Stursholt apparve due giorni dopo, quando il sole cominciava a nascondersi dietro le lontane montagne per lasciare il campo all'oscurità e ai nuvoloni che minacciavano da oriente una cattiva tempesta. Grida di felicità si alzarono dalle due imbarcazioni, presto acquietate dalla voce imperiosa di Haraldr, l'huskarl anziano di Gotendur. Ordinò ai guerrieri di afferrare i remi, pronti a manovrare tra gli scogli e contrastare la mareggiata che si faceva sempre più aspra.
-Ringrazia gli dei, skald!- urlò un marinaio a Urgil, vendendolo stretto al remo come se fosse il suo unico appiglio alla vita.
Gli uomini vogarono ritmicamente con veemenza, nessuno escluso. La nave di Rögnvald e Alemund si portò avanti, distanziandoli; si potevano udire distintamente le urla di incoraggiamento del gigante biondo, potente nella voce quanto nelle braccia. -Voga!- comandava -Coraggio!-
Urgil sudava freddo, non per lo sforzo del compito ma per l'inquietudine che lo stava assillando da quando era stata avvistata la terraferma. "L'unico a non aver offerto sacrifici, l'unico a morire." continuava a ripetersi. Fortunatamente la nebbia aveva deciso di non infierire, così che le rocce passarono ai lati degli scafi, a debita distanza, ma sempre troppo pericolosamente vicini agli occhi del terrorizzato skald. Le perfette opere lignee di quegli uomini astuti e intraprendenti riuscirono a superare gli ostacoli della natura e corsero veloci sul pelo dell'acqua. Iniziarono a definirsi i moli, le barche ormeggiate dei pescatori e infine le persone, riunite in una piccola folla per vedere chi fossero i nuovi visitatori. Quando i due drakkar furono abbastanza vicini da permettere ai locali di distinguere i grandi lupi bruni dipinti sulle loro vele di lana grezza, un coro gioioso ed esultante li salutò clamorosamente, accompagnato dal suono profondo dei corni. La nave di Rögnvald rallentò al punto da farsi superare: l'onore della prima accoglienza spettava al fratello maggiore. Gudfred si alzò in piedi e restò immobile, assumendo una posa eroica, con una mano appoggiata alla murata e l'altra all'elsa della spada. Non appena si accostarono al pontile di legno, balzò fuori dalla barca osannato dalla torma in festa. Cinquanta mani lo toccarono per benedirlo, e i più espansivi lo abbracciarono come se lo conoscessero da sempre.
Assicurata la nave, gli altri guerrieri lo seguirono, e fu solo allora che Urgil, con somma riconoscenza, ringraziò gli dei. Il viaggio non sarebbe potuto andare meglio, il che offriva ottimi presagi per la riuscita dell'impresa. Lo skald sapeva però che il volere degli dei era mutevole e difficilmente prevedibile, ma ogni momento in più che concedevano all'uomo di vivere era da considerarsi un regalo. Così, con letizia e gratitudine, benedì Njordh per non averlo ucciso in mare e per averlo fatto tornare a casa ancora una volta. Quale morte ignobile sarebbe stata per un uomo come lui, un valoroso guerriero che preferiva le parole alle urla di guerra e che amava il canto della poesia!
Istintivamente levò lo sguardo in alto, scrutando tra le teste dei guerrieri e dei paesani lì radunati, e scorse la strada fangosa che dalle banchine si inerpicava su un alto colle sulla cui cima si stagliava l'imponente reggia di Stursholt.
La compagnia iniziò a risalire il pendio, entrando nella città vera e propria, un agglomerato di capanne e catapecchie di legno, rami intrecciati e paglia, rese squallide dall'atmosfera di morte che aleggiava tra di esse. Rispetto al porto, qui l'aria era ben diversa.
-Donne affrante e piagnucolose e vecchi euforici ed ubriachi.- commentò Alemund con una marcata smorfia di disgusto -Cos'è questo stato d'animo deprecabile?-
-Le donne sono tristi per la morte dei loro uomini;- spiegò Urgil scuro in volto -i vegliardi invece festeggiano l'arrivo dei guerrieri di Feugland. Si aspettano una vittoria. Lo jarl Guttorm è già qui.-
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La Montagna Antica
FantasyUn regno minacciato da un nemico assopito, un vecchio re, una principessa e un uccisore di giganti... La storia di tre fratelli che nel gelido nord dovranno affrontare il fuoco della guerra e scoprire che, dopotutto, anche gli eroi sono solamente um...