

«Ti amo», mormorai baciandolo e, salendo a cavalcioni su di lui, rincominciammo a fare l'amore, di nuovo.