||TAKE ME HOME PT.2||
s a b a t oL'ennesimo bicchiere della serata, buttato giù alla goccia per via di quel futile gioco, scese nella gola ormai anestetizzata di Ethan come fosse acqua fresca.
Era ormai tardi e se Ethan fosse stato sobrio probabilmente sarebbe andato a ripescare Clode tra folla per tornare a casa, ma la compagnia alcolica della bottiglia al suo fianco l'aveva distratto.
In realtà, l'alcolico era stato una manna dal cielo, perché Ethan aveva smesso di divertirsi già da un po'. Aveva provato sul serio a godersi la serata, ma ad essere sincero, i suoi pensieri non lo avevano più lasciato in pace da quando Dominic era uscito da quel bagno. Così aveva provato a zittirli in tutti i modi ed infine, ce l'aveva fatta. Ora non riusciva più a pensare a niente.
Se non a Caleb che, fatto com'era, aveva iniziato a crollargli addosso sempre più spesso, invadendo il suo spazio personale.
Alla fine Ethan decise di alzarsi e fare un giro, giusto per sgranchire un po' le gambe e cambiare aria. Ma non appena mise piede a terra barcollò, comprendendo così la propria condizione.
Non che gli importasse più di tanto, sentiva fin troppo caldo e nella stanza impregnata d'erba gli sembrava di soffocare. Aveva bisogno d'aria fresca.Così cercando di non barcollare troppo ad ogni passo, decise di attraversare l'affollato salotto e raggiungere la porta d'ingresso. Pessima idea.
Nel gruppo di persone sudate ed agitate, Ethan si perse tra uno spintone e l'altro e l'unico posto che riuscì a raggiungere in un attimo di lucidità, fu il divano su cui si erano seduti all'inizio della festa. Con suo grande dispiacere tra l'altro, lo trovò occupato da una coppia troppo intenta a infilarsi le mani ovunque per rendersi conto di star dando spettacolo.
Ethan, stanco e con ormai lo stomaco sottosopra, decise di fregarsene di quei due, che tanto non si sarebbero accorti nemmeno di un bombardamento atomico e sedersi sul bracciolo dove aveva preso posto in precedenza.
Ethan non saprebbe dire per quanto tempo rimase lì, appoggiato contro l'angolo dello schienale, in attesa che la nausea passasse e che il respiro non gli si bloccasse più in gola, minacciando di fargli riversare il contenuto del suo stomaco. Ma quando riuscì a calmarsi, la coppia al suo fianco era svanita senza lasciare traccia ed il suo sguardo era tornato vigile abbastanza da permettergli di mettere a fuoco i volti della folla.
Non ci volle molto perché individuasse Clode e la ragazza con cui si era allontanato ore prima, intenti a ballare tanto vicini da non far passare aria. Ethan decise di risparmiarsi la vista, quando il suo amico abbassò una mano fino al fondoschiena della bruna.
Nicko e Percy sembravano essere spariti dalla faccia della Terra. Forse il più piccolo era intento a ripulirsi dalle tracce del rossetto che lo ricoprivano nel bagno della casa, ma Ethan non vedeva nessuno dei due da ore e la cosa iniziava a preoccuparlo visto che erano il suo unico passaggio verso casa.
Tentò di intravederli, ma i suoi occhi si posarono su altre due figure che ballavano sulle note martellanti della musica.
Dominic aveva circondato i fianchi della bionda che si era portato in bagno e adesso le ballava praticamente incollato alla schiena. Ethan lo vide sorridere e parlarle all'orecchio come se dovesse sussurrarle un segreto, ma accarezzandole un fianco con la mano e così decise che quello sarebbe stato un buon momento per andare alla ricerca dei fratelli.
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Kiss whoever you want
Roman pour AdolescentsIn cui, una sera, obbligo o verità porterà due estranei a comportarsi in maniera inaspettata. "Obbligo.." "Bacia chiunque tu voglia!"