~Castello di Hogwarts- ufficio del preside~
-Oh Severus, noto che sei in anticipo.-
-Ecco preside, vede in realtà questo pomeriggio avrei delle commissioni da fare che credo mi impegneranno fino a tarda sera. Volevo avvisarla che non passerò la notte a scuola.-
-Figliolo, non ti devi preoccupare. Ma dimmi: devi sbrigare qualcosa di importante? Con me puoi parlare, lo sai.-
-Non si preoccupi, questioni personali, ma nulla di importante.-
Severus iniziò a sentire una lenta pressione all'interno della sua mente e si rese conto che il Preside stava cercando di entrare nella sua mente: alzò immediatamente le difese occlumatiche.
Silente, invece sperava che Piton non si accorgesse della sua pressione mentale e che lo lasciasse dare un'occhiata ai suoi programmi pomeridiani.-Preside mi dica il perché mi ha convocato.-
Severus iniziava ad innervosirsi, il comportamento dell'uomo era strano anche per lui.
-Volevo parlarti del giovane Potter.-Severus non rispose, attendendo che il Preside continuasse il suo discorso.
-Devo chiederti un favore.-
-Mi dica.-
-Devo chiederti di informarmi di qualsiasi cosa tu venga a conoscenza riguardante il ragazzo o ciò che lo riguarda. In particolare vorrei che tu osservassi la signorina Granger e mi informassi: sai, una nata babbana incredibilmente dotata come lei non è una cosa che si vede tutti i giorni.-
-Certamente preside.-
-Conto su di te Severus. Ora puoi andare.-
-Arrivederci.-
Severus uscì dallo studio, per poi incamminarsi verso il cancello per potersi smaterializzare.
Non riusciva a comprendere tutto quell'interessamento da parte del preside, e lo infastidiva il fatto che avesse tentato di leggergli nella mente. Si può dire che quei comportamenti l'avevano insospettito e avevano iniziato a fargli dubitare delle sue intenzioni.
Arrivato al cancello si smaterializzò a casa sua, aprì la porta ed entrò.Andò direttamente in camera da letto per cambiarsi, indossò semplicemente un jeans ed una maglia a maniche corte.
-Da quand'è che cucini?-Disse a Bellatrix quando la vide. Aveva i capelli raccolti ed indossava una semplice t-shirt sopra dei leggins. Sarebbe bastato un grembiule e poteva quasi passare per una semplice donna, ma in fondo, continuava sempre ad essere la stessa, per lo meno il carattere non era molto cambiato.
-La tua elfa mi stava snervando. Un pochino gelosetta il mostriciattolo!-
-Tu invece sempre dolcissima.-
-Vuoi una tazza di thè? Comunque sei tu che non capisci un buon carattere!-
-Certo, come no. Comunque si, grazie.-
Bellatrix passo il thè a Severus ed insieme andarono a sedersi in salotto. Restarono per qualche minuto in silenzio, fu poi Severus a prendere la parola.
-Cosa hai intenzione di fare?-
Bellatrix non rispose e Severus andò a sedersi vicino a lei. Quando appoggiò una mano sulla sua spalla come conforto, vide la donna spostarsi e guardarlo spaventata. Non riusciva a capire il perché di quella reazione, ma riuscì a comprendere che centrava con la scelta di Bellatrix di abbandonare il lato oscuro.-Bella, tranquilla: non voglio farti nulla. Devi solo dirmi cosa ti hanno fatto. -
-TI prego non portarmi da loro-
Mentre diceva questa frase iniziò a piangere. Severus non aveva la più pallida idea di cosa fare: da un lato aveva paura di avvicinarsi e di spaventarla; dallaltro lato so di non poterla lasciare sola in questo momento.
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Alleati all'improvviso
FanfictionA volte le cose non sono come sembrano, il bianco più candido può nascondere le macchie più scure. Il nostro nemico si trasforma nel nostro migliore alleato, la persona di cui ci eravamo più fidate, a cui avevamo affidato tutto, di cui ci eravamo fi...