Capitolo 15

322 9 2
                                    

~italia- Torino~

Hermione si ritrovò nel salone di casa sai, la casa che un giorno era appertenuta a suoi genitori prima che lei li obliviasse.

Non aveva il minimo tempo di occuparsi di metterla in ordine, praticamente non aveva un secondo da perdere.

Fece levitare i corpi in due cere da letto separate, pensava che fosse meglio se Bellatrix, al suo risveglio, non avesse trovato nessuno nel suo letto.

Non aveva fame, anzi il suo corpo non accettava nemmeno più di un bicchiere d'acqua, ma non poteva minimamente permettersi di avere un mancamento proprio in quel momento.

-dove l'ho messa?-

Iniziò a girare per tutta la casa in cerca della sua borsa: aveva applicato sopra di essa un incantesimo di estensione invisibile che le permetteva di portare con sè tutto ciò che le serviva con il minimo peso.

Quando la trovò tirò un sospiro di sollievo, quella borsa conteneva la loro unica possibilità di salvezza.

La svuotò sul divano e iniziò a cercare qualcosa. Quando trovo un piccolo ciondolo a forma di triangolo lo tirò fuori, poi lo mise sull'pavimento nel centro della stanza. Iniziò a fargli degli incantesimi, sperando con tutte le sue forze che funzionassero.

*Inizio Flashback*

- Harry, Ron ecco a voi. Non possiamo permetterci di perderlo!-

-ok Hermione, ma ci dici di che cosa si tratta? Hai passato le ultime due notti sveglia a fare non so che cosa!-

Le disse Harry preoccupato.

-É una passaporta modificata. Se ci riusciremo a scappare non occorrerà utilizzarla, ma se qualcosa andasse storto per uno di noi, basterà attivarla e quella degli altri si illuminerà per dare il segnale. Se verrà presa entro il primo quarto d'ora funzionerà, se no si disattiverà e non sarà più utilizzabile: ogni passaporta può essere attivata solo una volta! Ho provato di tutto per poterla usare più volte, ma questo è il massimo che sono riuscita a fare...-

-hermione sei stata fantastica, nessuno avrebbe saputo fare meglio. -

*Fine flashback*

Hermione, quando aveva scoperto il possibile pericolo in cui stavano per incorrere, passò ore e ore di sui libri per trovare un modo per mantenersi in contatto con i suoi due migliori amici.

Harry e Ron sprecarono entrambe le loro possibilità: Hermione non aveva con sé il ciondolo, ma comunque se l'avesse avuto le barriere anti incantesimo della cella l'avrebbero disattivato.

~Bulgaria~

Dopo lo scontro avvenuto nei giardini del castello Ron, Harry e la professoressa McGranitt di erano trasferiti temporaneamente in Bulgaria, facendo appoggio per trovare un posto in cui vivere si Victor Kroum. Le altre guardie erano tornate a Londra: Hogwarts, dal posso più sicuro di tutto il mondo magico, era diventato un posto da proteggere.

Ora i tre fuggitivi erano seduti nel salotto dell'appartamento intanto a fare ricerche.

-Harry il ciondolo!- disse Ron al bambino che era sopravvissuto.

-che?-

Harry abbassò lo sguardo verso il ciondolo che portava al collo e lo vide illuminato.

-signor Potter, signor Weasley sareste così gentili da dirmi cosa sta succedendo?-

Gli domandò la professoressa. Fu Harry a risponderle.

-professoressa deve fidarsi di noi!-

-Potter cosa sta succedendo?-

-non c'è tempo! Afferrare la mia mano e non lasciatela per nessun motivo!-

Ron lo fece senza nessuna esitazione, e lo fece anche la donna, però lei non sapeva il perché di stesse fissando di due suoi alunni.

~Italia- Torino~

I tre arrivarono nel salone accogliente di Hermione. Si guardarono intorno ma non la videro, iniziarono inevitabilmente a preoccuparsi.

-Hermione?-

-signorina Granger?-

La trovarono sul pavimento svenuta tra il divano è la poltrona. I ragazzi provarono ad andarle vicino ma la professoressa li bloccò. Pensava che fosse meglio che al suo risveglio vedesse solo lei e che non si sentisse accerchiata.

Le fece un incantesimo per farla svegliare. Do pochi secondi fece effetto e la ragazza cominciò ad aprire gli occhi.

Vide davanti a se tutto ciò che in quei giorni aveva superato di non vedere: in corpo della giovane età incredibilmente magro, troppo; la sua pelle era pallida e fredda, il suo viso era soldato da profonde occhiaie; per non parlare dei lividi che erano presenti in ogni parte del corpo.

Hermione, di essersi svegliata, lesse la preoccupazione sul volto della donna.
Si alzò lentamente cercando di evitare i forti dolori e il costante giuramento di testa.

-professoressa, non si preoccupi- disse appoggiandole una mano sulla gamba. Poi aggiunse- almeno non per me. Mi hanno protetto quasi a costo della vita.-

Una lacrima scese lungo la sua guancia, ma prontamente la raccolse notando i due uragani dei suoi migliori amici avvicinarsi.

-Hermione!-

-ragazzi...-

-come ti senti?-

-ora sono salva, quindi non potrei stare meglio...-

Si alzò lentamente dal pavimento e si sedette sulla poltrona.

-Hermione devo chiederti una cosa...-

-mi dica professoressa...-

-quanto è sicuro questo posto? Secondo te potremmo andare insieme, meglio non separarci, in giro?-

-guardi in tutti gli anni che sono venuta non ho mai avvertito nessuna forma di magia, di nessun tipo. Vi consiglio solo di indossare degli abiti che si confinano tra quelli dei babbani.-

-anche perché Herm, dobbiamo cercare un posto in cui stare e sicuramente anche tu vorrai venire a stare con noi...-

Le disse Ron.

-no!-

Tutti rimasero impietriti davanti a quella risposta così decisa: nessuno si aspettava che volesse rimanere nello stesso posto del suo insegnante di pozioni.

-va bene Hermione, noi andiamo. Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarci.-

-grazie ragazzi...-

Harry e Ron uscirono, ma la professoressa rimase in compagnia della sua alunna.

Si avvicinò a lei e le poggiò una mano sulla spalla. A quel contatto Hermione scoppiò a piangere tremando.

-bambina mia, è tutto finito... Non vi toccheranno più!-

-non dimenticherò mai questi giorni...-

Quando terminò la frase, in realtà smise di parlare perché la frase non l'aveva finita perché la sua voce era stata tutto il tempo interrotta dai singhiozzi, buttò le braccia al collo della sua insegnante.

Quando si rese conto di ciò che aveva fatto si staccò da lei imbarazzata ed iniziò a balbettare sulle.

-pulce guarda che non ho mai mangiato nessuno!-

-grazie professoressa per esserci...-

Alleati all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora