~Italia- Torino~
~24 dicembre~
-si Herm, è Natale! Cerca di tirarti un po' su di morale!-
-harry, ho rovinato tutto...-
-no Hermione, non pensarlo nemmeno. Non è colpa tua se lui si è comportato da totale imbecille!-
-si... Ma se...-
-niente ma! Non è colpa tua e basta! Ora ti lascio, vado a prepararmi.-
-a dopo Harry!-
Harry lasciò la stanza, lasciando anche Hermione sola.
Lei aprì l'armadio ed iniziò a cercare qualcosa da mettersi: optò per una gonna a tubo rossa con una camicetta bianca.
Si sedette sul letto e la sua mente iniziò a viaggiare trai ricordi.
Cinque mesi prima era nella stessa casa con i suoi genitori, erano felici ed insieme. Poi lei ha deciso di obliviare coloro che le avevano dato la vita: voleva dare loro un'altra possibilità, una senza la minaccia di morte costante da parte di Voldemort.
Fino a tre mesi prima era a scuola, con i suoi migliori amici. Studiava, era felice e spensierata.
Poi arrivò quel fatidico giorno: i Mangiamorte l'avevano presa, l'avevano torturata, umiliata; ma l'avevano resa più forte, in una settimana era diventata diversa, era diventata una donna.
Era stata strappata dalla sua giovinezza nel peggiore dei modi: quelli che dovevano essere i migliori anni della sua vita si erano trasforamati in un inferno.-Granger sei pronta?-
Severus bussò alla porta, poi non ottenendo risposta entrò lentamente. Vide Hermione sul letto, vestita, che piangeva.
-hermione, hey...-
Hermione si sedette di scatto imbarazzata.
-severus... Scusami! Comunque si, ora arrivo!-
-no, tu ora mi dici cos'hai!-
- non ti preoccupare, patemi mentali di un'adolescente!-
-mi dispiace, ma devo contraddirti! Tu sei un'adolescente solo per quanto riguarda l'età, e non ti sei mai fatta patemi mentali. Dimmi la verità!-
-ricordavo...-
-a tutti noi manca la nostra normalità...-
- io l'avevo già mandata in rovina l'estate scorsa.-
-hermione hai fatto ciò che avremmo fatto tutti, è stato per il loro bene!-
-lo so, ma mi mancano...-
Severus la strinse a se in un tenero abbraccio.
-sembra una cosa scontata da dire, ma ti sono vicino.-
-lo so, e ti ringrazio... Per me sei...-
Hermione interruppe la frase capendo di don poter continuare.
-per te sono?-
-niente...-
-dai!-
-... Un secondo padre...-
Severus restò immobile.
-s... Scusa, non volevo...- balbettò preoccupato Hermione, poi scoppiò un'altra volta a piangere.
-sht... basta, ci sono qua io!-
Le lasciò un tenero bacio sulla fronte e la attirò a se in un abbraccio, da quel momento poteva usare quel termine, paterno.
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Alleati all'improvviso
FanfictionA volte le cose non sono come sembrano, il bianco più candido può nascondere le macchie più scure. Il nostro nemico si trasforma nel nostro migliore alleato, la persona di cui ci eravamo più fidate, a cui avevamo affidato tutto, di cui ci eravamo fi...