13- Day nine

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sunburn

Apro gli occhi e sbatto ripetutamente le palpebre nel tentativo di abituarmi il più velocemente possibile alla luce del sole, inizio a grattare freneticamente il mio braccio destro leggermente arrossato, credo di essere l'unica persona al mondo capace di scottarsi nel bel mezzo di una foresta. Sospiro rassegnata.
Ho dormito qualche oretta in più del solito per mia fortuna, eppure sobbalzo non appena ricordo di aver sognato due iridi color verdone e dei capelli selvaggi che lentamente si sono avvicinati al mio volto, e delle grandi mani che saldamente hanno afferrato i miei piccoli fianchi. Scuoto la testa.
"Ashton mi avrebbe davvero baciata?" Domando tra me e me in attesa di una risposta che non otterrò.
Si stava avvicinando alle mie labbra quindi forse sì, o forse è solo la mia fantasia, non l'avrebbe mai fatto.
Ma perché ci sto pensando tanto?

«Buongiorno!»

Mi sorride caldamente facendomi avvampare, la sua presenza improvvisamente mi agita, sarà solo colpa di quello stupido sogno...e il fatto che è in parte realmente accaduto mi terrorizza.
Alzo semplicemente una mano in risposta, mi sento stupida quasi subito dopo averlo fatto.

«Cosa hai fatto al braccio?»

Domanda assumendo subito un'espressione confusa. Osservo la fastidiosa macchia informe diventata ancora più rossa.

«Mi sono bruciata a quanto pare...forse al lago o forse no, non lo so.»

Farfuglio velocemente abbassando il capo, segue un'imbarazzante tensione quasi palpabile.

«Come mai sei così agitata oggi?»

Chiede dopo qualche secondo, non pensavo fosse così evidente il mio stato d'animo. Alzo innocentemente le spalle al cielo.

«Me lo sto chiedendo anche io sinceramente.»

Sembro una classica adolescente del liceo davanti alla sua cotta di sempre, anche se non ho mai immaginato Ashton in quel modo...e mai ce lo vorrò vedere, quindi meglio se elimino tutte le mie strane idee e fantasie prima che sia troppo tardi e ci rimanga male per davvero.
Perché sì, effettivamente non ho mai pensato ad Ashton come potenziale "più che amico", e mai lo dovrò pensare. So già che una futura relazione non potrebbe funzionare, e la sola idea che lui mi possa un minimo piacere mi provoca soltanto rabbia, perché questo mi renderebbe troppo vulnerabile e sensibile, significherebbe avere le mie emozioni sotto il suo controllo, sotto le sue parole, le sue azioni. Non posso permetterlo.
Non ci ho mai riflettuto e non capisco perché tutte queste idee improvvisamente debbano così offuscarmi la mente. Cosa provo realmente? Nulla, non voglio provare nulla, siamo soltanto compagni d'avventura, anzi, sotto sotto rimarremo sconosciuti come da inizio.
E poi insomma, non vede una ragazza da tanto tempo...non gli potrei mai piacere per davvero, non sono altro che una semplice distrazione.

«Non ci posso credere, ha davvero un brutto aspetto quella scottatura!»

Commenta il ragazzo dopo minuti di camminata, il mio umore ormai è già cambiato completamente da stamattina.

«Già, quindi mi faresti il piacere di non fissarmela?»

Domando retoricamente con acidità. È meglio se lo allontano un po', non voglio che accada un altro episodio simile a quello di ieri che mi confonda la testa, e non voglio fare stupidaggini.
Mi osserva improvvisamente con un'espressione severa.

«E magari potresti anche andare un po' più in là, se arriva l'aria mi dà fastidio e ho paura che tu la possa toccare.»

Affermo con tono serio, lui d'un tratto si ferma rimanendo per qualche secondo lì impalato in mezzo al nulla.

«Ah ti rode anche oggi, bene!»

Esclama ironicamente, mi volto incrociando il suo sguardo, ci risiamo.

«Cosa?»

Domando colta alla sprovvista inarcando entrambe le sopracciglia.

«Vuoi dirmi che ti è preso?»

Non ci arriva da solo? Alzo leggermente gli occhi al cielo.

«Sei strana da ieri.»

Continua, mi torna in mente l'immagine del nostro quasi bacio.
È come se per lui ieri non fosse successo niente, tutto regolare. Beh è meglio così, ci mancava solo che ci fossimo realmente baciati e a lui non fosse fregato nulla, conoscendomi ci sarei rimasta un pochino male.
Almeno ora ho anche la conferma dei suoi sentimenti.

«Perché non ti vuoi aprire con me?»

Chiede con un velo quasi di tristezza che ignoro freddamente.

«Direi che ho già detto abbastanza, anzi forse è meglio se per un po' mi tappo la bocca.»

Sto per riprendere a camminare non appena sento una mano afferrare il mio polso, mi percorre un brivido lungo la schiena.

«Dimmi cos'hai!»

Mi dice Ashton a gran voce continuando a tenermi fermo il braccio.

«Non sono affari tuoi.»

Mento. Osservo le vene che traspaiono dalla sua pelle e la mascella tesa e ben definita.

«Lasciami immediatamente.»

Lo avverto infastidita, non sopporto essere tenuta a quel modo.

«Dai non fare così!»

Continua supplichevole, la sua insistenza mi irrita ancora di più.

«Non mi urlare in faccia! Sono cavoli miei.»

Esclamo cercando di farlo smettere, non ho per niente voglia di discutere con lui.

«Eri tu il primo a dire che "c'è tempo per raccontare quindi se non te la
senti non fa nulla".»

Gli dico imitando la sua voce. Tento di sfilare il mio braccio invano.

«Sì ma sembra come se avessi bisogno di parlare, io ti vorrei aiutare ma continui a chiuderti in te stessa...»

Afferma, la verità è che sono sempre stata una ragazza abbastanza riservata. Ma poi che dovrei fare? Parlare di quello successo al lago così che io possa sprofondare definitivamente?

«Mi stai facendo male e mettendo paura, ti prego piantala.»

Non mi sta né facendo male né mettendo paura, semplicemente mi sono stufata e voglio continuare a camminare...non avrei mai immaginato di poterlo pensare.

«Scusa...»

Sussurra lasciando finalmente il mio polso.

È così, sembra che tutto stia andando bene e poi litighiamo sempre per una qualche cavolata che ci turba. Non so sinceramente per quanto io possa ancora continuare.
Voglio solo tornare a casa, dalla mia famiglia, nella pace del mio studio, nel caos della mia amata New York.

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cosa provano davvero l'uno per l'altra? prima o poi forse lo scopriremo!👀 vi avverto che stiamo a metà storia💗
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