Capitolo 35

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1 settimana dopo.

SUMMER's pov.

Cammino nel corridoio della scuola,con una debolezza tale da pensare di svenire.
Fortunatamente nessuno mi nota,è come se non ci fossi, e questo mi permette di camminare senza dovermi nascondere inutilmente da nessuno.

"Summer?" Mi giro lentamente verso chi mi ha chiamata e vedo la mia amica Valentine con Calum.
Mi raggiungono e io li sorrido falsamente.
"Tutto ok?" Chiede la mia amica.
"Sì,tutto ok. A voi come va?" Chiedo.
"Alla grande,grazie." Risponde Val,alzando la mano che è attorcigliata a quella di Calum.
Ora stanno insieme.
Sono una bella coppia.
"Hai visto Luke?" Chiedo a Calum.
Lui sembra sospirare.
"Mi ha detto che sarebbe dovuto venire a scuole oggi,ma non lo so..." Risponde.
Io annuisco e mi giro,dando le spalle alla coppia che continua a parlare senza problemi.
Vado in classe mia,ora ho lezione di fisica.

Dopo la morte di Liz e la crisi di rabbia di Luke, c'è stato il funerale. Dopodiché non abbiamo parlato per niente,se non quando abbiamo fatto le valigie.
Mi ha messo molta fretta per andare subito all'aeroporto e siamo tornati qui. Mi ha accompagnata a casa e quando sono scesa non mi ha rivolto nemmeno un saluto.
Guardava la strada di fronte a sè,con la mascella contratta.
È stata l'ultima volta che l'ho visto..

Esco da scuola,debole più di prima.
Non ho mangiato niente.
Nell'ultima settimana mi sono limitata a mele e tè verde.
Mentre raggiungo il cancello della scuola,vedo una cosa inaspettata. Luke. I suoi capelli sono inconfondibili. Sta parlando con una ragazza....
Dopo un piccolo conflitto mentale sull'andare o meno da lui,cammino per raggiungerlo.

"Hey!" Dico,cercando di nascondere l'ansia che mi sta mangiando dentro.
Lui si gira e dopo avermi lanciato un'occhiata,continua a parlare con la ragazza, che sembra confusa quanto me.
Dopo un piccolo stato di shock per la sua reazione,decido di non rendermi ulteriormente ridicola e di tornare a casa.
Sento gli occhi pizzicare;sono sempre la solita stupida!
Davvero credevo di essere un po' speciale per lui? Ma cos'ho al posto del cervello?
Quando entro in casa,vado in cucina e sul tavolo vedo la scatola. La scatola che preso dalla casa della mamma di Luke. La scatola dove ci sono le sue poesie. L'ho presa pensando che fosse giusto averla,ora credo di doverla dare a Luke.

Vado verso casa sua con il pacco e un foglietto con su scritto:
"È giusto che ce l'abbia tu. -S"
L'ho scritto perché ho deciso di lasciarla fuori dalla porta di casa sua,così da non disturbarlo.
Potrebbe essere con la ragazza...
Sono intenta ad appoggiare la scatola sul tappeto,quando qualcuno mi acchiappa il braccio.

"Che stai facendo?" Il suo viso è atono,il tono apatico.
Sarei dovuta venire più tardi...
"Io...dovevo portarti quella,ora vado."
Dico,sottraendomi dalla sua presa.
"Cos'è?" Dice,riprendendo il mio braccio.
"È la scatola delle poesie di tua madre. L'ho trovata a casa sua e mi sembrava giusto la avessi tu." Dico piano.
Lui guarda la scatola e poi di nuovo me.
"Io andrei." Dico,rompendo il silenzio.
Lui rafforza la stretta al braccio.
Credo che mi lascerà un livido.
"Smettila di fare cose gentili per me." Dice. Sembra arrabbiato.
"Non vedo perché dovrei." Rispondo.
"Devi smetterla perché non mi servono." La conversazione sta prendendo una brutta piega...
"Le faccio perché voglio farle. Per farti stare almeno un po' meglio."Dico.
"Credi di essere così importante?" Ecco.
Colpita e affondata Summer.
"No,non lo penso.." Dico,divincolandomi dalla sua presa.
E invece sì,lo pensavo. Un po', ma lo pensavo.
"Bene,perché non lo sei." Continua a guardarmi arrabbiato. Cosa gli ho fatto di male?
Uno strano dolore parte dallo stomaco fino al petto.
"Lasciami!" Dico con tono astioso.
"Perché?" Chiede.
"Perché sono stata qui abbastanza." Dico. Lui scioglie finalmente la stretta.
"Hai di nuovo smesso di mangiare?"
Io non lo capirò mai...
"Non sono cazzi tuoi!" Dico,rendendomi conto di essere stata troppo rude.
"Rispondi." Dice lui. Quasi non lo riconosco.
"Non dovrebbe interessarti,non sono mica importante per te."
Dico,mettendo le mani sui fianchi in segni di sfida.
"Summer,rispondi subito alla mia domanda!" Bene,vuole la verità?
L'avrà.
"Un po'. Grazie dell'interessamento."
Dico.
"Bugiarda,non stai mangiando nemmeno un po'!"
Si può sapere perché urla?
Mi ha stancata.
"Smettila di provare commiserazione nei miei confronti." Quando dico questo,mi giro e corro via.

Lo sento urlare il mio nome,ma non è importante.
Io non sono importante.

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