Cap.14.5 (Special)

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(Quanto mi sono mancate le '.5'. Comunque, benvenuti a questo nuovo capitolo, se qualcuno non ha mai letto mai letto una mia storia e non sà cosa sono questi capitoli, ve li spiego brevemente: sono capitoli che non c'entrano niente con la storia.
Detto questo, buona lettura!)

Cap.14.5 (Special) : -"Ovunque tu vada, o ovunque tu sia, ricordati sempre che sei roba mia."

Stava scappando, non sapeva dove e non le importava, l'unico pensiero che aveva nella sua mente era scappare lontano, lontano da quel mostro che credeva esser suo amico, aumentò il passo, la fine della 'Città di neve' era vicina e sarebbe arrivata alle 'Cascate', lì avrebbe avuto modo di nascondersi per bene, con tutte quelle grotte che la caratterizzavano, guardò per un attimo alle sue spalle, attimo che le fù fatale, andò a sbattere contro qualcosa, o qualcuno, e cadde sulla neve, appena alzò lo sguardo un senso di paura le inondò nella sua anima, era davanti a lei, felice di averla ritrovata, succedeva sempre la stessa cosa ogni volta che riusciva a scappare, fuga, quasi alle cascate e, infine, cattura, più riportamento dell'umana a casa, non vi racconto cosa succede appena arrivati.

Venne sbattuta contro la parete della casa, ormai sporca del suo sangue, aprì lentamente gli occhi, aveva la vista sfocata, ma quel poco l'aiutò a riconoscere i colori sgargianti dello scheletro, vide qualcosa nella sua mano, sgranò gli occhi e cercò di scappare, ma venne ripresa, un dolore acuto dalla gamba la fece urlare, o almeno cercò di farlo, qualcosa di viscido era entrato nella sua bocca e la esplorava violentemente, dovette resistere con tutte le sue forze per non vormitargli in faccia, nel mentre l'oggetto stava andando più infondo, ma non poteva urlare, quindi iniziò a piangere, quando era iniziato tutto ciò?, pensò per poi ricordarsi di quel poco che aveva avuto modo di vedere, Ink, pensò, di nuovo, tristemente, lo scheletro si allontanò da lei con un sorriso che non le piaceva e non le era mai piaciuto, cosa voleva...
-"No! Fresh, fermo! No!", di nuovo, faceva male, perché le faceva questo? Perché? 

'La ragazza stava da sola, in casa, non poteva uscire sotto ordine di Ink, doveva solo nascondersi, qualcuno era riuscito ad entrare nell'AU e adesso stava combattendo contro lo scheletro, sentiva colpi e urla di ogni tipo, fino a quando non venne il silenzio, si espose dal suo nascondiglio e ciò che vide la lasciò senza fiato, Ink... Ink stava... Ink stava diventando polvere, lo vide guardarla e sorriderle per un'ultima volta, pose lo sguardo su chi aveva ucciso il protettore, impossibile da uccidere poi, Ink non ha anima! Dei colori accesi attirò la sua attenzione, le sembrava familiari, ma non ricordava dove li avesse mai visti prima, poi un nome, un solo nome le fece gelare il sangue nelle vene, era arrivato e questa volta nessuno la poteva portar via da lui, Fresh, vide lo scheletro avvicinarsi alla casa, la ragazza ritornò nel suo nascondiglio appena in tempo, sentiva i passi pensanti dello scheletro cercare ogni dove, fino a quando non sentì un forte dolore al cuoio capelluto che la fece alzare, incrociò un'occhio viola e un'anima dello stesso colore, non lo aveva mia visto senza gli occhiali, le sorrise, ma quel sorriso non aveva nulla di gentile, anzi, era tutt'altro, la buttò in un portale, che la fece arrivare nella casa dello scheletro, non era cambiato nulla, se non il padrone, lo vide arrivare, ancora con quel sorriso, e da lì la sua vita divenne un'inferno fatto in terra.'

-"A cosa stai pensando, Sis?", la sua voce la fece saltare sul posto e si bruciò con il ferro caldo della pentola, si tenne la mano al petto, dolorante, sperando che potesse finire anche quello.
-"A... N-nulla.", egli la fece girare nella sua direzione, aveva uno sguardo serio, deglutí, se da pazzo faceva paura, da serio lo era ancora di più, non sai mai cosa ti potrà mai capitare con quel bipolare di uno scheletro, poi spuntò un sorriso e un'osso venne conficcato nella superficie legnosa del mobile.
-"Lo sai, vero, che non sai mentire, Sis?", la ragazza deglutí e lo guardò con paura, si avvicino al suo viso, tolse l'osso dal mobile e iniziò a farle alcuni graffi.
-"Ti ripeto la domanda, a cosa stavi pensando?",  approfondì un tanglio.
-"Allora?", chiese con voce arrabbiata.
-"Stavo... Pensando a...", non le diede tempo di finire la frase che infilzò l'osso nelle sue carni, causandole un grido acuto, di nuovo, pensò stanca.

(...)

Stava guardando le 'stelle' con aria triste e stanca, mentre stava fasciando le ferite di quel giorno, a ripensarci le veniva il voltastomaco, ma i pensieri andarono, inevitabilmente su quel lasso di tempo passato con lo scheletro, tutt'altro che piacevole secondo lei.
(Vi avviso che questa scena è stata creata da un mio amico, di nome Leonardo, o Leo, dato che io non sono brava in certe cose e sono sensibile a queste scene, detto questo, buona lettura a vostro rischio e pericolo.)

'Si ritrovò seduta su una sedia era legata e aveva una benda sugli occhi fino a che non sentì dei passi che si avvicinano a lei.

-"Ma cosa abbiamo qui? Sai qual'è la cosa più bella della tortura è che l'essere umano non è abituato a quello, perché l'essere umano è abituato a tante cose pur che si segua una routine, se si nega il cibo, l'acqua e il respirare l'essere umano non è pronto per questo, servono solamente queste tre cose per far impazzire una persona, basta che ci sia tempo. Beh, mia cara, noi abbiamo tanto tanto tempo."

Dice per cominciare a prenderla a pugni su per il torace, rompendole un paio di costole, facceva fatica a respirare, una delle ossa che ha rotto si era conficcata in un polmone, subito dopo sentì due coltelli che le trapassarono i ginocchi, urlò dal dolore, le venne messo fazzoletto coprirle la bocca, per farla stare tacere, colui che la stavq torturando, Fresh, stava premendo sui pugnali, causando un infondamento della ferita, ella continuò a gemere dal dolore, non ne poteva più, lui le diede un calcio nel torace, facendola cadere dalla sedia, continuò a non vedere niente finché non sentì del liquido che le viene versato addosso, aveva un sapore metallico.

-"Ti piace tesoro? Beh, lo spero, perché dovrei prestare alla tua pappa."

Egli ridacchiò sadicamente, cosa che le fece gelare il sangue nelle vene, cos'era quello che mi ha versato in faccia?, si domandò mentalmente, continuava a versarle quello strano liquido sul viso, dopo un po' capì cosa era, era sangue, continua a spruzzare, stava facendo fatica a respirare, finché non smette, riprese la sedia e la rimette in posizione normale, cominciò a farle targli sul collo, la pugnalò per il fegato, e continuo così per ore, finché non smise, tutta la stanza era ricoperta dal suo sangue e dai suoi gemiti di dolore.

-"Sei brava ragazzina, spero che tu non ti rompa subito, questo era solo l'assaggio, fra poco arriverà il primo."

Disse prima di slegarla e lasciandola lì, a marcire nel buio e nel freddo della cantina che aveva la casa.'

Angolo ⓜⓔⓔ

Ringrazio Leo per l'aiuto di quella parte e vi consiglio di leggere il sul libro, 'Il cacciatore di Au (Chara x Reader)', non giudicate dalla copertina, è veramente un bel libro, (Anche se lo scrittore non lo è). 
Detto questo...

Bay bay!!! 

(Spero che questa special vi sia piaciuta!)

I'm your 'Sis' {Fresh!Sans x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora