Cap 7

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Riza tornò nell'ufficio del comandante e,dopo aver fatto il segno di rispetto, fece per ridargli la foto ma lui la fermò immediatamente.
-Adesso è tua. E lo era anche prima-
-La ringrazio,Eccellenza- Rispose, profondamente riconoscente.
- Ora mi puoi dire,capitano,cosa voleva Mustang?-
-Io...non gliel'ho chiesto signore. Sono mortificata. - Grumman non nascose un sorrisetto.
-Non preoccuparti mia cara,so cosa significa- Rispose il comandante,con sguardo sognante. Al chè Riza non rispose.
"Aaah l'amoree". Pensò guardando la sua nipotina tutta presa dai documenti  alla sua scrivania.

Mustang tornò in ufficio sbattendo la porta dietro di sé. I suoi colleghi smisero subito di chiacchierare e ridere e,vedendo la faccia del loro capo,si irrigidirono all'istante. Solo McKenzie gli sorrise,radiosa. Nonostante fosse alta,snella, con lunghi capelli castani e degli splendidi occhi nocciola,ben presto tutti si resero conto che la giovane soldatessa non era molto sveglia. Tendeva infatti a smarrirsi per ogni piccola cosa e in quanto a memoria era un vero disastro. Così,quando Roy la vide avvicinarsi con una tazza di caffè in mano,la congedò subito. Sapeva benissimo,infatti, che sarebbe stato troppo zuccherato. "Hawkeye lo aveva imparato a fare già dal primo giorno" pensò.
Sedutosi alla scrivania e poggiatosi il viso sulle mani,ripensò al suo proposito fallito di stare lontano dal capitano ma,soprattutto, di lasciare le mani apposto e di non sudare freddo in sua presenza. Sapeva bene di essere attratto da una forza innaturale verso Riza, ma per il suo bene( e anche per quello del generale),doveva imparare a controllarsi. E soprattutto,doveva abituarsi a quel spregevole signore che invece amava quando erano solo loro due,nell'appartamento di lui, mentre lei gli sbottonava la camicia. Sorrise a quel pensiero,per poi maledire il suo essere così debole.
I suoi pensieri vennero interrotti dal bussare della porta. Appena entrato,Havoc fece il saluto militare e disse subito
-Signore, io e gli altri avevamo in programma di andare a mangiare insieme qualcosa domani sera,dopo il lavoro. Si unisce a noi?- Per Roy non era nuova quella richiesta. Passava più tempo con loro che con Riza, pensò con rammarico. Ma al momento l'idea di uscire non gli dispiaceva. Almeno poteva distrarsi da quel tormento dagli occhi ambrati e dalla pelle che profumava di gelsomino. -Ci sarò Havoc. Al solito posto?-
-Certamente signore- Havoc fece una gran fatica a trattenere il sorriso. Il piano procedeva bene. Appena uscì,comunicò agli altri la risposta del generale.
-Bene,non ci resta che scegliere chi di noi dovrà essere mandato al macello.- Fece Breda
-Sempre il solito drammatico,tu- Lo riprese,bonariamente, Falman.
-Per tè è facile,sei sposato. Non puoi essere tu.- Rispose Havoc,pensieroso.
-Già ma chi è tanto impavido da far ingelosire il generale per farlo tornare con il capitano?-Chiese Fury.
-Beh,Fallman è fuorigioco,tu sei troppo giovane per Hawkeye, io sono troppo vecchio...resti tu,Havoc-
-Che...che cosa?? Perché proprio io? Tu non sei tanto più vecchio di me!-Rispose Havoch, cominciando già a tremare.
-Di me non si ingelosirà certo. Ma tu potresti costituire un pericolo per lui- Ribattè il tenente.
-Come no. Poi sarei io il fifone. Comunque la colpa la dò anche a voi,sappiatelo. Non voglio subire tutta la sua ira.Va bene che saremo in un luogo pubblico, ma il generale perde spesso il controllo,quando si tratta di Hawkeye-
-Bene,allora. Fase due completata- Concluse Falman. I ragazzi annuirono seri,mentre entrava in ufficio la fase tre del piano.
-Tenente,le andrebbe di venire con noi a cena,domani sera?-
-Domani? Non saprei- Fece,fingendo (palesemente) di pensarci. -Ci sarà anche il generale?- Chiese,speranzosa.
-Ma certamente- Annuí Breda.
-Ma allora certo che vengo!- Esordí infine la giovane. Gli ufficiali sorrisero,soddisfatti.
Ora non restava che la fase quattro: convincere il capitano a venire con loro.

Riza rimase un po' sorpresa di vedere a quell'ora Fury. Ma era da un po' che non vedeva il suo "fratellino" quindi fu ben felice di farlo accomodare.
-Fammi indovinare,sei venuto a vedere Black Hayate?- Chiese la donna. A Fury dispiaceva enormemente dover mentire a una persona tanto cara quanto Riza,ma in fondo era per il suo bene. Perciò fece uno sforzo e disse:
-Beh.. si mi ha colto sul fatto. Ah ah ah! Ma sono venuto a trovare anche lei,capitano!- Riza sorrise,intenerita da quel ragazzino che,per fortuna, non sapeva minimamente cosa significasse partecipare a un massacro come quello di Ishval.
Ne era affezionata proprio per la luce di speranza che aveva negli occhi. Così,dopo una lunga chiacchierata, sul lavoro,il comandante e i ricordi (senza sfiorare l'argomento Mustang) Fury recitò la sua parte
-Senta ,capitano, visto che domani sera io e gli altri andremo a cena insieme...mi chiedevo se a lei piacerebbe venire con noi.-  Sulle prime Riza pensò di rifiutare ma vedendo il sorriso e gli occhi speranzosi di Fury,non potè fare altro che accettare. Di questa scelta,però,se ne sarebbe pentita fin da subito. Infatti,il giovane capitano, in un momento di euforia, si lasciò sfuggire un piccolo particolare
-Sono sicuro che anche il generale ne sarà contento- Riza si irrigidì sulla sedia.
-Quindi viene anche lui?- Disse,ostentando una calma che non aveva. Fury stette un attimo a pensare a una risposta efficace. Infine disse:
-Se si libera si,ma ultimamente ha un sacco di lavoro quindi non siamo sicuri che verrà- Tentò di giustificarsi. Riza fece un sorrisetto sarcastico.
-Adesso il generale si preoccupa per il lavoro?- Fury cercò una scusa per andarsene, prima che il capitano si ricordasse di quel temuto particolare sfuggito. Chiusasi la porta alle spalle,infatti, Riza sospirò,rassegnata al pensiero di dover incontrare quell'idiota di un generale.

Il mio punto deboleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora