Si stava maledicendo in tutti i modi possibili, perché non dava mai retta alle preoccupazione degli altri? Perché doveva fare sempre di testa sua?
Stava camminando lentamente, in una caverna, mentre guardava quel piccolo branco di lupi che si avvicinava a lei affamato, ed non guardava dove stesse mettendo i piedi, fino a quando, ad uno, sentì solo fuori, guardò dietro di sé, trovando una voragine, guardò i lupi, essere sbranata o cadere questo è il dilemma, decise di cadere, almeno sarebbe stata una morte veloce e indolore, si buttò all'indietro mentre vedeva gli animali abbaiare contro di lei, chiuse gli occhi e svenne.
Appena riaprì gli occhi vide che era stata situata su un letto di fiori gialli, si mise a sedere mentre si accarezzava il capo dolarante, non era morta, o almeno credeva, cercò di alzarsi, trovando un piede che le faceva male, si rimise di nuovo seduta, le era impossibile camminare il quello stato, si maledisse di nuovo, la donna che l'aveva cresciuta l'aveva avvertita dei pericoli che incombevano nella foresta e lei non le aveva dato retta, troppo contenta di respirare aria nuova, fino a quando non incontrò quel piccolo branco di lupi, alzò lo sguardo verso la voragine, era troppo in alto per fare una scalata e, se la prima volta non era riuscita a morire, la seconda sicuramente la Morte non avrebbe esitato ad accoglierla a braccia aperte, si stese sul 'letto' e chiuse gli occhi, aveva bisogno di riposo.(...)
Si mise a sedere e si guardò attorno, era in una stanza che non conosceva, seduta su un letto che non conosceva e in compagnia di qualcuno che non conosceva, come faceva ad non esser agitata? Prese un bel respiro e si tolse le coperte dal suo corpo, sicuramente chi l'aveva portata in quel luogo non aveva brutte intenzioni, o almeno credeva, si guardò il piede, era stato fasciato e non le faceva male come prima, si guardò di nuovo attorno, trovando un piatto con al suo interno situata una torta ai piedi del letto, prese il piatto e se lo rigirò tra le mani, non sembrava esser avvelenato, ne diede un morso fino a finirlo in pochi secondo, era davvero buona, si alzò lentamente e portò con se il piatto, doveva ringraziare con l'aveva aiutata e dato da mangiare, camminò in quella casa che aveva solo un'unico colore, il giallo, ma la sua stanza aveva un'altro colore, da quando difeniva sua quel luogo?
Alzò le spalle e varcò un arco, era entrata in un salone, dove si allergeva una bell'aria calda, che proveniva dal camino acceso, sopra a una poltrona vi era una persona, si rimangiò a parola 'persona' appena vide chi, anzi, cos'era realmente, appena alzò lo sguardo dal libro leggete dello stupore nei suoi occhi e anche tanta felicità, si avvicinò a lei e si presentò come 'Toriel', la guardiana delle rovine, che non potette vedere per via del suo sonno, era stata lei a portarla lì e si accorse della 'ferita' al piede, l'aveva curata e le preparò la torta che, notò felicemente, aveva mangiato, iniziarono a parlare fra di loro, era davvero gentile come persona, quando si fece sera tarda andò nella camera assegnata a lei e si stese sul letto per poi chiudere gli occhi.
Venne svegliata da dei passi che le stavano avvicinando, tenne gli occhi chiusi fino a quando non senti qualcosa di viscido camminarle sopra, aprì di scatto gli occhi ma venne fermata da due mani che si posizionarono sulle sue spalle, guardò colei che aveva considerato gentile, cosa stava facendo? Continuava a sussurrare delle parole, 'Contagiare per sopravvivere', e i suoi occhi iniziarono a prendere un colore viola, poi sentì un morso sul collo e emise un verso di dolore, chiuse gli occhi e sentì la presa togliersi da sopra le sue spalle, tolse velocemente la vosa viscida e corse verso la porta, chiuse la donna al suo interno, cercò ogni via d'uscita, le porte erano tutte chiuse, trovò delle scale e le scese, percosse un corridoio lungo e buio, quel luogo le metteva ansia, non sapeva il perché, voleva sedersi per terra, col le gambe al petto e la testa fra di esse, ma continuò, aveva paura, lo ammetteva, e non voleva rivivere quel dolore, il morso faceva ancora male, credeva che stesse sanguinando, dato che sentiva un liquido scenderle dal collo.
Arrivò davanti a un portone e lo aprì, si ritrovò tra la neve, ma non si perse d'animo e continuò a corrire, riusciva a sentire la parte morsa bruciare e sanguinare, ma ciò non la fermò e arrivò in una cittadina dove vi erano diverse persone, tutte con gli stessi occhi di Toriel, indrieteggio fino a quando non finì con la schiena contro qualcosa, o qualcuno, alzò lo sguardo e vi trovò due occhi, coperti da degli occhiali da sole, e un sorriso che ne fece gelare il sangue, preferiva i lupi a tutto ciò, sentì un dolore allo stomaco, lo guardò, vi era un'osso trapassato in esso, dalla ferita usciva gran quantità di sangue, sputò del sangue e s'inginocchiò sulla neve, essa si stava colorando di un rosso cremisi abbastanza scuro, chiuse gli occhi ma non sentì mai il suolo, solo due braccia che la sorregono al momento giusto.
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Toccò la ferita che aveva sul collo mentre teneva il corpo della ragazza, lo aveva notato solo ora, se era stata contaggiata con il morso allora dovrebbe esser morta, o in preda al dolore, perché era ancora qui? Viva e vegeta? Possibile che aveva trovati qualcuno che non si poteva contaggiare? Impossibile, si riproverò, nessuno era innerme al suo virus, ed allora perché quella ragazza non era tra le sue predi? Riusciva a percepire quando il virus è nel corpo e in lei non ce ne era traccia, la prese fra le braccia e si fece largo tra quella banda di zombie, che lo guardavano con occhi viola, spenti, schioccò le dita e tutto ritornò normale, adesso doveva trovare un modo per contagiare quella ragazza, non poteva mentire sul fatto che si era abbastanza incuriosito.

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I'm your 'Sis' {Fresh!Sans x Reader}
FanfictionNon sapete quanto odiava quella ragazza, fin dal primo momento che l'aveva vista, solo perché non riusciva a contaggiarla. --- --- --- Tratto dalla Storia: -"Perché non ci riesci?" Disse con un sorriso sulle labbra mentre guardava lo scheletro c...