7. Occhi senza vita

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"Master Hadrian non è presente."
"Quando posso incontrarlo?"
"Ritornerà tra un'ora."
"Lo aspetteremo."
"Come osa quel mezzosangue far aspettare al mio signore?!"
"Come ci si spetta da un bambino, come se potesse prendersi cura di un ristorante!"
"Basta Bellatrix, Diana."
"Ci scusi mio signore."
Sembra che portare sia Bellatrix e Diana non fosse l'idea migliore, dopo due minuti ricominciarono lanciarsi insulti non tanto sottili, mentre i fratelli Lestrange rimanevano impassibili. Avendone abbastanza di un comportamento così infantile, Tom lasciò la stanza.

Dal ritorno alla stanza vede un uomo uscire da una stanza, l'uomo in se non aveva niente di speciale, aveva un abito nero costoso ma niente di insolito per un ristorante come questo. Attaccata alla cintura c'era una pistola, anche qui incinte di insolito. L'uomo era bello ma non fu questo ad attirare l'attenzione del signore oscuro. Ciò che a cui Voldemort era interessato era il braccialetto di lana che centrava niente con tutto il resto. La stanza da cui era uscita aveva la porta nera a differenza delle altre bianche. Scopre v'era appesa un target a scritta ' VIETATO ENTRARE, PERMESSO SOLO AI LAVORATORI! '.

Lanciando un incantesimo per assicurarsi che non ci sia qualcuno nei paraggi, entra nella stanza dalla porta nera.

"S-signore?" Chiese una voce timida. Tom si girò di scatto con la bacchetta in mano. La voce apparteneva a un adolescente di sedici anni dai capelli marroni scuri e occhi marroni, in se il bambino non era niente di speciale.
"Cosa ci fai qui?" Chiese calmo ma tenendo ancora la bacchetta pronta nella mano nascosta nella tasca.
"Sono venuto a cambiarmi." Disse con voce bassa l'adolescente. Solo ora Tom si accorse che indossava una divisa da cameriere con la camicia non del tutto abbandonata, sembra che fosse uno dei camerieri.
"Mi scuso stavo cercando il bagno e mi sono perso." Disse Tom.
"Oh, non fa niente, desidera che le indichi la strada?" Chiese il cameriere con più sicurezza.
"Le sarei grato... Come ti chiami?" Chiese Tom
"Harry. Lei signore?" Harry chiese.
"Tom." Rispose Tom, ha deciso di non dire Voldemort poiché non percepiva alcuna magia da Harry e neppure Marvolo, se uno dei camerieri o Hadrian avessero per caso il nome dalle labbra di Harry, c'era un piccolo percentuale che avrebbero collegato il capo consigliere dei cavalieri Marvolo Gaunt e il Signore oscuro Voldemort, così decise di dire Tom, un nome comune e babbano che tanto odiava.
"Signor Tom, andiamo?" Chiese insicuro Harry. Con un cenno del capo Harry lo guidò verso il bagno.
"Posso chiederti cosa stava facendo il signore?" Chiese Tom.
"Mm?" Chiese non sapendo di chi parlasse."oh" come se una palla lo avesse colpito"parla del signore con l'abito nero? Alex viene molte volte qui e passa ai camerini venti minuti prima del mio turno e parlare del più e del meno."
"Sei diverso dai altri camerieri." Disse. Tom guardando l'adolescente, l'adolescente non era rigido o senza emozioni come i camerieri, i suoi movimenti erano fluidi ed eleganti come un ballerino e la sua voce come la sua faccia mostravano molte emozioni, sopratutto non aveva la magia che lo circondava.
"Da quando lavori qui?" Chiese Tom.
"Quando avevo nove anni, il proprietario precedente mi ha preso con se. Da poco ho iniziato a lavorare qui." Rispose Harry. "Gira a destra e troverà il bagno. Io devo andare, arrivederci!"

~~~~~ TEMPO DOPO ~~~~~

"Cosa posso fare per te, Lord Voldemort?"
"Ho pensato di poter aspettare fino al 1 settembre per incontrare Harry Potter, ma le cose sono cambiate."
"Intendi la lettera?"
"Come lo sai?"
"Comunque se volevi incontrare Harry Potter, l'hai già fatto."
"Cosa?"
"Come ho detto Harry Potter ha affari con la mafia, non dovresti essere sorpreso di averlo già incontrato. Oltre a questo non posso dire di più."
"Come osi dire quello che può o non può fare al mio signore!?!"
"Bambino, dovresti permettere a tuo padre di occuparsi di questo luogo, sei ancora troppo piccolo. Mi piacerebbe incontrarlo, sono sicura che andremo d'accordo sa morire."
Ignorando come Bellatrix diffendeva il suo nome e Diana cercare di incontrare il suo prossimo 'marito', chiese ad Adrian invece del cameriere Harry che aveva incontrato.
"Sono curioso di Harry."
"Non posso dirti di preciso dove si trovi."
"Non Harry Potter, ma il cameriere, ha detto che tuo padre l'ha preso con se. È diverso dai altri camerieri, è un babbano."
"Oh. Mio padre la preso prima che io nascessi, prima di me i camerieri non erano magici, erano tutti babbani. Harry è quello che ricorda ai vecchi clienti che il ristorante era suo prima di passarlo a me."
"Perché?"
"Vedi, prima di passarlo a me, questo era un club, dopo che lo lasciò a me, lo ristrutturato, non sono rimasti nessuno dei vecchi impiegati."
"Perché assumere un impiegato babbano?"
"Harry si annoiava e così ha deciso di dare una mano qui."
"Cosa mi puoi dire dei bracciali di lana?"
"Quali?"
"Quelli trovati sulle vittime e molti clienti qui."
"Oh. Sono omaggi di casa."
"Cosa ci facevano sulle vittime?"
"Qui partecipano membri di gruppi mafiosi, cosa c'è di strano che uno dei miei clienti muore?"
Era difficile dire se stava mentendo o no, nessuna emozione passava sul suo viso o nella sua voce, nemmeno i occhi mostravano emozioni, come se fossero morti, cos'è successo per renderlo così senza vita?

C'era qualcosa di veramente sospetto, perché i camerieri non avevano il nucleo deve doveva essere, perché avevano quei occhi senza vita, perché Harry mostravo così tranquillamente le sue emozioni a differenza dei altri?

Ho pensato a Harry flirtasse con un personaggio per far ingelosire Tom/Voldemort/Marvolo. Sono:

Lucius
Draco
Blaise
Theo
O altri.

Abbiamo dei voti

1 Lucius
3 Draco
0 Blaise
0 Theo
0 O altri

Grazie per aver letto ( ̄▽ ̄)

Giochiamo? - TomarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora