Capitolo nove- "preparandoci per il party"

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-POV JOSIE-

Ore undici e sette di quella che si prospettava la giornata più bella di sempre. Fuori il sole splendeva caldo e neanche una nuvola copriva il cielo, cosa assai rara da vedere per gli abitanti di Holmes Chapel, e, mentre tutti approfittavano del tempo a dir poco favoloso, io ero nella vecchia casa di mia zia.

Quel giorno ci sarebbe stata la festa a sorpresa per Mag, per cui, con l'aiuto di Harry, dovevo preparare il posto. A dir la verità, pure Peter aveva un compito importantissimo: portare Maggie in giro, per farle usare il telefono il meno possibile, in modo che non avrebbe avuto molte occasioni di chiamarmi a farmi l'interrogatorio sul perché stamattina ero uscita prima che lei si svegliasse e non le avessi lasciato neanche un biglietto, o sul motivo per cui nessuno pareva ricordarsi del suo compleanno.

Nei giorni precedenti avevo chiamato i suoi amici per invitarli al party e spiegargli il gioco che dovevano reggermi,e tutti loro erano parsi molto divertiti: avevo sempre saputo che Mag sognava una festa a sorpresa per il suo diciannovesimo compleanno, per cui già immaginavo la sua reazione quando avrebbe scoperto l'evento.

Harry di lì a breve sarebbe dovuto arrivare, e,sinceramente, non vedevo l'ora di passare una giornata intera sola con lui, poiché non ci sarebbe stato alcun motivo per cui lui si sarebbe dovuto arrabbiare, e quindi già prevedevo tanto, tantissimo divertimento.

La cosa bella di quel posto, oltre alle enormi dimensioni, era la piscina che si trovava sul retro accanto al prato:avevo quindi detto a tutti di portarsi un costume per fare il bagno alle tre del mattino, cosa che sognavo da sempre di fare.

Sentii il rumore della moto vicino al cancello, per cui andai ad aprire la porta, in attesa che percorresse il vialetto e arrivasse in casa.

Lo osservai scendere di moto con nonchalance, per poi sfilarsi il casco e scuotere con un movimento ben definito e altamente provocante i ricci.

Era vestito alla moda, come sempre, con un paio di jeans stretti e una camicia; vestiti normali che però, indossati da un ragazzo come lui, lo facevano sembrare un dio greco.

Per tutti quei giorni non avevo fatto altro che ripetermi nella mente la scena in cui mi aveva sussurrato all'orecchio "guerra finita", prima di darmi un piccolo morso sul collo, e ogni volta che ci ripensavo, mi venivano i brividi di piacere su tutta la schiena.

"Ciao dolcezza".

Seguii con lo sguardo la figura di Harry mentre varcava la soglia e la mano destra si riavviava nuovamente, tenendo il cellulare con l'altra

"Ehm... ciao Harry" risposi imbarazzata. 

Il fatto che lui mi guardasse mordendosi il labbro con fare provocatorio non aiutava affatto la situazione.

"Allora...iniziamo?" domandai, sperando di deviare la sua attenzione da me.

C'era un bel po' di lavoro da fare, per questo c'eravamo ritrovati addirittura prima di pranzo, nonostante la festa fosse verso le nove di sera, e poi bisogna anche dire che speravo di avere un po' di tempo per stare con Harry mentre non facevamo niente di particolare.

Iniziammo dal posizionare i tavoli e sgomberare i mobili da tutti gli oggetti che sarebbero potuti cadere, dopo di che spolverammo e pulimmo tutta la casa, tutto ciò entro le tre.

Fu davvero un lavoro faticoso, e non era neanche la metà di ciò che andava fatto, ma a quel punto decidemmo di prenderci una pausa per fare un tuffo in piscina e, infine, mangiare.

Mi guardai un'ultima volta allo specchio per decidere se usare quel costume o meno, e poi uscii insicura, dirigendomi verso la piscina, dove c'era Harry ad aspettarmi.

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