never
«Davvero non hai mai visto le lucciole?»
Mi chiede per l'ennesima volta mentre io continuo a guardarmi intorno ammaliata.
«Mai, nella città non ce ne sono.»
«Diamine, dovresti perderti in una foresta più spesso.»Rido sentendo la sua affermazione, lo sciame di quegli animaletti strani ci circonda vorticosamente.
«Davvero non sei mai andata in campeggio?»
Domanda incredulo, a quanto pare per lui è una cosa normale, il che mi rassicura visto che mi piace pensare a questa esperienza come una sorta di campeggio.
«No, ai miei non è mai piaciuta l'idea.»
Sospiro con rassegnazione, non riesco nemmeno a immaginare mia madre con le sue scarpette Saint Laurent dal tacco a spillo stare anche solo un giorno in una tenda, a dormire in mezzo alla natura, lontano dal suo attico a Time Square. Ma nessuno dei miei genitori si vanta di avere ciò che ha, è questo un bene della mia famiglia: non si sente al capo del mondo.
«Quindi sono capitato con una totalmente inesperta in questo campo? Grandioso!»
Esclama ironico battendosi una mano in fronte, io alzo le spalle con fare innocente.
Lasciamo quelle affascinanti lucciole e continuiamo a camminare finché non fanno male i piedi, nel frattempo è più che notte fonda e la foresta è diventata più tetra del previsto. Sembra come se i rami alti stessero vegliando minacciosamente su di noi, come se i tronchi ci osservassero cautamente, se non fosse per la piccola torcia portata da Ashton, non riuscirei a vedere nemmeno dove metto i piedi.
Non ho mai amato il buio, non mi sono mai sentita al sicuro immersa in esso. Per questo forse da piccola ho sempre lasciato una luce accesa, quel barlume di speranza che non voglio sparisca mai.Il frinire delle cicale si espande ovunque entrandomi nella testa, le fredde folate di vento mi fanno rabbrividire ad ogni soffio.
D'un tratto sento i miei occhi appesantirsi, il mio corpo sbandare, le gambe incrociarsi.
Inciampo su quella che forse è solo una semplice roccia, eppure non trovo la forza per scavalcarla e passare oltre.
Ashton mi afferra al volo.«Forse è il caso che ci riposiamo un po', inoltre abbiamo mangiato poco e niente.»
Mi aiuta a stendermi sotto un grande albero.
«Non ti preoccupare, pochi minuti e mi riprendo.»
Gli assicuro debolmente, quasi in un sussurro.
«No, tranquilla, meglio se ci fermiamo e aspettiamo l'alba.»
Ribatte sedendosi poco distante da me, menomale.
Alzo lo sguardo ammirando il cielo ricoperto di stelle.«Non ho mai visto così tante stelle.»
«E senza queste chiome le vedresti ancora meglio.»Mi sorride, io ricambio.
«Sai, forse questo è un segno, dovevo staccare un po' dalla routine...so di essere troppo abitudinaria e troppo legata alla città.»
Confesso di non essere per niente amante delle sorprese, delle cose che non riesco a tenere sotto controllo.
«Magari sì, puoi vederla in questo modo se ti fa sentire più al sicuro...»
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Forest Boy
Fanfiction[...] «Come mai abiti qui?» Continuo a guardarmi intorno, mi sembra di essere sul set di 'Lo Hobbit'. «Sinceramente? Non mi fido dell'umanità e qui, fuori dal mondo, si sta molto più tranquilli.» ♡♡♡ In cui una ragazza newyorkese abituata al caos ci...