Capitolo 9 -seconda parte-

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Vi avviso già, il capitolo sarà un po' lungo! Spero vi piaccia, un bacione!



'' Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori ''

Fabrizio De André


Percorrevano a velocità sostenuta sul autostrada, grazie al traffico scorrevole e il tempo magnanimo. L'interno della vettura era a temperatura calda, ma non abbastanza per non soffrirne la calura; i sedili in pelle erano davvero confortevoli, ed Holly avrebbe tanto desiderato togliere le sue scarpe, alzarsi un poco la lunga gonna e raggomitolarsi come un gatto, coccolandosi di quel calore e facendo anche le fusa. Ma non si arrischiava nemmeno a respirare, a causa dell'uomo silenzioso seduto accanto a lei; sin da quando erano saliti in macchina, Edward non aveva più proferito parola alcuna, come se lei fosse parte del mobilio lussuoso del mezzo. Di tanto in tanto lo osservava con la coda dell'occhio e notava il digitare frenetico sui tasti del telefono, lo vedeva inarcare le sopracciglia o corrugarle in un moto di stizza; lo trovava bello, era inutile negare quella mera verità. Lo vide chiudere gli occhi e massaggiarsi gli occhi, indicandone la sua stanchezza e lei voleva tanto riuscire a dire qualcosa, le sarebbe anche bastato riuscire a poggiare una mano su quel braccio gonfio sotto quegli strati di tessuto costoso di cui era rivestito. Dovette mordersi appena l'interno di una guancia quando sentì l'irresistibile impulso di passare una mano tra quei folti capelli castani, in cui brillavano anche alcuni fili argentati che gli conferivano un'aria ancor più seducente.

Sospirò pesantemente: non doveva pensare a questo. Era solo il suo datore di lavoro, oltre che all'uomo che voleva comprare il negozio per costruirci un altro palazzo in cui giocare all'uomo d'affari.

- Va tutto bene? – domandò lui, la voce appena arrochita, girando il volto per guardarne il profilo di lei.

- Eh? Ah si si, tutto bene, non si preoccupi – rispose sbattendo appena le ciglia.

- Ne sei sicura? Hai forse caldo? Vuoi che faccia abbassare l'aria? –

- No davvero, sto bene! E' lei che mi sembra piuttosto esausto.. – s'arrischiò a dire lei, cercando di non balbettare, guardandolo stavolta negli occhi.

Edward sorrise appena – Non è niente di che, non amo molto questo genere di eventi. O meglio, non sopporto la gente che viene a queste feste. –

- Davvero? Strano, in fondo dovrebbe andarci d'accordo con loro no? –

- In pratica credi che, solo perché sono ricco, io debba per forza di cose andare d'amore e d'accordo con loro? Alcuni non sanno nemmeno allacciarsi le scarpe da soli, sono insipidi come un brodino di pollo e tremendamente pieni di sé. Oh non serve che tu faccia quella faccia, so perfettamente quanto anche io sia piuttosto vanesio e pieno di grande autostima; io sono nato in una famiglia agiata ed ho avuto una costosa educazione certo, ma mio padre mi ha insegnato che il nostro cognome è solo un biglietto da visita, ma se non sei in grado di dimostrare il tuo valore allora non sei degno di attenzione alcuna. Ho lavorato sodo e sono arrivato fino a qui solo grazie alle mie forze, amo il mio lavoro anche se tutti mi definiscono un bastardo senza scrupoli! E tutto grazie alla mia forza di volontà e agli insegnamenti di mio padre e di mio nonno. – concluse incrociando le braccia.

Holly osservò quell'uomo e per la prima volta si sentì superficiale: poteva sentire nella sua voce l'orgoglio per ciò che faceva, e in qualche modo, fu quasi felice che lui l'avesse fatta sentire partecipe di una piccola parte di sé.

L'amore profuma di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora