Capitolo 15

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'' Il piacere più grande non è il sesso, ma la passione con cui viene praticato. Chi è innamorato sta sempre facendo l'amore, anche quando non lo fa. ''

Paulo Coelho


La luce di un chiaro giallo burroso solleticò le palpebre di Edward, infastidendolo mentre il suo corpo era ancora intorpidito dal sonno lanuginoso dopo una chiara notte di passione. Si portò una mano sul viso, passandola a gran forza in un moto di stizza; guardando fuori dalla finestra, aveva constatato che era ancora piuttosto presto e che gli unici rumori che ora percepiva al di fuori della stanza, erano dei domestici che doviziosi avevano iniziato a rassettare la tenuta. Lui, che il suo unico desiderio era quello di poltrire nell'unico giorno che gli era possibile, non poteva e questo lo rendeva spesso nervoso quando succedeva. Nervosismo che evaporò come uno sbuffo di fumo quando percepì un dolce peso muoversi accanto a sé; un cespuglio rosso fuoco gli solleticò naso e vista e un piccolo sorriso increspò le sue labbra. La sua nuova amante, se ne stava rannicchiata vicino al suo fianco, probabilmente in cerca di calore; con i suoi lievi sospiri assomigliava ad un gattino in cerca del calore materno, ma Edward sapeva che non c'era niente del gatto in lei. Se doveva associarla ad un animale, sicuramente sarebbe stato l'agnellino ma non glielo avrebbe mai detto, poteva anche offendersi. Senza contare che a Pasqua lui l'agnello se lo mangiava.. Cosa che comunque stava facendo anche con lei a ben pensarci! Lui, un lupo con la fame perenne, e lei il piccolo agnellino sacrificale dato in dono per lui. Sbuffò. Stava diventando un vero coglione a fare simili ragionamenti. Anche se comunque un risolino sfuggì comunque dalla sua bocca.

Con cautela, si districò da quel raggruppamento di carne e calore, e si alzò per andare in bagno, facendo una doccia per togliersi il sudore e l'ultimo briciolo di sonno che aveva in corpo. Mentre si spogliava, aveva sentito su di sé un altro odore, più delicato. L'odore di lei era inebriante e poteva sentire chiaramente la sua virilità rispondere all'impulso di correre in camera, ed affondare in lei ancora dormiente. Scosse la testa, passandosi il sapone addosso. Animale com'era l'avrebbe fatto, e se ci fosse stata un'altra donna nel letto forse l'avrebbe anche fatto, certo che avrebbe gradito un assalto simile ma lei non era come le altre e doveva essere maneggiata con cura o rischiava di romperla, da tanto fragile era. Avrebbe desiderato non detergersi con la spugna e rimanere con i loro profumi mischiati addosso, ma sua sorella era peggio di un segugio e non avrebbe impiegato poi molto nel capire con chi e cosa avesse fatto durante la notte. E sentire altre polemiche proprio non gli andava, soprattutto considerando che ormai aveva quasi quarant'anni.

Quando tornò in camera, lavato e con un accappatoio addosso, si accorse che la ragazza dormiva ancora profondamente. L'aveva stancata la notte prima e un ghigno soddisfatto prese forma sul suo volto. Era una ragazza che nascondeva in sé passione e lussuria a sufficienza per farlo stare perennemente eccitato, eppure sembrava non accorgersi del suo potenziale e di certo non l'aiutava la sua bassa autostima. Si chiese che razza di uomini avesse mai incontrato nella sua vita, e un moto di stizza si formò tra lo stomaco e il cuore. Detestava ammetterlo, e non l'avrebbe mai pronunciato ad alta voce, ma si ritrovò geloso. Geloso che alcuni ragazzini avessero avuto un simile gioiellino tra le mani e non sapessero che farsene, se non giocarci, ed anche male, e poi buttarla da parte. Dovevano essere dei grandissimi idioti per non comprendere che con lei anche la pazienza era un gioco estremamente erotico. '' Imbecilli '' pensò mentre si rivestiva in religioso silenzio, per non svegliarla. Un sospirò gli fece alzare lo sguardo e posarlo sulla ragazza, che si era girata verso di lui su un fianco, mugugnando qualcosa di incomprensibile; non si era svegliata e ciò fece tirare un piccolo sospiro rassegnato ad Edward, che però le sorrise e, facendo attenzione, le posò un lievissimo bacio sulla fronte, come fa un padre con la propria figlia dopo averla messa a letto e fatta addormentare leggendole una fiaba. Ma lui non era un padre, e di certo non prometteva le favole alle sue compagne e ciò gli fece stringere lo stomaco. Non aveva dubbi sul fatto che lei fosse una di quelle ragazze che sognavano un amore platonico, una relazione con il proprio principe azzurro e forse a lungo andare, quella cosa nata tra loro l'avrebbe fatta soffrire, soprattutto quando si sarebbe resa conto che lui non era un principe, ma l'orco crudele scacciato dal castello del Re. '' Ci sono così tante cose che non sai.. E non so cosa farò se dovessi raccontarti ciò che sono, e se tu ancora mi guarderai con quella stessa luce negli occhi con cui mi hai guardato fino a qualche ora fa.. '' pensò amareggiato, avviandosi verso la porta ed uscì in religioso silenzio.

L'amore profuma di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora