17- Day thirteen

88 16 6
                                    

three, two, one

«Non lo farei se fossi in te.»

Osservo preoccupata la pistola puntata alla sua tempia. Deglutisco e chiudo gli occhi.

Qualche ora prima ho fatto un respiro profondo e, dopo aver trovato il coltellino nella tasca di Ashton, pazientemente ho tagliato i lacci che ci tenevano i polsi stretti. Abbiamo preso silenziosamente due pistole poste vicine alla tenda dei pirati, ma proprio mentre pensavo di essere libera per sempre e ce ne stavamo per andare allegramente di soppiatto, il ragazzo della foresta ha deciso di tornare indietro per fare giustizia alla sua famiglia scomparsa. La situazione adesso è la seguente: Ash ha l'arma carica contro la testa del capo-pirata prima addormentato, che capendo la situazione ha chiamato immediatamente uno dei suoi che ora ha un fucile puntato su Ashton, ho deciso dunque di sbucare dal mio nascondiglio con la mia pistola ben tesa in avanti.

«Io ti consiglio di non farlo.»

Affermo con tono deciso anche se dentro sono terrorizzata. Miro al ragazzo che copre Ashton e che è in bilico tra la tentazione di sparargli ed il salvare il proprio capo.

«Già, cosa fareste senza il vostro capetto?»

Chiede con aria sfottente colui che vuole rivendicare i suoi genitori. Sento le sue parole riempirsi di rabbia pura.

«E tu cosa faresti senza la tua compagna?»

Ribatte il pirata più potente con un ghigno sul volto. In quel preciso instante il terzo uomo agilmente si posiziona dietro di me con un'altra arma. Un brivido mi percorre la schiena.

«Ti è piaciuta la storia che ho raccontato ieri sera? Pensa alla tua povera famiglia...magari se riusciste a scappare potreste addirittura trovare le loro ossa, e poi toccherà voi, perché non vi è rimasto assolutamente niente.»

Dice con il suo solito vocione maligno, come può qualcuno mai dire una cosa così perfida?

«Cazzo io ti faccio esplodere la testa!»

Esclama facendomi sussultare e preoccupare, vedo come le vene del collo si fanno più pronunciate, non voglio che si lasci trasportare dalla collera e faccia qualche gesto avventato.

«Ashton, lo sta facendo solo per farti innervosire, per favore cerca di respirare e calmarti.»

Mi guarda, noto i suoi occhi spenti come mi era già capitato di vedere, ma poi sospira tentennando e mi fa un cenno con la testa: è il segnale.
Tre, due, uno.

In men che non si dica ci dividiamo, io scappo verso destra mentre Ashton corre verso la sinistra, pronti ad incontrarci dall'altra parte della tenda.
I tre, come avevamo immaginato, stanno perdendo tempo cercando di spararci con le loro armi che ore prima abbiamo privato di munizioni, ci è venuta infatti l'idea non solo di prendere le due pistole per noi ma anche di manomettere tutte quelle che siamo riusciti a trovare.
Corro fino al punto in cui avevamo deciso di riunirci, i pirati ci osservano questa volta con le mani in alto arresi, prigionieri. Ed ancora una volta mi stupisco di come alcune cose possano essere così imprevedibili.

Mentre sono finalmente pronta per andare ed il sole si sta alzando nel cielo, Ashton improvvisamente si gira seguito dal rumore di un forte sparo, mi volto, vedo un corpo a terra. Guardando il sangue ed a causa della paura, come d'istinto, rigetto al suolo quel poco che avevo mangiato prima, Ashton ripone le pistola in tasca ed i due pirati soccorrono preoccupati il loro capo.
Dopo avermi accarezzato delicatamente la spalla, il ragazzo mi prende per mano ed insieme iniziamo a correre a gran velocità, fin a quando non ci manca il respiro.

«Cosa ti è saltato in mente!»

Esclamo ancora scossa. Mi siedo poi sull'erba con le mani tra i capelli per riprendere fiato, credo di avere la pressione davvero troppo bassa.

«È un criminale.»

Afferma severamente mentre si avvicina.

«Non lo sappiamo con certezza, chissà quante cazzate ci ha raccontato...insomma, hai visto che faccia aveva?»

Continuo a parlare, lui guarda altrove ignorando il mio sguardo.

«In più hai fatto rumore, potremmo aver attirato qualcuno ed io non ci penso nemmeno a rifare tutto questo casino. Quindi dobbiamo stare attenti e coprirci le spalle a vicenda.»

Fa sì con la testa ed alza gli occhi verso la mia direzione, ci osserviamo quieti per qualche secondo.

«Se riescono a medicarla per bene riusciranno a salvarlo.»

Mi informa riferendosi alla ferita da sparo che ha provocato al pirata.

«Ho fatto tirocinio al pronto soccorso, ricordi?»

Domanda accennando un sorriso e tornando indietro alle nostre prime conversazioni, ma io non riesco ad essere allegra dopo tutto quello che è accaduto, ed in più adesso non abbiamo nemmeno i nostri zaini.

«Scusa se ho rischiato la tua vita prima...»

Riprende a parlare dispiaciuto dopo qualche minuto di camminata, effettivamente i tre potevano anche tirare fuori una pistola da non si sa dove e fine dei giochi, ma dopotutto sono stata io a dargli l'idea di uscire ed avventurarsi nella foresta, correndo ogni rischio.

«Ash...»

Sussurro. Ci fermiamo uno di fronte all'altro, poso una mano sulla sua guancia ancora livida.
Noto il labbro gonfio ed i suoi occhi tristi il che mi fa sentire ancora più infelice.
Lo guardo e sento ancora quella strana sensazione, quell' inaspettata energia ed attrazione provata giorni fa. Ci abbracciamo come abbiamo già fatto volte prima, il mio mento si posiziona sulla sua spalla e le sue braccia robuste toccano dolcemente la mia schiena. Eppure c'è qualcosa di diverso...per la prima volta mi sembra di stare al posto giusto.

Le ore sono passate da quando ci siamo allontanati da quel trio di pazzoidi, le stelle stanno iniziando a contornate il cielo ed io mi ritrovo a ripensare alle parole dette dai pirati, e se fossimo davvero rimasti intrappolati qui? Blocco le mie angosce non appena vedo come Ashton senza dire nulla si sdraia e chiude gli occhi.

«Buonanotte, direi che ce la meritiamo.»

Ridacchio e mi posiziono al suo fianco, crolliamo subito a causa della stanchezza...ma il risveglio non è dei migliori.

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
hii, a venerdì!🤯
instagram :@/camillabonannii
-Me

Forest Boy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora