Capitolo 16

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~Italia- Torino~

Hermione aprì gli occhi di scatto, spaventata e stupita di non trovarsi più nella sua cella.

-Hermione tranquilla, sei a casa tua.-

-mi dispiace professoressa, devo ancora darci l'abitudine...-

-non scusarti, non hai colpe!-

-per quanto ho dormito?-

-nemmeno due ore, quindi non sarebbe una cattiva idea se ti tornassi a dormire.-

-non riesco più a dormire...-

Hermione abbassò lo sguardo imbarazzata: doveva dire una cosa alla McGranitt ma non sapeva come farlo. Capì che forse se le avesse mostrato il suo problema sarebbe stato meglio.

-professoressa devo chiederle un favore. Ma non lo faccio per avere l'ha sia compassione, lo faccio perché è l'unico modo in cui lei riuscirà a capire e forse potrà aiutarmi...-

-certo cara, dimmi tutto!-

-professoressa potrebbe leggermi nella mente?-

-tesoro sei ancora troppo provata dagli ultimi avvenimenti, non credo che ti faccia molto bene...-

-per favore-

-legiliments!-

La professoressa McGranitt resto nella superficie della mente della sua studentessa, attendendo che forse lei a scegliere i ricordi da mostrarle.

Per Hermione era doloroso rivivere i ricordi, ma era certa di state facendo la cosa giusta.

Iniziò con il mostrarle il giorno del rapimento, dal momento in cui loro erano riusciti a scappare.

Non le mostrò ogni singola tortura: non voleva che lei si rattristasse e bon voleva che vedesse i suoi compagni di cella nei momenti di debolezza.

Quando l'insegnante uscì dalla sua mente lei la abbracciò, poi le chiese gentilmente di lasciarla sola.

-però per qualsiasi cosa vieni a chiamarmi, chiaro?-

-va bene!-

Minerva McGranitt uscì dall'appartamento.

Hermione si alzò dal divano, bevve un bicchiere d'acqua poi andò in camera di Bellatrix, quella che una volta era sua.

Le si avvicinò lentamente poi si sedette sul letto vicino a lei.

Bella sentendo rumore aprì gli occhi di scatto, poi si guardò intorno spaventata perché non riconosceva il luogo in cui si trovava, Hermione se ne accorse e provò a tranquillizzarla.

-Severus è stato male, ha avuto una crisi magica. Le barriere anti incantesimi si sono infrante e Malfoy e il preside sono svenuti; io ho preso le bacchette e mi sono smaterializzata qui.-

Disse tutto ad colpo.

-ma... Ora dove siamo?-

-questa è la casa in cui trascorrevo le vacanze estive. Siamo in Italia, con precisione a Torino.-

-ma è un posto sicuro?-

-sono riuscita a mettermi in contatto con Harry, Ron che sono arrivati con la professoressa McGranitt. Ora stanno perlustrando la zona.-

-sanno qual...-

-solo da professoressa, ma da solo quello che era necessario sapere. Sono anche andati a cercare un posto in cui per dormire.-

-grazie, non penso di riuscire ancora a stare con qualcuno.-

-ah...-

-che cos'hai capito? Intendevo qualcuno che non sia voi due... sempre che tu voglia stare con noi...-

-io si, ma cosa penserà il professor Piton?-

-ne abbiamo già parlato, non ha nulla in contrario a riguardo!-

-ho paura che non ne sarà tanto felice... Ma ora basta parlare di me. Bella ti aiuto a spogliarti.-

Lei quasi si spaventò per la decisione con cui parlò Hermione.

-p... perché?-

-bella, non siamo sporchi; tu potresti essere ferita, devo controllarti; non voglio farti del male!-

Bellatrix non aveva le forze di alzarsi così Hermione si sedette vicino a lei e la aiutò a spogliarsi.

Quei giorni, anche se pochi, avevano avuto un impatto fortissimo sia sui loro corpi che sulle loro menti.

-non sembra che tu abbia ferite profonde o a rischio di infezione, ma non ne sono sicura. Ora vado a prepararti un bagno con i sali curativi, così almeno scongiurano ogni evenienza.-

-se lo dici tu... Di certo non possiamo dire la stessa cosa di Sev...-

-ora vado a controllare anche lui.-

Hermione riuscì, anche se con un po' di fatica, a portare Bellatrix in bagno.

Riempì la vasca di acqua calda, mise il bagnoschiuma e i sali; Bellatrix si spogliò del tutto e si mise dentro.

- mi raccomando, per qualsiasi cosa chiamami!-

-va da lui! Stai vicino ti prego...-

-certo!-

Hermione uscì dal bagno e andò in cucina dove prese l'occorrente per curare il suo insegnante.

Severus era sul letto: stava tremando come una foglia e si stava lamentando. Hermione gli si avvicinò e lo toccò dolcemente si una spalla.

- professore?-

Lui aprì gli occhi e si sedette sul letto con la schiena appoggiata allo schienale, il più lontano possibile da lei.

-professore sono io, sono Hermione Granger! Voglio aiutarla!-

Lui la guardò titubante, sembrava che la crisi di alcune ore prima avesse cancellato parte dei suoi ricordi.

Hermione cambiò tattica: decise di dargli dei piccoli ordini per capire quanto del vecchio Severus Piton era rimasto.

-professore si corichi!-

-Granger non prendo ordini da nessuno, cosa ti fa pensare che ti ascolti?-

-per favore!-

-é inutile che fai con me l'insopportabile so-tutto- io, non attacca!-

Hermione non ci vide più dalla rabbia ed iniziò ad arlargli contro.

-io mi starei comportando da so-tutto-io? Non crede che forse anche io sono stanca, provata da tutto ciò che ci è successo? Ma no, lei deve comportarsi da egoista, come se esistesse solo lei! Pensa che io mi stia divertendo vero? Non riesce a capire che c'è qualcuno che le vuole bene! Capisco che ha subito molte delusioni nella vita, ma io voglio solo aiutarla; non sono qui per ridere dei suoi dolori, anzi! Sono qui per starle accanto, per quanto lei non mi voglia. So che non mi sopporta, che la mia sola presenza le provoca irritazione, ma io sono qui e non me ne vado! Può urlarmi contro quanto vuole, ma non lo farò perché credo che se ci sistemiamo a vicenda riusciremo a riprenderce, per quanto possa essere possibile, prima! Giuro che dopo di oggi non le starò più tra i piedi, che non la importunerò più, ma ora deve sopportarmi per qualche minuto; poi la lascerò sola!-

Severus rimase spiazzato da quella reazione, non avrebbe mai pensato che una sua alunna riuscisse a zittirlo in quel modo. Voleva urlarle contro, dirle si andarsene, cacciarla dalla camera, ma non ci riusciva.

-non è vero...- fu l'unica cosa che riuscì a dire.

-cosa? Non crede che dopo mi leverò dai piedi? Non si preoccupi, lo farò!-

-non è vero che non ti sopporto... io ti stimo e non penserei ma certe cose di te. Ma ti prego, non mi toccare!-

-professore ma non ho intenzione di farle del male, io voglio solo aiutarla!-

-no!-

Hermione fece la prima cosa che le venne in mente: si avvicinò a lui e lo abbracciò cercando di calmarlo.

~spazio autrice~

So che il capitolo non è dei migliori, ma per stasera va così! Nel prossimo ci sarà la continuazione, che per questione di comodità non ho messo in questa.
Baci😘😘😘

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