||TOUCH ME WHENEVER YOU SEE ME PT.1||
m e r c o l e d ìEthan adorava i mercoledì. Perché mai? Semplice, aveva solo materie artistiche ed usciva due ore prima da quel dannato istituto da snob. In più i mercoledì facevano parte di quella fetta di giorni in cui riusciva a fare colazione con sua mamma, se si svegliava abbastanza presto.
Così, alle sei e mezza del mattino era già lavato e stirato. Pronto per la scuola e seduto al tavolo della cucina in attesa che la domestica, Sarah, finisse di preparare la colazione e che sua madre scendesse le scale per mangiare insieme a lui.
Pochi minuti e la donna tanto attesa fece il suo ingresso indossando un completo da ufficio nero, scalza.
"Hey, amore. Non dovevi aspettarmi, avrai fatto raffreddare tutto questo ben di Dio." Esordì raggiante sua madre, con un gran sorriso stampato in faccia. Si avvicinò al tavolo e prima di sedersi piazzò un piccolo bacio sulla guancia del figlio.
"Non si preoccupi, signora. Ho messo tutto a tavola meno di un minuto fa." Sarah la rassicurò rispettosamente, mentre si asciugava le mani con un panno.
"Sarah, non c'è bisogno di tutte queste formalità. Te l'ho già detto, chiamami Lory e dammi del tu." Rispose cortesemente la madre di Ethan, mentre riempiva prima il piatto del figlio e poi il proprio.
"Ed io le ho già detto, signora, che non mi è possibile. Perdoni l'insolenza delle mie parole. Spero che mi scuserete se vado a sistemare le camere da letto." Detto ciò, la donna ripose il panno piegato in un cassetto ed uscì dalla stanza.
La madre di Ethan sospirò, le labbra increspate in un piccolo sorriso. "È proprio ostinata."
"Viviamo in un quartiere di ricchi snob, è normale non sia abituata ai nostri modi rozzi da gente di bassa lega." Rispose Ethan scherzando.
"Sarà pure l'educazione dei bassi fondi, ma mi piacerebbe che le persone qui fossero meno fredde. Ho provato a portare una crostata ai vicini un paio di giorni fa, sai per fare amicizia, ma la domestica non mi fatto nemmeno entrare in casa. Ha aperto il cancello quanto bastava perché potessi passarle la crostata e si è allontanata dicendo che mi avrebbe fatto richiamare al più presto. Io però non ho nemmeno avuto il tempo di dirle il mio nome, figuriamoci quello di lasciarle il numero!" Rise la donna ed Ethan la seguì.
In effetti Ethan e la sua famiglia rientravano in una categoria non molto apprezzata dalle famiglie più abbienti: i nuovi ricchi.
Un modo in cui venivano definiti coloro che ricchi non c'erano nati, ma diventati. Coloro che per la gente comune avevano avuto il colpo di fortuna e per la gente ricca e snob avrebbero sperperato tutto presto e sarebbero tornati al posto che gli apparteneva, da qualche parte in fondo alla piramide sociale.
Fortunatamente la madre di Ethan non era mai stata tanto stupida da credere che l'eredità del prozio sarebbe durata per sempre senza che lei facesse niente. Così aveva fatto qualche investimento ed aveva spolverato i vecchi contatti nella rubrica di suo padre ed in meno di tre anni, aveva formato la propria azienda di energie completamente rinnovabili.
Così madre e figlio si erano trasferiti da prima in un quartiere un po' più vicino alla scuola media privata in cui era stato iscritto Ethan e poi, da qualche mese, in un quartiere di lusso molto più sicuro. Ma a parte i soldi, erano rimasti gli stessi.
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Kiss whoever you want
JugendliteraturIn cui, una sera, obbligo o verità porterà due estranei a comportarsi in maniera inaspettata. "Obbligo.." "Bacia chiunque tu voglia!"