Day 6.5 | parte due

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g i o v e d ì

La questione era semplice.
Ethan si era cacciato in una brutta situazione e se n'era reso conto appena dopo la pausa pranzo, dopo aver sbollito del tutto la rabbia e aver raggiunto gli altri ragazzi sugli spalti. Non avendo gare nel primo pomeriggio, Nicko e Percy, dopo che Ethan si era allontanato, avevano invitato Clode ad unirsi a loro per passare il tempo e guardare Dominic che stracciava gli altri concorrenti col minimo dello sforzo.

Ethan non sarebbe riuscito a correre così veloce neanche per salvarsi la vita.

"Wow, è proprio bravo." Commentò stupefatto Clode, guardando Dominic che tagliava il traguardo dei quattrocento metri.

"Tu non ne hai idea." Disse Percy, continuando a guardare il proprio amico che veniva sommerso di complimenti dagli altri partecipanti e dai professori. "I suoi genitori l'avevano iscritto ad atletica controvoglia, ma quando ha iniziato a vincere hanno cominciato a pressarlo perché continuasse. Per un po' mi è sembrato che si divertisse davvero, ma penso che abbia lasciato per via dell'eccessiva pressione. I suoi non erano contenti." Aggiunse poi con rammarico.

"I suoi genitori sembrano essere dei tipi severi." Insinuò a quel punto Ethan, trascinando Percy fuori dai propri pensieri.

Il rosso sorrise e alzò le spalle. "Pretendono molto da lui, spero solo che lo facciano per il suo bene e non per una questione di orgoglio."

"Se avessi genitori del genere sarei già scappato di casa! Dom respira solo quando non ci sono." Si intromise Nicko, spuntando con la testa dalla fila alle loro spalle ed appoggiandosi con le braccia sulle spalle dei due ragazzi. "È dalle elementari che lo riempiono di impegni così che sia sempre il migliore in tutto." Il ragazzo si voltò verso Ethan, mentre continuava con una vocina stridula ed evidentemente, imitando sgraziatamente qualcuno. "Dominic fai questo! Dominic fai quello! No, oggi non puoi andare a giocare coi tuoi amici. Hai lezione di violino alle tre e ripetizioni dalle quattro alle sei e dopo gli allenamenti! Perché non torni direttamente a casa e ti scordi di avere degli amici e una vita sociale?"

"Dominic suona il violino?" Fu l'unica cosa che riuscì a chiedere Ethan, cercando ancora di assimilare tutte quelle nuove informazioni.

"Non è questo il punto." Rispose Nicko, sul punto di scoppiare a ridere davanti all'espressione confusa di Ethan.

Poi però, Percy spinse via il braccio del fratello dalla propria spalla, sbilanciandolo in avanti e facendogli quasi cadere la bottiglietta d'acqua che teneva appoggiata sulle ginocchia.

"Diciamo che hanno una buona dose di manie del controllo, sopratutto sua madre, e credo che Dominic tenti sempre di non deludere suo padre." Aggiunse sempre Percy, facendo giusto in tempo a finire il discorso prima che il fratello gli cioccasse un coppino.

"Potevo rotolare giù dai gradoni, deficiente!" Sottolineò infatti Nicko, mentre il fratello maggiore lo guardava con sguardo truce e gli puntava minacciosamente un dito contro.

"Fallo di nuovo e ti ci butto io di sotto." Lo minacciò Percy e Nicko in risposta non fece che sbuffare ed alzare gli occhi al cielo, ma comunque tornò a sedersi tranquillamente al proprio posto senza infastidire ulteriormente il più grande.

"In sintesi, è davvero una fortuna che siano sempre impegnati a lavoro o in viaggio." Aggiunse a quel punto Caleb, dando una pacca sulla schiena di Nicko e sorridendo ad Ethan.

Kiss whoever you wantDove le storie prendono vita. Scoprilo ora