CAPITOLO 2

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Aprii gli occhi e mi guardai intorno, e riconobbi all'istante che quella non era la mia stanza, ma quella di Rosie.
Infatti ispezionando la stanza mi accorsi che lei stava dormendo per terra.
Stava dormendo sul pavimento a causa mia? Che ingrata che sono... Mi sentivo davvero in colpa.

Decisi di svegliarla, erano ancora le 6 e magari poteva riposarsi sul letto mentre io tornavo nella mia stanza.

"Ro?"
Nessuna risposta.
"Rooo" dissi a voce leggermente più alta e, per mia fortuna, la ragazza iniziò ad aprire lentamente gli occhi.
"Ele" disse storpiando un po' il mio nome mentre si stiracchiava.
"Scusa non volevo svegliarti ma se vuoi dormire sul tuo letto, io sto tornando nella mia stanza" dissi sorridendo e incamminandomi verso la porta.
Stavo per uscire dalla stanza quando la mia amica mi afferrò il polso per richiamare la mia attenzione.

"Questi dovresti tenerli tu" mi mormorò semplicemente la ragazza, porgendomi la lettera e il diario.
"Grazie Ro" dissi un attimo prima di stringerla in un abbraccio.

La salutai di nuovo e mi incamminai verso la mia stanza.

Sbattei la porta alle mie spalle, ero di nuovo sola.
Era incredibile come potesse mancarmi una persona di cui non avessi memoria, eppure era così.
La W.C.K.D. avrebbe potuto inventare qualsiasi stravagante piano, ma questo non mi avrebbe fermato.
Sarò disposta ad aspettare mesi o anni pur di ritrovare Newt, neanche il tempo mi avrebbe fermato.
Nel frattempo avrei perfezionato il mio allenamento con Mike e, magari, mi sarei guadagnata la fiducia di qualcuno e mi avrebbero permesso di accedere al sistema di sorveglianza del labirinto.

Solo il tempo sarà in grado di darmi delle risposte, per ora: si va in sala allenamento!

***

Destra, sinistra, sinistra e poi destra e poi sinistra e così via, ormai le mie gambe sapevano la strada a memoria, e molto probabilmente sarei riuscita a farla anche se mi avessero bendata.

"Elena! Aspetta! Per favore!" Urlò una voce maschile dietro di me.
Stephen... Non avevo assolutamente intenzione di parlargli, così di tutta risposta accelerai il passo per seminarlo.

"Ti devo spiegare, ti prego"
Spiegalo al muro pensai.
Lui, vedendo che non avevo intenzione di fermarmi, iniziò a correre nella mia direzione nella speranza di raggiungermi e mi si parò davanti.
Proprio adesso che ero arrivata davanti la sala?
Non se la dava proprio vinta quel ragazzo eh!
"Senti..." Iniziò ansimando ancora per la corsa "Sono stato un coglione lo ammetto, però.." ed io subito lo bloccai con un "La consapevolezza è il primo passo, ora spostati che Mike mi sta aspettando" sputando quelle parole come fossero veleno.

"Ascoltami, per favore"
Ma perché dovevano tutti mentirmi e poi inventarsi delle giustificazioni che non stavano ne in cielo ne in terra? Decisi che avrei ascoltato le parole di Stephen e poi sarei andata per la mia strada.

"Forza non ho tutto il giorno, parla e poi vattene"
"Ho sbagliato lo so, ma tu mi sei sempre piaciuta, per me era come un sogno"
A quelle parole persi di nuovo la calma e iniziai a urlare "È per questo che hai deciso di mentirmi per tutto questo tempo? Sei solo un egoista!".
"Per favore Elena, perdonami... Per me, come per te, tutto questo è nuovo... Lasciamoci tutto alle spalle e facciamo finta che è stato solo un grandissimo malinteso".

Cosa dovevo fare? Perdonarlo? Picchiarlo? Urlargli?
Non ne avevo idea.

Mi presi qualche secondo per pensare e poi agii, purtroppo il mio lato furioso e selvaggio aveva preso il sopravvento.

Stephen's pov

Sembrava quasi come se, dopo quelle parole, Elena stesse considerando l'ipotesi di perdonarmi, forse ce l'avevo fatta.

La mia ipotesi svanì come fumo nel cielo, carbonizzata dal cazzotto che mi ero appena beccato nell'occhio.

"Tu! brutto stronzo!" Iniziò a urlarmi mentre mi picchiava.
Cosa dovevo fare?
Non potevo reagire, non potevo scappare, non potevo fare un bel niente.
Come per miracolo, vidi la figura di Mike stagliarsi alle spalle di Elena e strattonarla via.

"Sei forse impazzita?" Urlò l'uomo con uno sguardo tra l'arrabbiato e il deluso.
Lei sembrava non aver minimamente sentito le parole di Mike, infatti continuava a dimenarsi, mentre era immobilizzata, e scalciava e urlava insulti di ogni genere.

"Elena, se non vuoi beccarti una punizione, torna in te!" Urlò ancora l'uomo e lei subito si immobilizzò guardandosi intorno come stordita, come se d'un tratto avesse riacquistato la lucidità e il controllo del suo corpo.

"I-io..." Balbettò la ragazza "Io non so cosa mi sia successo..." E con uno strattone si liberò dalla presa di Mike e scappò nella sala.

Elena's pov

Cosa diavolo mi era successo? Quella non ero io!
Avevo completamente perso il controllo di me stessa e la facoltà di ragionare, stavo reagendo come un animale, no non potevo permettere alla mia rabbia di farmi passare per quella che non sono.

Erano le 6:30 e ovviamente non c'era nessuno, a parte me, ad allenarsi.
Come biasimarli, chi era il pazzo che si allenava a quest'ora? Forse stavo impazzendo? Non potevo farmi oscurare dalle emozioni in questo modo, dovevo restare calma.

"Respira, Elena, respira" continuavo a ripetermi per tranquillizzarmi, tenendo una mano sul petto e aspettando che il mio battito si regolarizzasse.

"Mi vuoi spiegare che ti è preso?" Era Mike, il suo tono duro era sparito e aveva lasciato spazio a uno più dolce, quasi come se stesse parlando ad una figlia.

"Io non lo so" dichiarai distrutta e imbarazzata per quello che era appena successo.
"Ascoltami, sei forte, non ti puoi far abbattere da tutto questo, devi andare avanti qualunque cosa sia successa, perdonare non è una debolezza, a volte è simbolo di forza, ma devi perdonare te stessa prima di farlo con chiunque altro, mi hai capito?" Disse l'uomo, non mi conosceva, eppure sembrava che mi fosse riuscito a leggere dentro.

Io annuii ricacciando indietro le lacrime che minacciavano di uscire e d'istinto abbracciai Mike.
Ma cosa stavo facendo? Ormai il danno era fatto.
Lui all'inizio sembrò irrigidirsi, ma dopo un po' mi strinse a lui e ricambiò il gesto d'affetto. Finalmente avevo trovato un altro complice in tutto quel casino.

L'uomo si staccò da me e si ricompose pronunciando con parole solenni "Ora inizierai finalmente la fase 2 dell'allenamento".

Ovunque tu sia vivi dentro di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora