Capitolo 6

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Era passata una settimana da quel quasi bacio con Malfoy, e ancora nessuno era venuto a sapere di quello che era successo, il che era un bene, perché nessuno mi aveva sottoposta al terzo grado, ma anche un male perché la cosa mi stava logorando, letteralmente. Ero solita raccontare tutto ai miei migliori amici, soprattutto ad Albus e Lydia, e noi non ci nascondevamo mai niente, quindi questo mio possedere e mantenere il segreto senza rivelarlo era un po' come infrangere i principi della nostra amicizia.

Fortunatamente Malfoy non aveva azzardato ad altri incontri così ravvicinati, anzi, eravamo tornati ad odiarci come prima: infatti due giorni prima, durante la lezione di Incantesimi, nella quale eravamo nuovamente finiti per lavorare in coppia, lui era volato dall' altra parte della classe a causa di un mio schiantesimo che lo aveva per sbaglio colpito. A quanto pareva, i professori si erano messi d' accordo per farci collaborare, ma la situazione, ancora, non era migliorata, tant' è che, persino durante le ronde, ci mettevamo a sputare insulti l' uno contro l' altra, svegliando mezzo castello, guadagnandoci molte, forse troppe, punizioni, ma dopo tutto la colpa era sua, visto che era la sua presenza ad irritarmi.

Ora ci trovavamo, per l' appunto, in punizione a sistemare tutti i libri della biblioteca, perché per sbaglio, quella mattina, avevamo fatto saltare in aria un' intero scaffale, mentre litigavamo su chi fosse arrivato per primo al tavolo nell' angolo più appartato e tranquillo di tutta l' intera biblioteca.

Mi voltai verso il platinato e sbottai irritata: - Malfuretto! E' tutta colpa tua se siamo qui! Avresti dovuto lasciarmi il posto come farebbe un vero gentiluomo. Ma invece no, tu e la tua chioma tinta dovete sempre fare di testa vostra!- Lui mi stette ad ascoltare, poi stirò un ghigno e mi rispose: - Senti, rossa, solitamente sono un gentiluomo, ma con te proprio non ci riesco! Mi irriti talmente tanto...- - Ah, ma davvero?! - ribattei scettica- La scorsa settimana non sembrava affatto cosi.- Mi pentii subito di quella risposta, perché lui si girò nella mia direzione e ghignò complice. - Ah, allora te lo ricordi, eh Weasley? Credevo te ne fossi dimenticata... eppure mi era parso di capire che neanche a te sia dispiaciuto più di tanto, non è così?- Io arrossii, ma gli lanciai uno sguardo furente, per poi fare un passo indietro, siccome lui si era avvicinato di più alla mia figura. Sfortunatamente ero alla fine di un vicolo cieco, così andai a sbattere contro il muro freddo, mentre Malfoy mi raggiungeva in due grandi falcate. Quando fu abbastanza vicino, mi afferrò per i fianchi, facendo scontrare i nostri bacini, cominciando poi a far scendere una mano dalla schiena, fino alle cosce, provocandomi dei piccoli brividi. Spostò poi i capelli da collo, cominciando a lasciarci dei piccoli baci umidi.

Cercai di elaborare un pensiero, ma il mio cervello sembrava momentaneamente in stand-by; così chiusi gli occhi e mi godetti quei piccoli attimi di piacere, facendo sfuggire un piccolo gemito dalle labbra. Poco dopo, Malfoy si staccò, si passò una mano tra i capelli, per poi dirmi con tutta la naturalezza possibile: - Qui abbiamo finito. Io me ne vado a letto.- Mi fece un veloce gesto di saluto con la mano, per poi allontanarsi verso la porta.

Cercai di ricompormi e lo seguii. Quando fu vicino all' uscita, recuperò la sua bacchetta e poi si voltò verso di me: - Ah, quasi dimenticavo. I miei capelli sono biondo naturale.- Poi si voltò e se ne andò. Rimasi un secondo lì sulla porta, indecisa sul da farsi, poi afferrai la bacchetta dal tavolo lì vicino e mi diressi verso il quinto piano, diretta al bagno dei Prefetti, volendomi fare un bagno per schiarirmi le idee. Quando arrivai, aprii tutti i miei bagnoschiuma preferiti, mi spogliai e entrai nell' enorme vasca, immergendomi completamente. Feci qualche bracciata e poi mi fermai a riflettere. Ancora non capivo come Malfoy potesse farmi quell' effetto, io e lui ci odiavamo e poi tutto un tratto la situazione era cambiata. Mentre riflettevo, mi tornarono in mente i profumi di Malfoy nell' Amortentia e cercai di convincermi del fatto che forse lui non aveva sbagliato nessun ingrediente, in fondo era uno degli studenti migliori in pozioni. Dopo che mi fui schiarita i pensieri, uscii dall' acqua e, dopo essermi rivestita, decisi che sarei dovuta andare a parlare con Albus, anche se fossero state le tre del mattino. Presi, quindi, la strada verso la Sala Comune dei Serpeverde, decisa a vuotare il sacco, non riuscivo più a tenermi tutto dentro.

Una volta arrivata davanti alla porta enunciai:- Purosangue.- ed entrai. Mentre entravo pensavo a quanto fosse banale la loro parola d' ordine, lasciando che i piedi mi conducessero alla stanza di Albus. Quando arrivai, cercai di entrare facendo meno rumore possibile e poi sgusciai all' interno della stanza, richiudendomi la porta alle spalle. Cominciai a camminare verso il letto di mio cugino che, sfortunatamente, era l' ultimo in fondo. Mentre camminavo notai il disordine che vi era nella stanza: i vestiti erano sparsi per terra e in tutto il resto della camera regnava il caos più assoluto. Voltai la testa di lato e notai Tyler Nott dormire in una posizione decisamente ambigua, mentre Dylan Zabini, nel letto di fronte, dormiva raggomitolato su sé stesso.

Feci qualche altro passo in avanti e scorsi una figura platinata dormire beatamente. Mi posizionai ai piedi del letto e mi misi ad osservare Scorpius Malfoy che dormiva: era in una posizione molto naturale, sdraiato a pancia in su e dormiva con addosso solamente i boxer. Una mano era dietro la testa, mentre l' altra era appoggiata sui suoi addominali scolpiti. Il viso era tranquillo e rilassato e dall' espressione potevo dedurre che stesse sognano qualcosa di bello. Rimasi ad osservarlo per ancora qualche secondo, e poi mi voltai verso il letto di mio cugino, mi sedetti e con un incantesimo richiusi le tende e poi insonorizzai la zona. Dopo di che cominciai a scuotere Albus per una spalla, fin quando non si svegliò. Si stropicciò gli occhi come un bambino, per poi puntare le sue iridi verde smeraldo su di me, leggermente allarmato.- Rosie, cosa ci fai qui? Va tutto bene ?- mi domandò dopo qualche secondo. Io annuii in risposta per poi riprendere: - Si, si, sto bene, nulla di grave. Avevo solo bisogno di parlarti...- dissi- e ORA - continuai, vedendo il suo sguardo vagare in cerca della sveglia. Lui mi fissò, ancora un po' assonnato, per poi farmi segno di continuare. Io cominciai a snocciolare la storia per filo e per segno, senza tralasciare nessun dettaglio, perché sapevo che Albus avrebbe capito. Lui era il mio migliore amico, ma anche quello del platinato in questione, quindi era l' unico in grado di capire appieno la vicenda. Quando ebbi finito, Albus mi attirò tra le sue braccia e mi disse: - Rose, non so perché Scorpius si comporti così, ma cercherò di scoprirlo, è una promessa.- Sorrisi a quell' affermazione per poi domandargli: - Senti, Al, posso dormire qui con te, per 'sta notte?- Lui acconsentì e mi diede una delle sue magliette come pigiama, siccome io indossavo ancora la divisa. Aprii di nuovo le tende e cominciai a spogliarmi, per poi indossare la maglia di Albus, che mi arrivava sopra al ginocchio, dimostrazione della nostra differenza di altezza. Appoggiai poi la mia divisa sulla sponda del letto e mi infilai sotto le coperte, rannicchiandomi contro il petto nudo di Albus. Non avevo la più pallida idea di come facessero quei ragazzi a dormire mezzi nudi; io stavo morendo assiderata, dato che i sotterranei erano il luogo più freddo di tutto il castello. Albus mi baciò la testa, per poi dirmi: - Rose, se ti azzardi a tirarmi qualche calcio mentre dormi, giuro su Salazar che ti spedisco fuori di qui.- concluse. Io annuii e poi mi addormentai.

Qualche ora dopo, però, sentii un tonfo e una voce imprecare: - Porco Godric, Rose, mi hai fatto finire per terra!-gridò mio cugino che era finito erroneamente sul pavimento a causa del mio essere troppo violenta quando dormo. I suoi compagni, si svegliarono di colpo e Nott finì persino a terra. Accesero le luci e quando si accorsero di me aggrottarono la fronte e poi osservarono allo stesso modo Albus, sul pavimento. - Weasley, che diavolo ci fai qui ?- mi domandò Zabini. - Nulla che ti interessi.- risposi acida. - Rose esci dal mio letto immediatamente!- mi ordinò mio cugino.- Io non dormo più con te!- aggiunse. Scesi dal letto e mi guardai intorno, alla ricerca di un posto dove dormire. - Weasley, muoviti e vieni qui con me.- La voce di Malfoy mi arrivò all' orecchio, e mi provocò dei brividi lungo la schiena. - Oppure dormi sul pavimento, vedi te.- aggiunse. Osservai il pavimento freddo sotto di me, rabbrividendo, poi lanciai uno sguardo verso Albus, il quale alzò le spalle e si rimise nel proprio letto. - Weasley, vuoi stare lì impalata tutta la notte?- mi domandò Nott. Io gli lanciai uno sguardo truce e poi mi diressi verso il letto di Malfoy. Mi infilai titubante e gli dissi: - Malfoy, ti conviene tenere le mani a posto, o te le taglio io stessa.- Lui scrollò le spalle e afferrò la coperta, coprendo entrambi. Poi passò un braccio intorno alla mia vita, avvicinandomi a lui, in modo da scaldarmi con il suo corpo. Io lo lasciai fare e in poco tempo mi addormentai, con la sensazione di protezione che mi infondeva quel ragazzo che tanto odiavo. O che, forse, non odiavo così tanto.

So bad , So good - Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora