Capitolo 3

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'' Per farsi dei nemici non serve dichiarare guerra, basta dire ciò che si pensa ''

Martin Luther King


Il bollitore che aveva messo sul fuoco fischiò fastidiosamente all'interno della cucina che era riempita da un silenzio carico di pensieri negativi. Holly sospirò mestamente mentre versava l'acqua nelle tazze dove erano state messe melissa e valeriana essiccata, usate per rilassare i nervi e calmare l'ansia; ogni tanto la ragazza si sporgeva verso la porta gettando uno sguardo preoccupato verso il salotto, dove la zia sedeva taciturna sulla poltrona a guardare il vuoto. Una volta sicura che la tisana fosse pronta, afferrò le tazze e le portò in sala posandole sul tavolino e sedendosi sul divano.

- La tisana è pronta, bevila e vedrai che ti sentirai meglio - le disse fissando la donna che ora la guardava, riacquistando lucidezza.

- Oh grazie mia cara, una tisana mi farà bene con questo freddo - rispose sorridendo appena alla nipote, prendendo la tazza e soffiandoci su.

Holly la scrutava da capo a piedi in cerca di qualche crepa che le rivelasse il vero stato d'animo della donna, anche se non ci voleva certo un intelligenza fuori dal comune per comprendere quanto stesse soffrendo. Gli occhi avevano perso quell'aria svampita e allegra che aveva sempre, il sorriso era spento e il colorito della pelle era seriamente preoccupante. Non amava vedere le persone attorno a lei così tristi, ci pensava già lei ad elargire tristezza a vagonate senza che ci si mettessero tutti gli altri; non sopportava vedere persone felici intristirsi così, e sapeva che se le avesse chiesto dei problemi del negozio non ne sarebbero venute fuori, ma doveva sapere tutto. Forse avrebbe potuto dare una mano!

- Zia ecco.. so che non vorresti parlarne e capisco se non vuoi dirmelo ma devo chiedertelo ugualmente: cosa succedere al negozio? Magari potrei aiutarti -

La vecchia signora sospirò e posò la tazza sul tavolino di fronte a sé, cominciando a torturarsi la gonna continuando a lisciarla sotto le dita. Infine prese un profondo respiro e cominciò a parlare - Non credo tu possa aiutarmi tesoro, ma apprezzi davvero lo sforzo. Il negozio di fiori apparteneva a me e a mio marito come ben sai, era sempre stata una fioreria ben vista perché, quando comprammo il piccolo edificio, all'epoca non c'erano tutti quegli edifici di cemento e vetro. Perciò la gente veniva spesso da noi a comprare i nostri fiori, il viale era sempre pieno di gente che passeggiava e si fermava nei negozi; un tempo la strada abbondava di negozi, c'era il piccolo supermercato all'angolo, la farmacia, negozi d'abbigliamento.. Era tutto così colorato una volta! Ma poi, la tecnologia e la modernità ha cominciato a prendersi il suo spazio anche lì e iniziarono con le prime costruzioni di edifici; molti negozi iniziarono a chiudere, purtroppo la gente cominciava a venire sempre meno, non c'erano più clienti.. e con i palazzi, gli affitti iniziarono a salire sempre di più e questo causò l'inizio del declino. Mio marito, il mio povero Sam, aveva iniziato ad indebitarsi con la banca pur di avere prestiti per pagare tutti i problemi che aveva il nostro negozio. Era vecchio e stavano iniziando i problemi, ma non avevamo molti soldi perché i clienti avevano iniziato a scarseggiare.. In più dovevamo pagare i fornitori e cercare di saldare il debito con la banca. Purtroppo non riuscimmo a saldare il debito, mio marito poi è morto e io mi sono trovata con un solo fornitore, e ovviamente gli interessi iniziarono a moltiplicarsi. Qualche anno fa, è iniziata una guerra anche con gli imprenditori della città, molti di loro vogliono farmi andare via per comprare il pezzo di terreno su cui è il mio negozio per costruire un nuovo palazzo; prima hanno iniziato ad invogliarmi con le buone offrendomi denaro, poi hanno iniziato con minacce vere e proprie.. Dispetti stupidi all'inizio, ma che si sono fatti via via più seri. L'uomo che hai visto ieri è uno degli imprenditori che vorrebbe comprare il nostro negozio, non è una persona da prendere alla leggera ma diciamo che almeno grazie a lui hanno smesso con le minacce! Ma non cederò nemmeno a lui, il negozio era il sogno mio e di mio marito, e non permetterò a nessuno di portarmelo via! A costo di dover vendere anche le mie mutande! - ribatté con rabbia.

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