Capitolo 14

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~giorno 7~

Bellatrix non aveva dormito minimamente: appena chiudeva gli occhi risentiva la presenza di Lucius sul suo corpo. Era rimasta dove era: con una mano appoggiata in mezzo alle gambe come se cercare di proteggersi. Ma oramai era troppo tardi, il ricordo delle ore prima sarebbe rimasto come un segno indelebile impresso a fuoco nella sua mente. Il dolore che provava era insopportabile: non riusciva a muoversi; un minimo spostamento riaccendeva un bruciore quasi paragonabile alla maledizione cruciatus. Da quando Lucius l'aveva lascia sul pavimento non aveva smesso un momento di piangere e di tremare.

Severus era tornato stremato, le gambe a mala pena riuscivano a reggerlo, infatti appena arrivò cadde sul materasso. Vedere la sua amata in quelle condizioni non aveva fatto altro che peggiorare la sua situazione. Hermione era riuscita a convincerlo a provare a dormire un po'. Alla fine sapeva benissimo anche lui di non poter essere minimamente d'aiuto in quelle condizioni. Appena aveva chiuso gli occhi di era addormentato.

Hermione era seduta sulla sedia con la testa tra le ginocchia: i suoi compagni di cella stavano malissimo e lei sapeva benissimo di essere in un momento di grande vulnerabilità. Una minima pressione esterna l'avrebbe fatta crollare in uno stato tale che non credeva che se fosse successo sarebbe riuscita ad uscirne.

Sentì Bellatrix lamentarsi più forte, evidentemente stava avendo un'altra crisi di dolore. Andò verso il piccolo bagno, dove avevano conservato dell'acqua e bagnò un pezzo di stoffa che aveva strappato dalla sua camicetta. Lo strizzò e si avvicinò alla donna distesa per terra.

-bella... Bellatrix...-

-ti... prego... Non mi... fare... più... del male... P... per favore...-

-bellatrix sono Hermione, non ti voglio fare del male... Voglio solo aiutarti!-

Bella iniziò a tremare più intensamente, così Hermione si sedette vicino a lei e le fece appoggiare la testa sulle sue gambe, più che Hermione gliela alzò di peso.

-ti... prego...-

-Bella cerca di dormire un po'.-

-n... non...-

-devi recuperare un po' le forze. Già non mangiamo, se poi non dormiamo non riusciremo a sopravvivere!-

-intanto... morire è l'unica cosa che ci rimane...-

-no! Non possiamo dare loro la soddisfazione! Dobbiamo resistere, in qualche modo usciremo da qui!-

-voglio solo chiudere gli occhi e non riaprirli più...-

Aveva smesso di singhiozzare, ma le lacrime continuavano ad uscire ininterrottamente dai suoi occhi.
Hermione credeva che fosse un buon segno, che stesse riuscendo a calmarsi anche se di poco.

-Bella cerca di dormire, fidati è utile farsi una buona dormita!

Ma questa frase fece l'effetto opposto: invece di tranquillizzarla la fece rincominciare a tremare.

-n... non... mi portare... non voglio...-

-che cosa stai dicendo?-

-no... non voglio... non mi piace... lui... mi fa male! Non portarmi da lui... ti prego!-

-sht, ci sono qua io, non lo farò avvicinare. Non ti toccherà più!-

-promettilo!-

Entrambe sapevano che nessuna promessa sarebbe salvarli dall'inevitabile destino.
Forse Bella sperava in una risposta positiva, ma Hermione si limitò a risponderle ripetendo la frase detta qualche secondo prima.

Hermione le accarezzava i capelli cercando di calmarla, e forse ci stava riuscendo.

-non riesco a sopportare di vederla così, mi sento imponente-

-non ho la più pallida idea di che cosa lei voglia sentirsi dire, ma le dirò la verità: non si deve sentire impotente, perché noi siamo impotenti.-

-la verità fa così male che se fossimo a scuola a quest'ora avrei tolto tanti di quei punti a Grifondoro che nemmeno Potter sarebbe riuscito a farvi vincere la coppa delle case!-

-chi sa cosa starà facendo... Ma soprattutto ci sa come sta...-

-cosa stia facendo non lo so, sicuramente qualcosa di non producente conoscendolo. Ma posso assicurarti che sta più che bene, Minerva è la cosa migliore che potesse capitargli... forse, no sicuramente, saresti stata meglio se fossi stata affidata a lei...-

-non dica così. Voi siete perfetti, siamo solo stati un po' sfortunati con gli eventi, ma non è colpa vostra! Di questo ne sono sicura!-

-sei troppo buona, ma ricordati che il mondo non è come vuole sembrare...-

-questo lo so bene, ne abbiamo pagato le conseguenze a nostre spese!-

Il loro discorso fu interrotto dall'ormai, da loro, conosciutissimo rumore dell'aprirsi del cancello. Una sola cosa differenziava quel giorno dagli altri: non si alzarono dai loro posti, Hermione continuò a giocare con una ciocca di capelli di Bella, che esausta com'era non si era svegliata. Severus invece lasciò cadere la testa sulle ginocchia, consapevole che avrebbe rivissuto le pene dell'inferno per mano di Lucius.

-Severus ero certo che non avrei ricevuto i migliori saluti della mia vita, ma ammetto che almeno mi aspettavo un'accoglienza diversa.-

La voce del preside era pacata come al solito, calma ma non esprimeva nessuna emozione.

Severus alzò di scatto, per poi dare una mano ad Hermione per aiutarla ad alzarsi; dopo si abbassò per svegliare Bellatrix.

-proporrei di lasciar dormire la signora Lestreange, so del piccolo incontro avuto con il signor Malfoy. Anzi, mi scuso a nome suo. Ha avuto una reazione affrettata, ha lasciato uscire il suo istinto troppo velocemente. Ma non sono qui per parlare con la signora. Signorina Granger, come sta?-

-preside credo che sia il caso di saltare i soliti convenevoli!-

-é sempre stata un'alunna molto promettente, ho sempre sperato per lei un ottimo futuro. Ma come vede nelle sue condizioni non è in grado di averlo. Ma la scelta è solo sua! Penso che questa frase le sia stata ripetuta diverse volte, ma credo che forse riuscirò ad essere più convincente: vuole dirmi qualcosa?-

Hermione non gli rispose, se solo avesse aperto la bocca avrebbe detto cose di cui si sarebbe pentita. Con Bellatrix indifesa e Piton altamente vulnerabile non poteva permettersi di perdere la calma.

-vedo che non hai perso la tenacia e il coraggio che caratterizza tutti i Grifondoro.-

Rimase in silenzio per qual'è secondo, più ricominciò a parlare rivolgendosi a Severus.

-ti vuoi darmi qualche informazione?-

Anche lui stette zitto, ma il preside non fu così tanto tollerante. Incatenò il suo sguardo in quello del professore e provò a leggergli nella mente.

Severus, per quanto fosse stremato, riuscì a tenere bloccato l'accesso della sua mente.

-vedo che non hai perso le tue abilità: crucio!-

Severus si piegò in due ed iniziò ad ansimare sotto i dolori atroci della maledizione. Anche questa volta la maledizione durò sui cinque minuti.

-severus figliolo, io ti avviso: cerca di venirmi incontro. Io non avevo intenzione di farti del male, non avrei mai voluto fartene. Ma sei tu che mi hai spinto a farlo! Legiliments!-

Severus non lo lasciò entrare nemmeno questa volta, ma quando il preside gli ripuntò la bacchetta contro per riprendere la maledizione una lacrima segnò il suo viso.

Poi successe tutto troppo velocemente: Severus ebbe una fortissima crisi magica che fece crollare le difese della cella; lui svenì, così come il preside.

Hermione scorse le loro bacchette nel mantello  del preside, insieme alla sua borsa incantata. Prese tutto ed afferrò il braccio di Bellatrix e la mano di Severus.

Poi si smaterializzò lontano.

~spazio autrice~
So di essere fantastica: un capitolo in così poco tempo!!!
Fatemi sapere se vi piace 😘😘😘

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