epilogo
Spalanco gli occhi ma li richiudo quasi subito per via della forte luce, che ieri non abbia chiuso le finestre?
Sbatto lentamente le palpebre, quando provo a muovermi leggermente sento una fitta percorrere la schiena ed un forte dolore al torace, cosa mi è successo?
Ieri sera, uscita dal mio ufficio, sono tornata a casa? A che ora?
Era tardi...ho chiuso il portone?
Mille pensieri, mille domande invadono la mia mente, è come se una parte della mia giornata precedente sia stata completamente rimossa.
Un ricordo sfocato si fa spazio: ho fatto un incidente?«Camille!»
Interrompo le varie idee e sorrido confusa osservando i confortanti volti dei miei genitori e mia sorella piangermi gridando il mio nome.
«Cosa è successo? Dove mi trovo?»
Chiedo spaesata, un improvviso mal di testa mi fa portare le mani alle tempie.
«In ospedale tesoro, hai fatto un incidente e beh...»
Mia madre con voce tremolante non riesce a finire la frase, mia sorella le poggia un braccio intorno alle spalle con gli occhi lucidi.
Vedo mio padre agitarsi sulla sedia riflettendo bene su cosa dire.«Sei andata in coma.»
Afferma abbassando il capo dopo aver retto il mio sguardo con tono duro, secco, dispiaciuto.
Sono sotto shock.
Provo a ricordare ma proprio non ci riesco, sento delle lacrime incontrollate scendermi lungo la guancia sinistra.
L'incidente non era solo un brutto incubo?
Sento una forte agitazione crearsi dentro di me seguito da un nauseante mal di pancia.Cerco di calmarmi osservando in silenzio il piccolo lettino su cui sono sdraiata, la flebo nel mio braccio, le pareti sono di un bianco freddo e nell'aria l'odore di medicinale si mischia a quello del caffè proveniente da fuori.
«Abbiamo temuto che ti avremmo perso per sempre.»
Continua mia madre con aria distrutta. Non posso crederci.
«Da quanto sono qui?»
Domando quasi in un sussurro.
«Venti giorni all'incirca.»
Venti giorni. Venti giorni di buio totale, come è possibile?
«Blanche, vai a cercare il dottore.»
Ordina mio padre a mia sorella la quale annuisce ed esce, io mi perdo nel guardare dalla piccola finestra vicina, esamino con gli occhi l'orizzonte fino a soffermarmi sulle punte degli alti alberi della foresta lontana.
Una foresta.«Ce l'hai fatta!»
Volto di scatto lo sguardo, nella stanza è entrato un ragazzo dai capelli selvaggi che mi osserva, in mano ha un taccuino, nell'altra una penna.
Il camice bianco risalta i suoi occhi verdoni.«Può chiamarmi Ashton, sono il medico che si è occupato del suo caso.»
Mi informa sorridendomi e facendo comparire due fossette ai lati della bocca.
Lo osservo senza dire nulla.Rifletto qualche secondo, Ashton, Ashton, Ashton. Perché mi suona così familiare? Non credo di averlo mai visto prima, eppure il suo nome mi rimbomba nella testa.
Fisso il vuoto continuando a ragionare.
Fino a quando non arriva. Cosa? Un'illuminazione forse.
O un flashback, come se stessi andando indietro nel tempo.Ogni dettaglio del suo volto è ben chiaro nella mia mente, oggi giorno sofferto riuscirei a descriverlo in modo lampante.
L'amore complicato che abbiamo sentito e ammesso l'uno all'altro lo rivivo nuovamente.«Noi ce l'abbiamo fatta.»
Sussurro con tono quasi inaudibile.
Ashton.
La foresta.
Il bacio.
Ora ricordo.Ed ecco il perché dei tanti dolori...mi stavo risvegliando.
«Camille.»
Annuisce lasciando trapelare una scintilla intrigante nei suoi occhi verdi, come se fossimo entrambi complici di un qualcosa di completamente inspiegabile.
«Piacere.»
Ricambio il sorriso un po' malinconica ricordando ciò che abbiamo passato e provato...e che a quanto pare non è mai realmente esistito, o forse sì?
«Piacere mio.»
Fine
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Non odiatemiii
ci vediamo nel prossimo capitolo, quello dei ringraziamenti, lasciate quindi un commento facendomi sapere cosa ne pensate o domande!
eee buon anno! spero che il 2020 sia meraviglioso per tutti voi💓
grazie davvero di cuore, non posso credere di essere giunta alla conclusione!
instagram :@/camillabonannii
-Me
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Forest Boy
Fanfiction[...] «Come mai abiti qui?» Continuo a guardarmi intorno, mi sembra di essere sul set di 'Lo Hobbit'. «Sinceramente? Non mi fido dell'umanità e qui, fuori dal mondo, si sta molto più tranquilli.» ♡♡♡ In cui una ragazza newyorkese abituata al caos ci...