Capitolo 12

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Durante la lezione di Incantesimi avevo lavorato da sola, poiché il furetto aveva deciso di svignarsela in infermeria perché il naso continuava a sanguinare. Che uomo. Il professore aveva chiesto spiegazioni, ma nessuno aveva aperto bocca, forse avevano tutti paura che gli spaccassi il naso a suon di pugni. Le mie amiche non avevano avuto modo di comunicare con me dopo l' accaduto, ma sapevo che mi appoggiavano in tutto e per tutto. Una volta che la lezione fu finita, ci dirigemmo verso l' aula di Divinazione, materia a mio parere completamente inutile, ma le mie migliori amiche mi avevano pregata di seguire quel corso con loro e non avevo potuto rifiutare. Durante il tragitto si complimentarono per il bellissimo colpo andato a segno e poi cominciarono a confabulare sul loro piano perfetto per vendicarsi di Malfoy. Sapevo benissimo che tutte e tre avevano avuto, in passato, una cotta per il biondo, e sapevo anche che lui era riuscito a portarsele a letto, per poi scaricarle come fossero oggetti fuori dalla porta, intaccando i loro sentimenti, ma non mi importava, loro tre erano, sono e saranno sempre le mie migliori amiche, indipendentemente dalle scelte fatte. Io ero certa di una sola cosa: non sarei mai più ricaduta in una trappola di Malfoy. Ora non sapevo nemmeno cosa provassi, sicuramente odio e disgusto, eppure qualcosa dentro di me mi diceva che non provavo solo queste emozioni, ma non ero intenzionata a dare retta alla mia parte irrazionale, per quanto potesse anche avere ragione.
Quando arrivammo davanti alla scala che portava nell' aula di Divinazione, sentii una mano poggiare sulla mia spalla, mentre il profumo che ormai era diventato il mio pane quotidiano mi invadeva le narici. Quando mi voltai, Albus mi circondò con le sue braccia forti e mi diede un bacio sulla testa. Si comportava sempre così, quando sapeva che non stavo bene, si tramutava in una sottospecie di mamma iperprotettiva. Io cercai di scrollarmelo di dosso, non avevo bisogno di una balia che mi confortasse, ormai la parte triste era passata, ora in me c' era soltanto odio puro. Lui mi trattenne fra le sue braccia per poi dirmi:- Rosie, mi dispiace tanto. Sono stato in infermeria da Scorpius e mi sono fatto dire tutta la verità. Ti basti sapere che, ora, oltre al naso rotto, ha anche un occhio nero.- Io a quella affermazione, sorrisi, grata del fatto che mio cugino, nonché mio migliore amico, avesse picchiato il suo di migliore amico per me. Poi mi districai dalle sue braccia e cominciai a salire le scale, per evitare di arrivare in ritardo a lezione. Una volta entrata, presi posto al tavolo con le mie cugine, mentre Lydia si sedette insieme ad Albus. Solitamente con loro lavorava anche Malfoy, ma il principino si trovava ancora in infermeria. Io odiavo Divinazione, ma durante le lezioni coglievo l' occasione per pensare un po' ai fatti miei. Solitamente ascoltavo solo i primi 5 minuti di lezione, giusto per capire cosa avremmo dovuto affrontare, poi puntavo gli occhi sull' orizzonte che riuscivo a scorgere fuori dalla finestra e cadevo in una sorta di stato di trans, che durava fino alla fine delle 2 ore. Purtroppo, però, oggi avremmo dovuto affrontare la lettura della mano e questa pratica richiedeva che io fossi presente anche mentalmente, quindi questo significava mandare in fumi i miei piani di relax. Le mie cugine cominciarono a leggersi le mani a vicenda, così io rimasi a guardarle, mentre nella mia testa riaffioravano tutti i bellissimi ricordi della serata precedente. In fondo, pensai, forse oggi prestare attenzione non sarebbe stato così male, sicuramente mi avrebbe distratto da ogni altro pensiero. Quando fu il mio turno, Dominique mi afferrò bruscamente la mano, la osservò a lungo, alternando lo sguardo da me al libro e poi disse:- Secondo ciò che c'è scritto qui, ti innamorerai molto presto dell' ultima persona che ti verrebbe in mente e insieme avrete una storia d' amore molto lunga e felice. Ed inoltre a breve ti farai male. Di nuovo.- Io la guardai stranita per poi scrollare le spalle, le mie amiche erano delle frane in Divinazione e sicuramente non facevano premonizioni sul futuro che fossero azzeccate. E poi io neanche credevo che si potesse prevedere il futuro!
Per il tempo restante andammo avanti a leggerci a vicenda le mai e quando le due ore terminarono la professoressa ci congedó senza neanche darci i compiti. Fortunatamente, oserei aggiungere, dato che non li avrei fatti comunque.
Dopo aver concluso anche le due ore di Cura delle Creature Magiche, ci dirigemmo a pranzo, dove, però, nessuno parlò molto, essendo tutti immersi nei propri pensieri.
Il pomeriggio lo passai da sola in biblioteca a fare i compiti, perché le mie amiche stavano architettando il loro piano infallibile, ma facevano troppo chiasso ed io non riuscivo a concentrarmi. Per mia fortuna il biondo non si era fatto vedere per tutto il giorno ed io speravo che non si sarebbe fatto vedere nemmeno quella sera, anche se questo avrebbe significato che avrei dovuto fare la ronda da sola; ma sicuramente preferivo girare da sola per i corridoi del castello di notte, piuttosto che parlare con lui.
Quando ebbi finito i compiti, mi diressi nella mia stanza, che, al contrario di ogni aspettativa, era vuota. Probabilmente le mie amiche erano uscite in giardino, benché fossimo a Novembre e tutto il castello fosse ricoperto di soffice neve bianca. Presto saremmo tornati a casa per le vacanze di Natale e tutto il clan Weasley- Potter si sarebbe ritrovato a festeggiare alla Tana come ogni anno. Ho sempre amato il Natale, perché tutta la mia famiglia si ritrovava riunita sotto lo stesso tetto e questo mi metteva una grande allegria. Inoltre, per completare il tutto, amavo l' inverno e tutto questo messo insieme faceva crescere la mia felicità fino alle stelle.
Verso le 8 scesi a cenare e mi riunii alla mia famiglia che era già intenta a divorarsi mezzo tavolo. Mi sedetti con loro e passammo la cena a ridere e scherzare di tutto, senza che anche solo un barlume di tristezza facesse capolino in mezzo a noi. Più tardi salimmo ai nostri dormitori, ma io ebbi giusto il tempo di darmi un' aggiustatina ai capelli che poi dovetti scendere nuovamente al piano terra per cominciare la ronda.
Quando appoggiai il piede sull' ultimo gradino della scalinata, stavo ancora canticchiando il motivetto che da quella mattina mi era rimasto in testa, ma appena alzai lo sguardo persi l' equilibrio e caddi a terra colpendo il pavimento con le ginocchia, le braccia e la fronte. Immediatamente mi vennero in mente le parole di Dominique durante la lezione di Divinazione, ma scacciai quel pensiero convincendomi del fatto che dovesse trattarsi di pura casualità. Mi rimisi in piedi e poi osservai con sguardo severo la figura che avevo davanti. Scorpius Malfoy mi osservava dall' alto del suo metro e novantacinque con il naso ancora un po' storto e un occhio nero. Mi limita a fissarlo per qualche secondo e poi aggiunsi:- Carino l' occhio nero, Malfoy. Ti dona. - poi, senza aspettare una risposta, cominciai a camminare, dando inizio alla nostra ronda. Per parecchio tempo, mi tenni a distanza da lui, evitando ogni singolo contatto, ma poi, mentre pattugliavamo i corridoi del terzo piano, un rumore proveniente da una porta vicino a noi catturó la mia attenzione. Mi blocca di colpo e per poco lui non mi venne addosso, ma, grazie ai riflessi pronti dovuti al Quidditch, si fermò in tempo, prima che i nostri corpi si scontrassero. Lui mi osservò e poi disse:- Che ne pensi, andiamo a controllare? Scommetto che è una coppietta che si sta dando da fare...- ghignó alla sua stessa affermazione, ma io risposi:- Uhm, io non scommetto con te, Malfoy. Sai, non ho intenzione di far soffrire qualcuno. - poi mi diressi verso la porta e la spalancai con un incantesimo, sorprendendo due ragazzine del terzo anno, mentre cercavano di nascondere il gatto del custode dentro un armadio. Le lasciai andare, senza nemmeno togliere dei punti alla loro casata, perché in fondo tutti odiavano quel gatto e loro stavano semplicemente facendo un favore a tutti.
Quando, poi, ripresi a camminare, Malfoy mi fu subito accanto e cominciò a parlare:- Senti, Rose, io non volevo ferirti, non mi interessava nemmeno vincere quella scommessa, a me piaceva passare il tempo con te e parlare con te, proprio come due persone normali. Mi dispiace di essere stato così stupido. Io.. - ma non lo lasciai finire che risposi:- Non ti interessava vincere la scommessa? Ma davvero?! Allora perché hai deciso di scommettere su di me?! Fammi indovinare, il tuo orgoglio da serpe non ha potuto dire di no ad una sfida del genere e poi per te è tutto un gioco. Le ragazze sono solo giocattoli che puoi cambiare quando ti pare e piace, ma ti svelo un segreto: non è ASSOLUTAMENTE così. Noi abbiamo dei sentimenti e non ci piace essere trattate come oggetti! Detto questo lascia che ti dica un' ultima cosa, prova soltanto a rivolgerti un' altra volta a me e giuro su Merlino  che ti spedisco al San Mungo con le ossa delle gambe ridotte in frantumi. Sono stata sufficientemente chiara, Malfoy? - Lui mi guardò allibito e poi rispose:- Va bene, rossa, ma sappi che di te non mi è mai importato nulla. Hai ragione, per me era solo un gioco, un modo per riuscire a portarti a letto, ma detto sinceramente, non ho intenzione di avere a che fare con una come te. - detto questo, si girò e percorse le scale per tornare ai sotterranei. Io perlustrai gli ultimi corridoi e poi ripresi la strada per la torre di Grifondoro, mentre la convinzione di aver commesso un gravissimo errore si fece strada nella mia testa.

So bad , So good - Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora