Capitolo 30

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LUKE's pov.

"Mamma..."

"Luke..." Dice la donna stesa sul letto. Sì, la donna, non sembra mia madre, è cambiata molto.

Il volto è segnato da alcune rughe, ne è passato di tempo.

Ha due occhiaie marcate, deve essere stanchissima.

I suoi occhi sono gonfi e rossi, deve aver pianto tanto ultimamente.

La sua pelle è bianchissima, cosa che sarà legata all'evidente perdita di peso.

Rimango stupito nel notare che,nonostante tutto, rimane sempre bellissima.

Ha sempre avuto questa caratteristica, essere bella nella sua semplicità.

Ecco chi mi ricorda Summer...

Devono essere passati alcuni minuti e io sono ancora qui, impalato sulla soglia.

"Vieni qui." Pronuncia queste parole con una tale dolcezza che mi provoca un brivido.

Anche se titubante, faccio come mi ha detto.

Cammino lentamente verso di lei, come se delle corde mi legassero al pavimento.

Quando sono vicino, le accarezzo istintivamente la guancia.

Lei sorride. "Tesoro, mi sei mancato."

Immagini veloci passano davanti ai miei occhi:

Lei che si prepara per andare a lavoro, bella più che mai.

Lei che si specchia prima di uscire.

Lei che mi saluta perché deve andare e io, arrabbiato per la nostra litigata, che la guardo male.

Ritorno alla realtà, la guardo.

Mi piego delicatamente su suo corpo, che ora sembra delicato più che mai, e la avvolgo nelle mie braccia.

Lei sembra sorpresa, ma ricambia subito l'abbraccio, senza far caso alle flebo che ha attaccate alle braccia.

"Anche tu mi sei mancata." Dire queste parole, per me, non è facile.

Dopo anni di lotta a chi è più orgoglioso, ora non è facile, ma come ha detto Summer, ora merita di sentirsele dire.

Sciogliamo l'abbraccio.

"Non mi presenti la ragazza?" Chiede sarcastica mia madre, riferendosi a Summer che guarda la scena con un sorriso triste.

Mi giro verso quest'ultima, che sembra non aver capito che intende lei.

Le faccio un cenno e lei sembra tornare alla realtà, così dopo essere diventata completamente rossa, si avvicina.

"Salve Signora Hemmings, io sono Summer." Dice, visibilmente in ansia, tendendo la mano verso la donna che la guarda attentamente.

"Ciao Summer, io sono Liz." Risponde poi, ricambiando la stretta di mano.

La osserva in un modo che conosco, penso le piaccia.

"Allora, da quanto state insieme?" Dice, guardando lei.

Summer spalanca gli occhi e diventa rossa. Io mi godo la scena ridendo e lasciando che risponda lei.

"N-no, noi no-non stiamo insieme..." Dice, mordendosi il labbro inferiore.

"Ah no? Beh devi essere comunque importante per lui." Continua la donna, con tono dolce.

"Io...no, non molto credo." Risponde Summer, quasi in un sussurro.

"Vi ricordo che sono qui." Faccio notare.

Loro ridacchiano.

"Sei molto bella, Summer." Dice mia madre, lasciando di stucco anche me.

"Non...non credo, ma grazie signora." Risponde, torturandosi le mani.

Mia madre le fa un occhiolino.

"Salve.." Un dottore entra nella stanza con delle cartelle.

"Ah, abbiamo visite." Aggiunge, dopo aver notato me e Summer.

"Esatto,lui è mio figlio Luke e lei è la sua fidan...la sua amica Summer." Ci presenta così mia madre, facendomi capire che lei e il dottore ormai si conoscono bene.

"Sono felice di conoscervi..Posso parlare con tuo figlio degli esami?" Chiede il dottore.

Mia madre annuisce con un sorriso triste.

"Io rimango qui." Dice Summer, prendendo una sedia e mettendosi vicina al letto.

"Torno subito." Dico, seguendo il dottore nel suo studio.

Uno studio abbastanza spoglio e triste, non una foto con la famiglia, non un disegno,non un colore più acceso...

"Allora Luke, io sono il Dottor Palmer e sono il dottore di tua madre da 4 anni ormai." Dice, guardando dei fogli sulla sua scrivania.

"Si può dire che l'ha vista più lei che io in questi anni..." Dico, maledicendomi mentalmente.

"Effettivamente sì, posso dirti anche che tengo molto a lei..." Dice continuando a muovere fogli sotto di lui.

Approfitto della sua pausa per analizzarlo meglio.

Deve avere massimo 65 anni, capelli e barba bianchi ma portati ordinatamente, non molto alto, occhi tendenti al grigio e un fisico asciutto. Deve essere un uomo che si dedica principalmente al lavoro.

"Quando abbiamo fatto il primo esame, Liz ha presentato due tumori al cervello, dei quali uno benigno e uno maligno. L'ho operata per rimuovere quello maligno ed è andato tutto liscio, questo 4 anni fa. Ma, ahimè, 2 anni fa è tornata e dagli esami è risultato un nuovo tumore maligno, ma questa volta non trattabile con un intervento immediato. L'ho convinta,quindi,ad iniziare la chemioterapia, che ha portato avanti fino a qualche mese fa, quando abbiamo visto che non dava nessun risultato positivo. Dopo aver fatto altri esami è risultato quello che probabilmente sai...tua madre non ce la farà ancora per molto." Spiega e termina con gli occhi lucidi.

Anche io mi accorgo di sentire un fastidioso bruciore agli occhi, ma no, non devo piangere...

"Lo so, dottore, me lo ha detto lei." Dico.

"Adesso sta prendendo dei farmaci, ma dubito fortemente che potranno risolvere il problema.Ora l'unica medicina di cui ha bisogno è il vostro affetto." Dice con voce profonda, come se si trattenesse dal cominciare a piangere.

"La ringrazio dottore." Dico, stringendogli educatamente la mano ed alzandomi.

Torno nella camera numero 10.

Summer e mia madre stanno parlando e ridendo, come se si conoscessero da sempre;quasi non si accorgono che sono arrivato.

"Di che parlate?" Chiedo curioso.

"Cose da donne, non puoi capire." Dice mia madre. Io faccio il finto offeso, facendole ridere.

"Io faccio un giro per l'ospedale, vi lascio un po' soli." Dice Summer, alzandosi.

Mentre va verso la porta le accarezzo la schiena e lei mi sorride.

Mi siedo vicino a mia madre, prendendo il suo posto.

"è davvero bella..." Dice mia madre.

"Mmm..." Dico, sorridendo come uno scemo.

"Mi devi raccontare un po' di cose, non credi?" Chiede poi.

Già, sono successe così tante cose...




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