||THROW A FIT||
l u n e d ìLa domenica passò troppo tranquillamente.
La vita nella cittadina andò avanti come sempre. Da qualche parte un prete aveva recitato la messa, un giornalista aveva portato a spasso il cane, un infedele aveva litigato con sua moglie, ma nulla di eclatante era accaduto nella vita dei due ragazzi.
Dominic aveva passato le sue ore diurne a cercare di sfuggire alla madre, che voleva convincerlo a presentarsi a chissà quale serata di gala ed Ethan, dopo aver studiato per gran parte del giorno, aveva passato tutta la sera a pensare a cosa avrebbe potuto rifilare a Dominic il giorno dopo.
Alla fine il lunedì mattina arrivò e i due ragazzi non erano mai stati tanto entusiasti di andare a scuola.
Dominic fremeva all'idea di doversi impegnare in qualcosa di diverso dai noiosi esercizi di matematica e non vedeva l'ora d'incontrare l'altro ragazzo.
La giornata prometteva veramente bene.Arrivato nel cortile dell'istituto, Ethan notò subito Dominic circondato dai suoi amici. Iniziò ad interrogarsi su come attirare la sua attenzione, ma non dovette crucciarsi troppo, perché non appena Dominic incrociò il suo sguardo, gli fece un cenno con la testa e si avviò verso l'ingresso dell'istituto.
Ethan lo seguì fino alle scale antincendio dove si erano incontrati due giorni prima e non appena furono di nuovo all'esterno, tirò fuori il proprio pacchetto di sigarette.
"Ne vuoi una?" Chiese Ethan mentre posava una cicca tra le proprie labbra.
"Nah, sto bene così. È troppo presto per fumare." Rifiutò il più alto ed Ethan fece spallucce, rimettendo il pacchetto in tasca.
"Non pensavo ci fosse un orario per le sigarette." Disse Ethan mentre tastava le proprie tasche a destra e a manca in cerca di un accendino.
Dominic ne tirò fuori uno dalla propria giacca di jeans. "Dipende da come inizia la giornata." Rispose al commento, avvicinandosi per accendere la sigaretta dell'altro.
Ethan inspirò la prima boccata di fumo prima di lasciarlo sfuggire con un sospiro.
"Bha, forse hai ragione, ma io non riesco a funzionare senza una sigaretta a inizio giornata." Dominic si sedette sul gradino di ferro, com'era accaduto due giorni prima ed aspettò che Ethan facesse lo stesso.
"Punti di vista differenti."
Seguirono secondi di comodo silenzio, in cui Ethan continuò semplicemente a fumare la sua sigaretta e Dominic attendeva pazientemente che l'altro annunciasse la prima vera sfida di quella scommessa.
Alla fine fu proprio lui a spezzare il silenzio.
"Hai pensato alla sfida?"
"Ci ho pensato tutta la domenica." Rispose Ethan con un ghigno plasmato sulle labbra, ciccando tra due sbarre della ringhiera in ferro.
"Non sarai stato troppo crudele, spero."
"Non saprei, come te la cavi nel corpo a corpo?" Dominic per un attimo si sorprese, poi il sentimento bruciante della competitività lo avvolse.
"Dipende da a che tipo di corpo a corpo ti riferisci. Non so se mi spiego." Condendo la propria uscita sagace con un occhiolino, guardò Ethan ridacchiare al suo fianco arricciando il naso in un'espressione scenicamente disgustata.
"Oddio! Cerchi sempre d'entrare nelle mutande di chiunque ti rivolga la parola?" Rise Ethan, prima riavvicinare le labbra alla sigaretta e quasi strozzarsi col fumo.
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Kiss whoever you want
Roman pour AdolescentsIn cui, una sera, obbligo o verità porterà due estranei a comportarsi in maniera inaspettata. "Obbligo.." "Bacia chiunque tu voglia!"