Capitolo 16

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Com'é bello il suono degli uccellini sui rami accanto alla finestra semi aperta che lascia passare un piccolo raggio di sole che scalda la stanza, svegliando dolcemente le persone all' interno. Il profumo dei fiori che stanno lentamente sbocciado, annunciando l' arrivo della primavera, è dolce e da alla mattinata un gusto più dolce e gradevole. Com'é rilassante il fruscio delle foglie spostate dal vento primaverile.
O almeno tutto ciò sarebbe stati così bello, dolce e rilassante se non avessi odiato il sole, la primavera o la mattina in generale, se non  avessi amato l' inverno e la pioggia e se per la mia stanza non ci fossero state altre adolescenti in preda ad una crisi nervosa perché non trovavano il loro paio di tacchi preferito.
Dominique sbraitava contro Lily da almeno mezz' ora ricordandosi puntualmente di passare di fianco al mio letto per gridarmi parole molto dolci nelle orecchie e la rossa continuava ad andare avanti e indietro dal bagno sbattendo violentemente la porta. Lydia, invece, continuava a colpire violentemente il pugno contro l' antina ormai molto vecchia dell' armadio, senza ricordarsi di essere una strega e quindi poter aprire l' antina con un colpo di bacchetta.
Dopo non molto qualcuno spalancò la porta con un calcio e una persona dal peso molto maggiore al mio si buttò sul mio letto schiacciandomi le costole e probabilmente rompendomi il naso.
-Su, forza Rosellina, alzati. Il sole è alto e gli uccellini cinguettano. È una bellissima giornata e la Casa migliore di Hogwarts oggi vincerà la partita di Quidditch. -
-Albus, anche se non ti fai i complimenti da solo stiamo tutti meglio. ROSE ALZATI O FAREMO TARDI ANCORA.
LILY LUNA POTTER TIRA FUORI IMMEDIATAMENTE LE MIE FOTTUTE SCARPE ROSSE! NON POSSO USCIRE SENZA! -
- Ma porca puttana, Dominique, devi per forza urlare così tanto anche a quest' ora del mattino? -
Ormai sveglia e per niente felice di come era cominciata la giornata tirai una gomitata nello stomaco ad Albus, che aveva appena imprecato contro nostra cugina nel mio orecchio, poi srotolai le coperte e finii con il sedere sul pavimento. Incredibilmente si zittirono tutti, Lily uscì dal bagno senza sbattere la porta e Lydia aprì l' armadio. Poi si girarono tutti a fissarmi e scoppiarono a ridere. Io, per niente felice del fatto che stessero ridendo di me ma orgogliosa del risultato della caduta, mi alzai sorpassai Lily e mi chiusi la porta del bagno alle spalle.

***

-Allora, cos' hai intenzione di fare oggi? -
-Per prima cosa volevo andare al Lago Nero, per sedermi sotto quella vecchia quercia abbastanza vicina alla riva, ma suficientemente lontana per evitare che il libro che ho intenzione di leggere all' ombra si bagni. Quindi, caro il mio Scorpius, se vuoi venire con me, accomodati, ma sappi che ho un libro nuovo e devo assolutamente cominciarlo. - dissi tamburellando con le dita su un volume nuovo di zecca che tenevo tra le braccia.
- Altre opzioni? - mi chiese speranzoso. Odiava il fatto che a volte dedicavo più attenzioni ad un libro che non a lui, ma non potevo farci niente, questione di priorità.
-Nessuna. - risposi sicura.
Allora lui mi caricó sulle spalle e coninció a correre, neanche pesassi 20kg, nella direzione opposta al Lago, non senza prima aver fatto cadere il mio libro. Cominciai a scalciare e urlare come una bambina, attirando non poca attenzione su di noi, ma Scorpius continuò a correre verso la sua destinazione segreta.
-Almeno vuoi dirmi dove stiamo andando? - chiesi dopo poco, dato che mi ero stancata di cercare di liberarmi.
- Lo vedrai. - rispose lui.
- D' accordo, allora, tieniti pure i tuoi segreti. -
Passarono all' incirca 5 minuti quando lui si fermò al settimo piano, davanti ad una parete apparentemente vuota. Cominciò, quindi, a camminare avanti e indietro per tre volte, fino a che non comparve una porta.
-La Stanza delle Necessità. - dissi, così solo per dire qualcosa.
-Già... - rispose, prima di aprire la porta e varcare la soglia. Io lo seguii e insieme entrammo in una stanza simile ad una Sala Comune, ma con metà pareti rosse e metà verdi. Un divano rosso era posizionato davanti ad un camino, ma le finestre invece che mostrare un cielo blu, mostravano un' acqua verdognola, proprio come quella del Lago. Tutto nella stanza era un misto tra Grifondoro e Serpeverde, propio come noi.
- Non male, Scorpius, non male. - dissi sinceramente colpita.
- Ho pensato ad un posto che ci rappresentasse e la Stanza ha fatto il resto. - rispose con un' alzata di spalle.
- Be', ora che si fa? Non ho più il mio libro da leggere e, sebbene siamo in un posto accogliente non sappiamo cosa fare. - constatai. In fondo ero ancora in po' arrabbiata perché mi aveva sottratto ad una lettura entusiasmante, ma non potevo lamentarmi molto ora che ero lì.
- Possiamo fare qualsiasi cosa, ma ti prego, niente libri per oggi, okay? -
Annuii in risposta e ci sedemmo sul divano una accanto all' altro, passando così il resto della nostra mattinata, tra coccole e risate.

***

Sono in ritardo.
Questo era il mio unico pensiero mentre mi dirigevo verso il campo da Quidditch, tutta sola. Avevo passato così tanto tempo con Scorpius che non mi ero accorta del fatto che lui avrebbe dovuto giocare una partita importante lo stesso pomeriggio. Quando me ne ero resa conto avevamo entrambi constatato di essere in tremendo ritardo, quindi ci eravamo catapultati fuori dalla stanza e lui aveva cominciato a correre giù per le scale, cercando di fare il più in fretta possibile. Io, invece, me l' ero presa con un po' più di calma, perché sapevo che le mie amiche mi avrebbero tenuto un posto accanto a loro.
Mentre camminavo, però, mi maledicevo da sola per il ritardo e per la giornata in generale. Niente era andato come avevo previsto e speravo solo che alla partita non succedesse nient' altro di cui preoccuparsi.
Qualche istante dopo arrivai in tribuna, ma la partita non era ancora iniziata. Trassi un respiro profondo e poi mi abbandonai pesantemente sulla seggiolina. Le mie cugine e Lydia si girarono a guardarmi interrogative, ma liquidai le loro domande con un gesto e dissi semplicemente - Scorpius- per chiudere il discorso.
Loro sorrisero e poi tornarono a parlare di qualsiasi cosa stessero parlando prima che arrivassi.

- Benvenuti a tutti a questa nuova partita di Quidditch della stagione!- le tribune esplosero in un boato, formato da persone urlanti e un battere di mani continuo.
- Oggi vediamo protagoniste la squadra di Serpeverde contro quella di Corvonero. Ma prima di cominciare ecco a voi i componenti della squadra di Corvonero, fategli un applauso! - tutti gli studenti applaudirono. Personalmente non avevo molti rapporti con i corvi, se non per parlare di compiti e per Lisander, ma lui non giocava a Quidditch, quindi il mio tifo era tutto per i Serpeverde che dovevano ancora scendere in campo.
-Ed ora, signori e signore ecco a voi la squadra di Serpeverde accogliamoli calorosamente! - Scorpius, Albus e gli altri entrarono in campo e feci sentire tutto il mio appoggio per loro gridando a squarciagola nelle orecchie di chi mi era seduto affianco. Alla faccia tua, Dominique.
Dopo aver spiegato per l' ennesima volta le regole, la partita iniziò.
Entrambe le squadre giocavano molto bene, ma nel mio cuore speravo che le serpi vincessero, anche se questo avrebbe comportato un problema per noi Grifondoro.
Seguivo attentamente ogni singolo passaggio per evitare di perdermi qualcosa e non mi persi nemmeno un tiro.
A mezz' ora dall' inizio Serpeverde era un vantaggio 70 a 20, ma del boccino ancora nessun' ombra. Sapevo benissimo che Scorpius era un abile Cercatore e se ancora non aveva visto nulla, voleva dire che la piccola pallina dorata si era data all' invisibilità perenne. O forse Scorpius era un incapace e io non capivo niente di Quidditch, le opzioni erano due.
Il tempo scorreva lento e Serpeverde si manteneva in vantaggio, ma i Cacciatori cominciavano ad essere stanchi. Sapevo che la partita sarebbe durata a lungo e mi sarebbe convenuto sedermi, ma c' era qualcosa che mi diceva che stare in piedi attaccata alla balaustra era meglio.
Improvvisamente vidi il Battitore di Corvonero colpire un bolide così forte che lo persi di vista, ma speravo che in campo i Battitori verde-argento avessero una visuale migliore della mia. Notai Albus lí accanto sfrecciare ignaro sulla scopa, quando vidi che Scorpius si era improvvisamente bloccato proprio come tutti gli altri giocatori in campo. Tutti tranne Albus.
Scorpius cominciò a gridare qualcosa al suo migliore amico che però non fece in tempo a sentirlo.
Il bolide scagliato dal Corvonero lo colpí in testa e lui cominciò a precipitare.
Il tempo rallentó come se non ci fosse nient' altro al mondo, mentre osservavo mio cugino, il mio migliore amico, precipitare a terra coperto del suo stesso sangue.
Lydia lanciò un urlo agghiacciante al mio fianco e scoppiò a piangere, sempre gridando.
Le lacrime cominciarono a solcarmi le guance mentre mi rendevo lentamente conto che il mondo si stava sbriciolando e mi stava cadendo addosso.
Non poteva essere Albus, semplicemente non poteva essere lui. Ma più guardavo la scena più mi rendevo conto che era proprio lui e che tutto quello era reale.
Gridai come non avevo mai fatto prima e mi accasciai al suolo piangendo.














-Spazio autrice-
Allora mi scuso immensamente per l' assenza durata mesi, ma ho avuto molto a cui pensare e molto poco tempo, ma come già avevo detto la mia priorità va a altro dato che per me questa storia è uno svago e non un' oppressione.
Detto questo volevo ringraziarvi tutte le letture ricevute, siamo quasi a 10k. Io ancora non ci credo. Sono molto contenta dei risultati che la storia sta ottenendo e spero che crescano ancora.
Last but not least mi spiace moltissimo per il capitolo, ma era una cosa che doveva accadere e basta. Vi dico solo che ho pianto anche io, scrivendo. Il prossimo capitolo che uscirà a breve sarà ancora più triste, quindi se siete sensibili e facilmente emoziona ilo preparate i fazzoletti.
Non aggiungo altro, solo buona lettura.
Lara 🖤

So bad , So good - Scorose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora