Capitolo 7

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~castello di Hogwarts~

Il gruppo uscì dalla stanza: Severus aveva parlato con il Preside e erano d'accordo per lasciare il castello in attesta di capire chi aveva tradito l'ordine e che la situazione si calmasse. Un gruppo di mangiamorte li attendeva, a capo sembrava esserci Lucius Malfoy.

-ciao Severus!-

-Lucius, avevate intenzione di attaccare e non mi avete informato?-

-volevamo presentarti il nostro nuovo alleato!-

Dal gruppo uscì il Preside, scortato da Yaxely e Alecto Carrow.
I ragazzi non si resero conto della frase, alla vista del loro preside distrussero il piano uscendo allo scoperto e sfoderarono la bacchetta.

-Preside!-

Severus rimase bloccato, così come successe a tutti gli altri: loro avevano capito la verità! Non riuscivano a capacitarsi che colui che era sempre stato dalla loro parte, che aveva predicato il bene, che aveva protetto Hogwarts ed i suoi abitanti. Tentava ogni giorno di fare entrare nel cuore e nella mente degli studenti la differenza tra il bene ed il male, almeno fino all'anno prima.

Dal gruppo di alzò una risata comune, il Preside si limitò ad alzare leggermente gli angoli della bocca.

-Minerva, Lupin!-

I ragazzi protestarono quando vennero presi con la forza per smaterializzarsi; solo Hermione rimase ferma.

Bellatrix era bloccata da Greyback, provava a divincolarsi, ma ogni suo sforzo era inutile.

-andate!-

Severus sapeva benissimo che quella era l'unica soluzione: avrebbe rischiato di morire senza di lei, ma avrebbe salvato la ragazza.

-Hermione vieni!-

Infondo al suo cuore, Bellatrix sperava che restasse al suo fianco se non fosse riuscito a salvarla, ma la nella sua mente era chiaro che dovesse mettere prima la vita della ragazza della sua.

La ragazza iniziò a correre, quando arrivò a pochi metri dal suo insegnante tese la mano per afferlarlo e potergli permettere di smaterializzarsi in un luogo sicuro, ma nel momento in cui stava per afferrare il suo braccio qualcuno la trascinò un paio di metri più indietro.

-lasciala!-

-ti facevo più furbo Piton, speri ancora di farcela? Arrendetevi e sarà tutto più facile, potremmo anche cercare di fare un accordo con voi... forse!-
Lucius Malfoy scoppiò a ridere.

Severus sapeva benissimo che non sarebbe mai riuscito a salvarle, ma questa convinzione non lo spingeva a smettere di fare il possibile.

-Piton arrenditi, te lo ripeto: sarà meglio per tutti.-

Mentre Lucius diceva ciò, un mangiamorte tentò di avvicinarsi a Severus, lentamente perché non avevano intenzione di ferirlo: al Signore oscuro serviva vivo, e possibilmente il più intero possibile.

-stupeficium!-

-Sei cocciuto. L'hai voluto tu... Crucio!-

Hermione sentì il suo corpo venire attraversato da migliaia di lame incandescenti. Era stata schiantata una volta, ma il dolore che provava in quel momento non era paragonabile a niente.

-basta!- urlò Severus.

Bellatrix riuscì a liberarsi dalla presa di Greyback, e si piegò vicino ad Hermione che dopo la scarica di cruciatus era svenuta

-dacci la bacchetta...-

-mai!-

Il gruppo rimase in silenzio, Severus riuscì solo a captare un paio di sguardi tra il Preside e Malfoy: sul voto di Lucius comparve un ghigno e Greyback immobilizzò un'altra volta Bellatrix.

Malfoy si avvicinò a loro due, poggiò una mano sulla spalla di lei e la spinse verso il collo. Con l'indice percorse la linea della mandibola, per poi accarezzare le labbra con il pollice.

-NO!-

L'urlo di Severus risuonò per tutto il  giardino.

Bellatrix voleva scappare, urlare, ma era immobile, il suo corpo reagiva.

Greyback sfruttò il momento di debolezza di Severus e riuscì a schiantarlo, poi lo fecero anche con Bellatrix, con Hermione non fu necessario perché era ancora incosciente dopo la maledizione di qualche minuto prima.

-ora bisogna solo portarli dal Signore oscuro.-

A quel punto intervenne Albus Silente, che era rimasto in silenzio per tutto il tempo, si poteva osare dire a godersi la scena.

-no, credo sia meglio di no.-

-scusa? I piani erano quelli: catturare le vittime, ferirli il meno possibile, e portarli al signore oscuro.-

-io dico di no-

Il preside lanciò una fiala a Lucius, che la fissò con uno sguardo interrogativo.

-È una passaporta, vi porterà in un luogo sicuro, che per motivi di sicurezza non vi dirò qui. Voi farete si che rimangano incoscienti fino al mio ritorno- mentre diceva la frase indicava Severus, Bellatrix ed Hermione- io ora andrò dal Signore oscuro e parlerò con lui, poi vi raggiungerò e vi darò gli ultimi aggiornamenti.-

-e chi ci dice che non dirai solo quello che vuoi farci sapere?-

-voi non dovete pensare a ciò che potrei fare o ciò che potrebbe succedere. Voi dovete obbedire e basta!-

Detto questo si smaterializzò lasciandoli soli.

-Lucius che cosa dobbiamo fare? Lui non è il nostro capo, noi dobbiamo seguire solo il signore oscuro...-

-sicuramente non possiamo rimanere qui...-

-stai dicendo che dobbiamo obbedire agli ordini di uno che fino a due giorni fa era il paladino della giustizia?-

-dico che non farlo per poi rischiare che fosse un ordine del signore oscuro  è molto peggio.-

Tre mangiamorte afferrarono i prigionieri, poi formarono una catena per riuscire a smaterializzarsi tutti insieme.

In tre secondi si trovarono in un luogo a tutti loro sconosciuto: una casa abbandonata era circondata da un prato, il tutto sembrava abbandonato da una cinquantina d'anni.

-che facciamo?-

-aspettiamo...-

-e con loro?-

Hermione sembrava che si stesse per svegliare, e Lucius per evitare che lo facesse la schiantò una seconda volta.

-per ora non ci daranno eccessivi problemi.-

~villa Malfoy~

Voldemort e Silente erano seduti al tavolo dell'ampio salone, quel salone che un tempo ospitava le feste più eleganti di tutto il mondo magico.

Una sola differenza rispetto alle riunioni classiche: era Silente a sedere a capo tavola.

-Tom, stavo pensando, anzi ho deciso di non portare direttamente qui i tre, ma di tenerli segregati qua vicino. Vivere la giornata con la costante paura di vederti ma scoprire alla sera che non li hai incontrati, li renderà più deboli, più facilmente malleabili.-

Lo sguardo del temuto Signore oscuro, non era più perfido, glaciale, ma si poteva dire che fosse tendente al vuoto, quasi perso.

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