CAPITOLO 1: HI, I'M HARRY

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HARRY'S POV
Sono tremendamente in ansia.
È il mio primo giorno di lavoro come badante per una signora malata per colpa della droga.Adoro aiutare le persone piu bisognose e anche se certe volte non accettano il mio aiuto, faccio sempre il mio meglio per convincerli.

Mentre mi sistemo i vestiti mi guardo allo specchio del bagno.Indosso un paio di skinny jeans neri e una maglietta bianca e i miei stivaletti marroni...

Completo ideale per il primo giorno di lavoro...

"HARRY!TI SBRIGHI!NON VORRAI FARE TARDI IL PRIMO GIORNO!" urlò mia madre dal salotto facendomi sobbalzare.
"Eccomi arrivo!" dissi uscendo dal bagno e scendere le scale velocemente.

"Oh il mio bambino, stammi bene ok?" disse mia madre abbracciandomi. "Andiamo mamma, starò via solo per 1 anno" dissi ricambiando l'abbraccio. "SOLO?!Tesoro non ti vedrò per un'anno?!" disse staccandosi dall'abbraccio, lasciando le mani sulle spalle. "Non è vero, ti farò delle videochiamate,tranquilla" dissi rassicurandola, sorridendole
"Una video cosa??" disse confusa. Non ci posso credere...
"Ah dimenticavo sei dell'era dei dinosauri" dissi scherzando meritandomi un leggero schiaffetto sulla guancia " In macchina ti faccio vedere come si fà" dissi mettendomi il cappotto e prendere le chiavi dal tavolo vicino il divano. Diedi un bacio sulla guancia di mia madre prima di uscire di casa. Chiusi la porta e mi incamminai a prendere la macchina.
Ero emozionato e allo stesso tempo agitato. Accesi la macchina e il TOM TOM per vedere dov'era la casa dei Tomlinson. Da come si dice in giro sono una famiglia ricca e molto numerosa.Durante il viaggi chiamai mamma in una videochiamata e le spiegai come usare l'applicazione. Ci misi un po ad arrivare ma arrivato davanti al cancello rimasi senza fiato.Era una villa enorme.Un giardino pieno di fiori di tutti i tipi. Due fontane.Una piscina?!UN CAMPO DA CALCIO???

DITEMI CHE STO SOGNANDO...

Dopo una lunga camminata sul quel giardino che si vede solo nelle regge, arrivai davanti la porta. Suonai il campanello....nessuna risposta. Suonai altre due volte ma senza alcuna risposta.Ma ci viveva qualcuno qui o erano tutti sordi? Sbuffai e mi girai per andarmene guando sentii la porta aprirsi e mi ritrovai un uomo con lo smoking e le mani dietro la schiena fissarmi in modo inquietante. " Buon giorno, lei deve essere Harry Styles"....Ma no guarda..." Si sono io" dissi sorridente." Mi segua, sir Styles" disse l'uomo indicandomi la strada.Predi la mia valigia e seguii il maggiordomo.Arrivammo davanti una porta che venne aperta dal maggiordomo.Era tutta bianca.Con due letti separati, una finestra enorme e un'armadio gigante.Penso che potrei abituarmici.

"Questa è la sua stanza.Lei dormirà con il sir Tomlinson Junior." disse l'uomo prendendo la mia valigia e mettendola sul letto vicino la finestra. " Chi scusi?" dissi riferendomi al nome del mio "nuovo compagno di stanza"
"Louis William Tomlinson.Il figlio della donna di cui dovrà occuparsi e che le mostrerò adesso.Mi segua." disse uscendo dalla camera. Allora c'era qualcuno qui dentro?!Perche non mi avrà aperto...boh...

Arrivammo in una stanza come quella di un'ospedale.Piena di medicine e con una grande finestra solo che quest'ultima era coperta da una tenda scura in modo che i raggi non entrassero nella stanza.
Nel lettino vi era una donna ancora dormiente con i capelli rasati a zero e la flebo attaccata alla mano sinistra.
Mi avvicinai a quest'ultima notando che si stesse svegliando e sorrisi non appena tirò su la mano per stringermela
"Salve, io sono Harry" dissi stringendole la mano.Era fredda e la presa era molto debole. Parlai con la signora tutto il pomeriggio cercando di stringere subito amicizia con lei e lei ricambiò sorridendo qualche volta, segno che gli stavo simpatico.

Ormai erano le 19:00.Andai in cucina cercando di non perdermi in quella enorme casa pee preparare qualcosa per me e per la povera signora malata. Arrivai davanti la cucina e vidi un mare di cibo da leccarsi i baffi. Presi un bel po di mele per farne uno strüdel. Adoro cucinare. È una mia passione fin da quando sono piccolo come disegnare e cantare. Presi le cuffie dalla tasca e le attaccai al telefono mettendo una delle canzoni di Ed Sheeran, il mio cantante preferito.Iniziai a cucinare in modo armonico e con il sottofondo di Perfect mi faceva sentire su una nuvola ma tutto questo finì sentendo la porta della cucina aprirsi e degli occhi blu oceano fissarmi con uno sguardo interrogativo

"E tu chi sei?"

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