PERFECT

Capitolo 39

SUMMER's pov.

Cammino verso lo studio della dottoressa Smith con le cuffie nelle orecchie.

Non so perché, ma qualche volta ho proprio bisogno di andare da lei. Andare da lei mi dà sollievo e mi irrita allo stesso tempo.

Oggi dopo essere uscita da scuola ho preso un appuntamento; ora sono le 16 e non sono più tanto sicura di aver fatto bene.

Quando entro, la sala d'attesa è vuota.

Sono passati 5 giorni da quella breve conversazione telefonica tra me e Luke, dopodiché non si è fatto più sentire, ma me lo aspettavo.

La porta di fronte a me si apre ed esce un ragazzo.

"Grazie dottoressa, allora ci vediamo." Dice, chiudendo la porta.

Si gira verso di me e mi regala un dolce sorriso.

Ora mi rendo conto che non è affatto male.

"Ciao." Dice. Come? Mi giro per essere sicura che ce l'abbia con me, ma mi do mentalmente della stupida quando mi accorgo che nella sala ci sono solo io.

"Ehm..ciao." Dico. Lui fa uno strano sorrisetto,

"Credo che tra poco tu possa entrare," Mi avvisa.

Ha un viso fine, capelli castano chiaro e occhi sul verde, è magro, ma non eccessivamente, ed è alto.

È davvero carino, sì...

"Ow...va bene." Dico io. Tutto qui quello che sai fare, Summer?

"Summer, puoi entrare." La voce della dottoressa mi riporta alla realtà.

Mi alzo lentamente e il ragazzo sembra non voler smettere di guardarmi.

"Allora ciao." Dico, sorridendo.

Dio Santo, farei meglio a chiudere questa boccaccia.

Mentre entro nello studio della dottoressa sento dire: "Comunque il mio nome è Louis", ma ho già chiuso la porta e non gli dico il mio.

"Non credi che dovresti dire come ti chiami tu?" Dice la dottoressa.

"Non lo conosco nemmeno." Mi affretto a dire, stendendomi sul divanetto.

"Sapere il nome di una persona è già un passo verso la conoscenza." Ribatte lei.

"Perché viene qui quel ragazzo?" Chiedo, cambiando discorso.

"Summer non posso dirtelo, ricordati il segreto professionale." Dice lei, alzando il dito come per rimprovero.

"Era per dire...Non mi sembra stia tanto male." Dico, scrollando le spalle.

"Non puoi dirlo. L'hai visto solo per un attimo. E comunque viene in terapia da me da 4 mesi."

Dice, sistemandosi gli occhiali sul naso. Io spalanco la bocca.

"Quattro mesi??? Sono tanti..."

Ok, ora mi sento uno strano peso nel petto. Mi sento una stupida. Ho giudicato quel ragazzo dopo averlo visto solo un attimo, la dottoressa ha ragione.

"Sì, Summer...Sono tanti. Ora pensiamo a te." Dice, sedendosi sulla sedia affianco a me.

Io non rispondo.

Quel peso è ancora lì.

"Come stai?" Mi chiede. Come sto? Bella domanda...è ironico come io rifletta sul mio stato d'animo solo quando mi viene chiesto.

"Io...io in realtà non so ben dire come sto.." Dico, guardando i miei piedi.

"Sei dimagrita." Dice, il tono serio che fa insinuare in me una grande felicità.

"Lei dice?" Chiedo. Non riesco a nascondere un sorriso.

"Sì, io dico. Dico anche che stai esagerando e non dovresti esserne felice!"

"Non posso non esserlo, finalmente una notizia positiva."

"Summer, ti avviso: se continui così, dovrò mandarti in una clinica." Che esagerazione...

Non rispondo. Muovo i piedi e sto zitta.

"Con Luke?" Chiede quasi in un sussurro.

"Chi è Luke?" Il mio sarcasmo ha risposto.

"Da quanto non lo senti?" Chiede ancora. Questa donna ha pazienza. Se io fossi stata al suo posto mi sarei lanciata l'agenda in faccia e sarei scappata via.

"Non lo sento da cinque giorni."

"Cinque giorni? Allora l'hai sentito?" I suoi occhi si illuminano.

"Per telefono."

"è gia qualcosa, non credi?" Chiede e io scrollo le spalle.

"Sei innamorata di Luke?" Chiede dopo e per poco non mi strozzo. Non me lo aspettavo...

"Io...io non sono sicura di saperne abbastanza sull'amore e non voglio azzardare nelle risposte."

"Descrivimi l'amore. Quello che pensi a riguardo." Dice.

"Io credo che l'amore sia un peso nello stomaco. Come quando vai sulle montagne russe e mentre scendi senti quel peso, così. Arriva all'improvviso, tu non te ne accorgi nemmeno, ed è talmente potente che anche se provi ad essere apatico, lui ti raggiunge." Dico.

"Brava. E, secondo te, cosa succede alla persona innamorata?"

"Credo che sia di buon umore. Credo che una persona sia innamorata quando si arrabbia con la stessa velocità con cui perdona e ci ride su. Si sente tranquilla. La persona è tranquilla perchè qualcuno riesce a renderla felice; è innamorat quando, stando con quel qualcuno, si dimentica di tutto il resto: il telefono, gli amici, la scuola... Questo perchè è già nel posto in cui vorrebbe essere e non desidera essere in nessun altro posto."

"Complimenti...la tua spiegazione mi ha davvero colpito." Dice la dottoressa, che sembra avere gli occhi lucidi.

"Io credo che la mia spiegazione sia patetica." Dico, sbuffando.

"No no. Ti assicuro che non lo è. Sono sposata da 5 anni con un uomo che amo alla follia. Tanto che, dopo 5 anni, provo ancora queste cose che tu hai detto. Quindi posso dirti che hai ragione,hai detto cose vere, quello è l'amore!" Dice sorridendo ed una lacrima, ora, scende dai suoi occhioni azzurri.

Non so cosa fare, non pensavo mica di farla piangere...

"Tutto bene, dottoressa?" Chiedo.

"Più che bene! Ora dimmi: provi queste cose con Luke?"

Oh no... Questa domanda...Io non...

"Sì, cioè...alcune.." Dico. Lei mi sorride.

Uno di quei sorrisi che fanno le mamme per dire "Ho capito".

Era da tanto che non ne vedevo uno.

"Riflettici Summer."

Quando esco dallo studio, faccio un bel respiro profondo.

Il peso del petto ora non c'è più e ha fatto spazio ad una strana leggerezza.

Durante il tragitto per tornare a casa, ricevo una chiamata da Ally.

"Ally, dimmi." Dico.

"Hey Summer! Stasera stiamo a casa di Val a mangiare una pizza, tu vieni?"

Una pizza. 266 calorie per 100 grammi. Se voglio morire obesa, allora posso prenderla.

"Ok, ci sono anche io, ma non so se potrò mangiare la pizza, sto avendo degli strani mal di pancia."

Lo so, lo so, sono un genio. E una bugiarda, ma soprattutto un genio.

"Tranquilla, magari ordini un'insalata. A stasera!"

"D'accordo...A stasera."