Day 01

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||KISS ME||
s a b a t o

Ethan si era rifugiato come suo solito sulle scale antincendio della scuola. Odiava dover frequentare l'istituto pure di sabato, anche se solo fino a pranzo e per questo subito dopo la seconda ora sgattaiolava fuori dall'aula per non tornarci più fino a lunedì mattina.

Aspettava su quei gradini fino all'ultima ora solo per recuperare Clode e non avendo molte opzioni, si limitava a leggere qualche libro, ad ascoltare la musica o a fumare un paio di sigarette. Tutto ciò che serviva per passare il tempo fino a l'una.

Dopotutto, e sua madre gliel'aveva sempre detto, "La noia dei giovani è pericolosa." Ma Ethan non aveva idea di quanto quelle parole potessero rivelarsi veritiere, l'avrebbe scoperto solo in seguito.

Comunque, quel particolare sabato stava per deviare dalla scaletta delle sue banalità, per dirigersi verso nuovi esaltanti orizzonti e tutto per via di un certo ragazzo dai capelli color mogano che l'aveva adocchiato poco prima in corridoio.

Il ragazzo in questione, aveva notato la figura Ethan sguisciare tra le pesanti porte antincendio e aveva aspettato qualche minuto sperando di vederlo rientrare, ma il ragazzo non aveva fatto più ritorno.

Ad essere sinceri, dopo la festa aveva sperato per un po' che frequentassero la stessa scuola, dopotutto quella festa era piena di suoi compagni studenti, ma non avendolo mai visto in giro prima d'ora, si era velocemente rassegnato e aveva lasciato perdere il ragazzo, cercando di non pensarci più per tutto il resto della serata.

Dunque è facile immaginare la sua sorpresa quando quella mattina l'aveva intravisto in corridoio.

Alla fine perciò, si decise a dare un'occhiata oltre le porte antincendio e se non l'avesse trovato, bhe, avrebbe semplicemente sceso le scale e sarebbe tornato a casa. Dopotutto quella giornata stava già andando a rotoli.

Superate le porte però, fu felice di trovare il ragazzo seduto in maniera scomposta sui gradini di ferro. I capelli mossi e castani raccolti in una codino non proprio ben fatto, tra le mani una sigaretta praticamente consumata.

"Non sei un po' troppo giovane per fumare?" A quel punto, Ethan notò la sua presenza.

"Ho diciotto anni." Rispose prima di lasciar cadere la cicca ormai finita al di là della ringhiera.

Il più alto sedette al suo fianco, poggiando i gomiti sullo scalino dietro le loro schiene ed Ethan lo riconobbe immediatamente come il ragazzo della sera prima.

"Non sembra." Ethan ridacchiò.

"Cos'è devo mostrarti un documento?" L'altro ragazzo colse il sarcasmo e sbuffò una risata.

Ethan decise che quel ragazzo dal viso gentile non comportava una minaccia e si sistemò al suo stesso modo contro i gradini.

"Tu invece? Quanti anni hai, tredici? Con il faccino che ti ritrovi.." Ethan, ovviamente, non parlava sul serio. In nessun modo il ragazzo al suo fianco sarebbe potuto passare per un tredicenne. Con la mascella marcata che si ritrovava e quell'accenno di barba, Ethan gli avrebbe dato circa vent'anni.

"Io, tredici anni? Sono all'ultimo anno."

"Uh, quindi abbiamo un diciannovenne." Ethan si girò ridacchiando verso il ragazzo alla sua sinistra.

"Già."

Poi fu questione di qualche secondo, i loro sguardi si incrociarono e le loro risate morirono lentamente mentre si scrutavano a vicenda.

Ethan studiò il ragazzo. Nonostante fossero seduti era palese una differenza d'altezza ed anche se a separarli c'era solo un anno, il ragazzo più grande sembrava più adulto in un certo senso e anche ben più muscoloso di lui. Forse era uno sportivo, Ethan si appuntò l'idea con un velo di rammarico. Gli sportivi non erano esattamente il suo tipo preferito di persone.

Kiss whoever you wantDove le storie prendono vita. Scoprilo ora