1- SnowWhite's house

311 20 4
                                    


La luce rossa del semaforo sfiora il mio viso e copre il dorso di tutte e dieci le mie pallide dita.

La strada è deserta, eppure il forte rumore di un clacson sembra avermi invaso la testa.

Porto entrambe le mani alle tempie.

D'improvviso sento un colpo rapirmi il fiato, come un pugno che dal fianco sale attraverso la spina dorsale facendomi irrigidire ogni parte del corpo. Non provo dolore, solo tanta paura. Ho paura che questa sia la fine, sento il petto che fa male, il sangue che mi si gela, la testa che gira, poi il buio.

Spalanco gli occhi ma li richiudo quasi subito per via del forte sole, che ieri non abbia chiuso le finestre?
Sbatto lentamente le palpebre, quando provo a muovermi leggermente sento una fitta percorrere la schiena ed un forte dolore al torace, cosa mi è successo?
Ieri sera, uscita dal mio ufficio, sono tornata a casa? A che ora?
Era tardi...ho chiuso il portone?
Mille pensieri, mille domande invadono la mia mente, è come se una parte della mia giornata precedente sia stata completamente rimossa.
Un ricordo sfocato si fa spazio: ho fatto un incidente? No, è stato solo un incubo confuso.

Osservo il soffitto della mia camera...o del soggiorno?
Volgo lo sguardo verso la mia piccola finestra...ma da quando ho una stanza del
genere?
Mi alzo di scatto con un gran lamento e, cercando di non badare troppo ai vari dolori, mi affaccio di capofitto a quella finestrella mai vista prima.

"Ah, che bello il panorama di New York!"

Veramente questa sembra più l'Amazzonia.
Mi allontano ed inizio a guardare in giro con il cuore dai battiti accelerati, osservo il divano sconosciuto sulla quale ero stesa poco prima.
Analizzo il luogo in cui mi trovo che sembra un piccolo soggiorno, non ci sono molti mobili: un tavolino da caffè, una poltroncina, pochi scaffali, qualche mensola ed un attaccapanni, su quest'ultimo mi ci soffermo maggiormente. Appesi vi sono un cappello da caccia, un giaccone impermeabile e ai suoi piedi un paio di scarpe da uomo.
Strofino gli occhi e lancio un'altra occhiata fuori, come ci sono arrivata qui? Dove diamine mi trovo?
Decido di andare a cercare una porta, meglio uscire da qui prima che qualcuno mi scopra.
Vago spaesata entrando in un'altra stanza, finisco così in una cucina che è quasi tutta rigorosamente in legno.
Noto una portafinestra vicina, la spalanco lentamente cercando di fare meno rumore possibile, una volta fatto corro fuori a più non posso seguendo un piccolo sentiero.

Mi fermo poco dopo a causa di un improvviso giramento di testa che mi appanna la vista ed un lancinante dolore ovunque, ma non posso sdraiarmi qui.
Osservo dietro di me la casetta di Biancaneve da cui sono scappata prima, è pericoloso tornare, ma almeno ho un tetto sulla testa.
Davanti a me invece si estende un'immensa foresta fitta, buia, umida, inquietante.
Seguo il percorso solo per cercare di scorgere una possibile via di uscita, continuando a non allontanarmi troppo dall'abitazione sconosciuta.

«Non pensavo ti saresti svegliata così presto.»

Una voce. Rauca, profonda, calma, mi fa saltare.
Per un momento penso sia solo frutto della mia pazza fantasia, poi mi volto con il cuore in gola e le ginocchia fragili. Un ragazzo dai capelli selvaggi mi osserva, in mano ha un'ascia, nell'altra qualche ramo d'albero.

«Torna a casa, hai ancora bisogno di riposarti dopo quel botto.»

Botto? Quale botto?
Qualche immagine mi compare in mente: pioggia, strada, due fari che mi puntano il viso.
È solo un banale incubo.

«Allora, vuoi seguirmi o restare lì impalata?»

Mi squadra leggermente con i suoi occhi verdoni, io mi gelo sul posto.

«Preferisco tornare a casa.»

Rispondo a fil di voce.

«Per questo ti ho detto di seguirmi...»
«A casa mia.»

Ribatto sottolineando il "mia", sto iniziando ad irritarmi.

«Vedi, questo non è molto fattibile.»

A questa risposta sento gli occhi diventare lucidi, non ne posso più, mi sembra di impazzire.

«Dove mi trovo e come mi hai trovato?»

Chiedo cercando di sembrare il più autoritario possibile, ho bisogno di certezze.
Lui alza gli occhi al cielo muovendo frettolosamente le braccia robuste.

«Senti, devo posare questa legna, se mi accompagni potrò rispondere a queste domande insignificanti.»

Lascio cadere la mascella e mi porto le mani ai capelli.

«Insignificanti?! Ma scherzi?! Sono finita non so come in mezzo al nulla e l'unica forma di vita umana è un cazzo di boscaiolo sbruffone, mi fa male tutto e non ricordo nulla di ieri sera, quindi ora risponderai a tutte le mie domande senza lamentarti!»

Riprendo fiato con i nervi a fior di pelle, mi copro la bocca pentendomi di aver fatto la figura di una vera e propria psicopatica, sì, sto ufficialmente impazzendo.

«D'accordo, ma se non vuoi avere a che fare con qualche cinghiale nervoso...ti conviene seguirmi.»

Giro su me stessa impaurita, il ragazzo inizia a camminare con un ghigno trionfante.

«Come mai abiti qui?»

Continuo a guardarmi intorno, mi sembra di essere sul set di 'Lo Hobbit'.

«Sinceramente? Non mi fido dell'umanità e qui, fuori dal mondo, si sta molto più tranquilli.»

Mi passa un bicchiere d'acqua che afferro sussurrando un fievole "grazie", alla fine ho fatto come mi aveva detto: l'ho seguito fino alla baita.

«Di me ti stai fidando o sbaglio?»

Chiedo, si porta una ciocca di capelli chiari dietro l'orecchio sinistro con aria pensierosa.

«Ho avuto l'impulso di aiutarti.»

Risponde semplicemente, io mi accascio sulla poltrona poco distante, il ragazzo si avvicina.

«Sento la testa esplodermi.»

Affermo chiudendo gli occhi a causa del forte dolore.

«Lo so, trauma cranico, caviglia storta e come minimo qualche costola rotta...è un miracolo se sei qui adesso dopo...»

Rimango in silenzio smettendo di seguire il suo discorso. Rifletto per qualche minuto.

«D'accordo, raccontami per bene come sono finita qui.»

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
ecco il primo capitolo, cosa ne
pensate?🌹
il secondo verrà postato LUNEDÌ!
instagram :@/camillabonanni
#q  spazio spam: avete scritto una storia? se sì lasciate qui titolo e trama!
-Me

Forest Boy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora